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Attrarre e trattenere i talenti con l’Employer Branding

L’esigenza di reperire e mantenere i migliori talenti disponibili sul mercato, valorizzando in tal modo il capitale intellettuale delle aziende, oggi si identifica nello sviluppo di strategie innovative mirate alla gestione delle risorse umane.

di Anna Maria Pomponi

Negli ultimi anni il mercato del lavoro ha subito dei grandi cambiamenti e l'avvento delle nuove tecnologie legate all'informatica, ad internet, alle telecomunicazioni, da una parte, e la globalizzazione dei mercati, dall'altra, hanno rivoluzionato radicalmente il modo di produrre e di fare impresa. Tale mutamento si è tradotto in una progressiva riorganizzazione interna dell'azienda che ha portato alla formazione di nuovi profili professionali. Il fenomeno del workforce shortage, ovvero la difficoltà delle imprese di reclutare nuove figure professionali, è il risultato di tali cambiamenti.
Per molto tempo le imprese hanno sottovalutato l'importanza strategica del settore risorse umane ai fini della competitività aziendale. Ciò ha portato a non dare molta attenzione alle diverse attitudini,valori e al patrimonio intellettuale che ogni individuo porta con sé.
I fattori che hanno contribuito a rivoluzionare l'odierno panorama economico-produttivo sono molteplici, in particolare il crollo demografico tra il 1966 e il 1979 e l'emergere della generazione “X”.

Oggi la situazione sembra essersi capovolta: non sono più i talenti a rincorrere le aziende bensì il contrario, ed essi costituiscono una merce alquanto rara nel mercato del lavoro. Sono i soli in grado di garantire quel vantaggio che le aziende devono mantenere per poter vincere le sfide competitive globali. Reperire e fidelizzare i migliori talenti è un'impresa alquanto ardua che richiede il massimo impegno da parte delle aziende.
A tali fenomeni va aggiunto un mutamento culturale che ha trasformato i criteri di scelta: le persone scelgono il lavoro per benefici immateriali che esso offre piuttosto che per i benefici materiali, relativi alla retribuzione. La comunicazione dei valori diventa allora un elemento strategico per attrarre e fidelizzare. E' necessario che le aziende costruiscano una forte corporate brand reputation per poter attirare risorse di talento con lo stesso impegno con cui lo fanno per il cliente.

La natura di tali mutamenti, che hanno interessato in modo particolare il mercato del lavoro sempre più caratterizzato da una carenza qualitativa e quantitativa dell'offerta e da una progressiva mobilità, ha cambiato l'atteggiamento di gran parte delle aziende e ha incentivato l'acquisizione di nuovi approcci nella gestione del personale. L'elemento di cambiamento è rappresentato dall'introduzione di politiche di branding finalizzate alla creazione di relazioni durature tra azienda e dipendente; esse si fondano sulla condivisione dei valori associati al brand piuttosto che, come accadeva in passato, sul mero scambio retribuzione-lavoro.

Così anche in Italia, sulla scia di quanto accadde già tempo negli Stati Uniti, si sta affermando una nuova strategia di selezione e gestione della forza lavoro: l'Employer Branding, che rappresenta l'insieme degli sforzi sostenuti da un'azienda volti a costruire e sviluppare la propria immagine aziendale sia sul mercato interno (retention: mantenimento dei dipendenti), sia sul mercato del lavoro (recruiting: reclutamento di nuove risorse), in modo che sia il brand a fidelizzare i soggetti che si riconoscono nella cultura aziendale.
Sostanzialmente sono due le direttrici principali di questa nuova politica di immagine aziendale: all'interno dell'azienda ridurre il più possibile la conflittualità tra colleghi e massimizzare il senso di appartenenza all'azienda, mentre all'esterno presentare l'azienda come un brand appetibile e allettante agli occhi della forza lavoro. Con la coscienza che si può perdere un cliente per una promessa non mantenuta e allo stesso modo si può rischiare di perdere la fiducia dei propri dipendenti attuali e potenziali, deludendo le aspettative di un’efficiente attività di employer branding.
La strategia dell'Employer Branding si traduce in un processo di creazione dei valori aziendali e della loro giusta comunicazione al target di riferimento. L'employer experience, cioè cosa significa lavorare in quella determinata azienda, rappresenta la base su cui poggia questo processo di valorizzazione ed è costituita non soltanto da aspetti tangibili, quali retribuzione e i benefit, ma in particolare da aspetti immateriali, come i valori nei quali l'azienda si identifica, la cultura aziendale, lo stile manageriale e la carriera.

Si tratta di definire e sviluppare una vera e propria strategia di marketing che parte dalle esigenze di chi sta cercando un'occupazione, per costruire all'interno dell'azienda un clima organizzativo positivo ed effettivamente legato alle migliori performance, per realizzare gli obiettivi strategici aziendali e l'identificazione nella mission aziendale.

Tra gli strumenti di supporto a disposizione dell’azienda per lo svolgimento di attività di recruting citiamo le giornate di incontro con i neolaureati, le pagine di presentazione sui career book, i programmi integrati di inserzioni sui giornali nazionali, il sito internet dell’azienda, in particolare la sezione risorse umane. Per quanto riguarda il retaining, le attività sono concentrate sulla soddisfazione relativa all’ambiente lavorativo, sulle politiche retributive, sulle possibilità di crescita messe a disposizione attraverso corsi formativi e sull’insieme dei programmi di benefits offerti ai propri dipendenti.

Nell’attuale panorama economico, il capitale umano acquisisce importanza fondamentale e le aziende se vogliono mantenere il vantaggio competitivo sul mercato globale, devono saper attrarre le migliori risorse disponibili sul mercato, formarli e trattenerli in azienda.

 

08-Ago-2007

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