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Risorse umane: leva strategica per il successo
nei mercati della moda e nel lusso
In occasione del Luxury Goods & Fashion HR
Excellence Summit 2008 sono state messe a confronto e presentate le best
practice dei più prestigiosi brand italiani e internazionali del
settore.
di
Elisa Scarcella
Negli
ultimi anni il mercato del lusso e della moda si è dimostrato come il
settore dell'economia più interessante e in forte espansione. E per
affrontare importanti sfide sui nuovi mercati globali, oltre alle strategie
di marketing e alla comunicazione, trova nella gestione delle risorse umane
- intese non solo internamente alle imprese ma anche nel contatto diretto
con il consumatore - una leva strategica per l’affermazione della propria
superiorità e del proprio vantaggio competitivo.
Proprio questo aspetto è stato protagonista del Luxury Goods & Fashion HR
Excellence Summit 2008, (Milano, Circolo della Stampa, 23-25 gennaio
2008), organizzato dalla divisione italiana di HQ Events, che ha
visto la diretta partecipazione di Eccellere, media partner del summit,
nella giornata del 24 gennaio. All'evento hanno partecipato executive,
direttori HR (Human Resources), senior experts dei più noti e prestigiosi
brand del comparto, invitati a presentare case studies e fornire best
practice sulla gestione ottimale del capitale umano, partecipando anche a
momenti di incontro e confronto con operatori del settore.
A presentare la giornata Isabella Covilli Faggioli, Vice
Presidente di AIDP, l’Associazione Italiana Direzione del Personale e
Amministratore Delegato della società di consulenza in Risorse Umane I.C.
Consulting. Ad aprire i lavori, l'intervento di Alfredo Mattiroli,
Presidente della Mattiroli Associati Srl, Executive Search,
International Management Consultants di Perugia, sul tema “Le sfide del
nuovo mondo: il cambiamento dei ruoli e la trasformazione delle persone”.
L'intervento ha rappresentato una riflessione sull'evoluzione e la
definizione dei ruoli chiave all'interno delle imprese del comparto (il
direttore risorse umane e il Direttore Acquisti sono i punti di riferimento
per l’azienda), i ruoli mancanti (direttore retail, visual merchandiser,
brand manager), i sistemi di ricerca (soprattutto headhunter e human
resources manager), l'evoluzione produttiva e la formazione fornita dalle
scuole e dalle università (decisamente carente in Italia), la figura del
manager (da executive a strategico, da uomo “pratico” a imprenditore, da
elemento variabile a ruolo essenziale, profondo conoscitore dei mercati
internazionali e pronto a passare da un settore all’altro).
Importante testimonianza da un big del lusso con
l'intervento di Flavia Spena, Direttore risorse umane e vice presidente di
Bulgari, il brand che trova le sue radici in Italia nel 1884, ed è
presente n 24 Paesi con gioielli, orologi, profumi, cosmetici e altri
prodotti di lusso, sul tema “Accrescere la trasparenza: l’approccio
integrato di Bulgari alla gestione e allo sviluppo del personale a supporto
della business strategy”. Per garantire ai suoi consumatori la massima
soddisfazione e rimanere competitivi nei mercati, rimanendo fedeli alle
caratteristiche principali del brand - qualità e eccellenza - Bulgari negli
ultimi anni si è focalizzata sulle risorse umane, crescendo sia
numericamente che geograficamente e sviluppando , in forte cooperazione con
il management di linea, programmi per la gestione delle HR in grado di
creare una forte identità di gruppo, sviluppare una cultura internazionale e
un’attitudine all’eccellenza. Il modello creato, comune a tutte le aree
geografiche dove Bulgari, in uso da 5 anni, ha trasformato le HR in business
partner del Gruppo.
Un approfondimento sul retail è stato possibile con
l'intervento di Andrea Piccu, responsabile della Divisione Fashion Retail di
Cegos Italia e Amministratore Delegato di Top Image, che ha
presentato due indagini: “La formazione del personale nel sistema
distributivo” (realizzata in Italia nel secondo semestre 2007 su circa 100
aziende del fashion) e su “Le nuove modalità di formazione in Europa”,
svolta presso i dipendenti delle aziende con un organico superiore a 1000
persone. Dalle indagini è emersa l'esiguità della formazione promossa dalle
aziende presso il personale di vendita. Un dato sconcertante, considerando
che, per poter permettere l'acquisizione e la fidelizzazione del cliente, è
fondamentale abbinare all'offerta di un buon prodotto quella di un buon
servizio, altrimenti si vanificano le operazioni di marketing e
comunicazione. In questo contesto è fondamentale la formazione completa
(aula + on the job) e multisettoriale, promossa dallo store manager ma anche
da esperti interni all'azienda, oltre che da società di consulenza.
Un'altra best practice di grande prestigio è stata
presentata da Emanuele Sacerdote, Responsabile sales & retail di Ferrari,
sul tema “Store wars ed il fattore umano: soddisfazione e fedeltà della
clientela come key driver per il retail di successo”. Il retail è un potente
vettore strategico per assicurare la superiorità del brand e affermare il
vantaggio competitivo. In questo contesto il negozio riveste un ruolo
fondamentale, perché rappresenta il “moment of truth”, il momento culminante
e supremo nel quale si realizza la strategia di marca, si rappresenta la
marca e si rappresentano le sue emozioni; e, al suo interno, protagonisti è
il fattore umano, che costruisce la shopping experience, l'itinerario che,
attraverso la cerimonia di vendita, porta alla soddisfazione e,
successivamente, alla fedeltà del cliente. Nel negozio deve esserci una
squadra vincente, coinvolta in una formazione iniziale e continuativa, che
vede nel suo store manager l'allenatore, il formatore, il consigliere e il
motivatore.
Un approfondimento sugli aspetti culturali della formazione
è stato portato da David Ansiau, professore in Gestione delle Risorse Umane
e direttore di Ricerca Accademica dell'Università Internazionale di
Monaco, con l'intervento sul tema “Analisi delle pratiche di management
nelle compagnie italiane e francesi del lusso: linee guida per adattare gli
stili di management dell'Europa Occidentale alle caratteristiche culturali
giapponesi”. Lo studio del Prof. Ansiau ha permesso di sottolineare alcune
caratteristiche chiave delle culture giapponese, italiana e francese in
grado di influenzare il comportamento dell'organizzazione e creare
difficoltà nelle pratiche manageriali (in riferimento ai brand occidentali
desiderosi di affermarsi sul mercato giapponese con l'apertura di punti
vendita in loco); poi a sviluppare una struttura psicologica-culturale che
possa essere facilmente insegnata ai manager e fornisca loro indicazioni e
strumenti per gestire le risorse umane affrontando le problematiche
multiculturali (dovute ad es. ai diversi valori tradizionali).
A chiudere i lavori, gli interventi di Zucchetti, uno
dei maggiore player nel settore dell'ICT e leader nella realizzazione
soluzioni applicative per la gestione Risorse Umane, con Domenico Uggeri, AD
del gruppo, Bruno Morini, Direttore International Business Development, e
Morena Marelli HR Product Manager, che hanno presentato “Le innovative
applicazioni HR basate sul web per ridurre i costi e aumentare le
performance nelle aziende del lusso”.
Un sistema multi-lingua/piattaforma/database che, utilizzando i vantaggi
della tecnologia web, permette alla Direzione del Personale di ottimizzare
l'efficienza dei propri processi di gestione (aspetti amministrativi e
organizzativi), anche in ambito internazionale attraverso: condivisione
delle informazioni e interazione tra tutti gli addetti di un'azienda;
eliminazione della carta e, dei costi e dei tempi improduttivi; riduzione
dell'invio di file elettronici; distribuzione più lineare dei carichi di
lavoro ed aumento della produttività individuale; analisi dei costi, delle
retribuzioni, dell'assenteismo; individuazione best performer, definizione
costo e tasso dell'assunzione e del turnover etc.
3-Feb-2008
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