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Guerrilla Marketing: i creativi scendono in
strada
Esperti di marketing non-convenzionale hanno esposto principi
fondamentali, strategie ed esempi nel corso del seminario “Il Marketing
Guerrilla” organizzato a Milano da Business International
di Elisa Scarcella
Viral,
Guerrilla, Ambient, Street Marketing sono strategie di marketing e
comunicazione non-convenzionali che stanno avendo sempre maggiore
diffusione, anche tra le aziende più tradizionali, grazie alla capacità
di raggiungere segmenti di pubblico estremamente specifici, con
iniziative divertenti, coinvolgenti e sorprendenti e dai costi
decisamente più contenuti rispetto alle campagne che si avvalgono dei
media tradizionali.
Come è possibile che posizionando sticker sui muri delle città,
mettendo in Rete un video casalingo apparentemente senza senso o
invitando i passanti a dare una testata ad uno Zidane di cartapesta, si
abbia una diffusione del messaggio maggiore e più efficace di quello
ottenuto con una campagna tradizionale? Lo hanno spiegato Alex Giordano
e Mirko Pallera, docenti di marketing creativo e fondatori di
ninjamarketing.it – il primo blog/osservatorio sul marketing non
convenzionale e innovativa società di comunicazione- in occasione del
corso del seminario “Il marketing guerrilla”, organizzato a Milano lo
scorso 13 novembre da Business International, società di informazione,
formazione e consulenza legata al gruppo The Economist.
Le azioni di marketing non-convenzionale si basano su una profonda e
sempre aggiornata conoscenza della cultura, delle mode e delle necessità
espresse dai vari segmenti della società in quel momento. Oggi emerge un
nuovo profilo del consumatore, sempre più orientato ad operare scelte
d’acquisto influenzate “dal basso”, cioè da altri consumatori che,
spontaneamente- e non perché “bersaglio” di azioni tradizionali di
marketing, spesso attese, scontate e costose - diffondono un messaggio
su un prodotto o un servizio.
Considerato che i mercati sono fatti di essere umani, non di segmenti
demografici, e quindi sono, in sé, conversazioni, il Guerrilla marketing
entra negli “spazi sociali” (luoghi e momenti sia fisici che virtuali)
creati dalle persone e, assumendone i codici simbolici e le regole
sociali, ne orienta le attitudini al consumo con particolari azioni.
Investendo energia invece che denaro, con azioni veloci, sorprendenti,
inusuali, coinvolgenti, facili da eseguire e low cost, si crea una sorta
di “contagio”- il passaparola (word of mouth) - che genera il
cosidetto buzz,cioè il catalizzarsi dell'attenzione e delle
conversazioni, per alcuni giorni, su un argomento; si crea così una
narrazione che porta in sé i valori del brand ed é in grado di veicolare
un messaggio che porterà al prodotto. Ed è questo il processo definito “seeding”
(semina): si “semina” di un messaggio, uno stimolo che, se riscontrerà
interesse e catturerà l'attenzione del pubblico divertendo e
coinvolgendo una relazione, “germoglierà” e diventerà propensione
all'acquisto.
Significativo a questo proposito l'esempio del video diffuso
massicciamente su Internet che vede protagonista un uomo travestito da
pollo, in grado di muoversi a nostro piacimento in base a comandi
impartiti al momento sulla tastiera del pc (in realtà preimpostati un
variegatissimo database); lanciato l'8 aprile 2004, il video ha fatto
divertire in 18 giorni 3,5 milioni di persone; solo successivamente,
attraverso una tradizionale campagna televisiva, è stato svelato il
promotore dell'iniziativa, la catena di fastfood Burger King, che ha
così potuto “chiudere il cerchio” e raggiungere un ottimo risultato di
marketing con un bassissimo dispendio economico.
Con il Guerrilla marketing si passa dalla pubblicità alla conversazione,
dalla persuasione alla condivisione, dalla ripetizione alla
sorpresa,generando un effetto sul pubblico che, a differenza del
marketing tradizionale, non diminuisce ma, anzi, aumenta col passare del
tempo; il messaggio arriva prima ai trendsetter, che poi
spontaneamente lo trasmettono agli influentials (pubblici
influenti), questi ai selected media ed infine ai mass media. Ed
è solo a questo punto che, per non disperdere la notorietà acquisita col
word of mouth, si agisce con campagne tradizionali in grado di
aumentare la diffusione e prolungare la durata al messaggio.
Anche le azioni di guerrilla marketing devono seguire obiettivi precisi
e quindi essere misurate nei risultati prodotti. In questo caso si
possono utilizzare strumenti offerti dal web: e-mail embedded programs,
impressions totali dei video pubblicati, popolarità e gradimento dei
contenuti espressi tramite i commenti, analisi dei clickstream del sito
web e grado di dispersione delle notizie.
Un interessante contributo al seminario è stato portato anche da Mirko
Nesurini, pubblicitario, amministratore delegato di GDS – società che
offre servizi di brand consultancy – e consulente con esperienza
maturata nella creazione e sviluppo di brand in asia e Europa, che ha
presentato il libro “Good morning Mr.Brand”, edito da Hoepli,e redatto
anche in una seconda versione in lingua inglese. Nel volume Nesurini
propone un nuovo approccio che descrive il brand, la sua vita e i suoi
atteggiamenti in base alla dottrina fornita dalla psicologia
cognitivo-comportamentale.
Il volume, dopo aver tratteggiato il contesto di riferimento nel quale
si sviluppano i trademark e il passaggio dal trademark al brand (parte
definita “mente”), passa ad analizzare il terreno di interazione con il
trademark e i suoi interlocutori (“corpo”), presentando le principali
strutture della conoscenza e termina con una parte (“cuore”) dedicata
alla nuova frontiera asiatica e ai brand cinesi, analizzando in
particolare contraffazione, diritti d'autore, ruolo delle catene di
distribuzione europee e americane e creatività dei cinesi.
Ricca di stimoli e spunti di riflessione infine la case history di street
marketing e guerrilla di Compass presentata nel corso del seminario da
Roberto Ferrari (direttore marketing Compass), che ha esposto le
principali iniziative promosse per festeggiare le 300 mila unità di
Carta Azzurra e la sponsorizzazione della Nazionale di calcio.
L'imperativo di Compass è di portare il brand a contatto con la gente,
perché è il consumatore ad attrarre il prodotto e non più viceversa; è
stato così scelto il calcio come veicolo di crescita della brand
awarness e la Nazionale calcio come strumento di brand preference
e crescita di business innovativo. Sono stati dunque creati eventi in
loco per accompagnare la Nazionale di Calcio in occasione della partite
casalinghe del 7 e 8 settembre(Milano: Italia-Francia) e presentare la
Carta Azzurra: sono stati allestiti un Compass Point mobile (truck + led
screen), un gioco meccanico “usa la testa” (che invitava i passanti a
dare un amichevole testata ad una sagoma di Zidane, raccogliendo così
fondi per una causa benefica), 2 postazioni di truccatrici per dipingere
sui volti i colori della Nazionale, 1 calciobalilla, una mongolfiera, 6
Segway promozionali a circolare nelle zone pedonali del centro cittadino
ed è stato diffuso un numero monografico del quotidiano free press Metro
con sovracopertina Compass nel giorno delle partita.
Grande il successo delle iniziative, che premiano così anche il settore
finanziario che voluto sperimentare le potenzialità del marketing non
convenzionale.
17-Nov-2007
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