RISO SCOTTI S.p.A.. Da riseria artigiana a
gruppo industriale europeo
di
Gianpaolo Castellano
L’azienda nasce nel cuore della Pianura Padana, come punto di
riferimento per le attività di raccolta, lavorazione e commercializzazione
del riso grezzo prodotto dalle locali realtà contadine. La sede storica
dell’azienda è realizzata nel lontano 1890 a Villanterio su un'area di
circa 1.200 mq e successivamente ampliata per soddisfare le crescenti
esigenze. Lo sviluppo delle attività e dei volumi di lavorazione nel tempo
hanno prima condotto all’acquisizione di diverse aziende agricole
produttrici di riso e poi alla realizzazione del modernissimo polo
produttivo ubicato alle porte di Pavia su una superficie di 135.000 mq.
Insediamento
produttivo Bivio Vela
Superficie complessiva: 13 ettari
Superficie coperta: 28.000 mq distribuiti su due livelli
Impianti Tecnologici: Riso Scotti Energia su 5.000 mq
Stoccaggio risone: 60.000 q.li
Stoccaggio riso lavorato sfuso: 50.000 q.li
Stoccaggio riso confezionato: 30.000 q.li
Capacità produttiva:
- riso bianco: 130.000q.li risone/mese
- riso parboiled: 80.000q.li risone/mese |
Riso Scotti in questo nuovissimo polo industriale è riuscita a
valorizzare la materia prima al cento per cento: un esempio di ciclo
integrato, che sfrutta tutte le risorse, azzerando gli scarti di
produzione e, di conseguenza, qualsiasi impatto di tipo ambientale. L’idea
innovativa, su cui si basa il successo del gruppo, risiede nel processo
sistemico e tecnologicamente all’avanguardia con cui viene affrontato un
lavoro di matrice tradizionale, in un’ottica di completo controllo della
filiera produttiva, a garanzia di elevati standard qualitativi.
L’immediata conseguenza di un uso così efficiente della materia prima è
la realizzazione di un flusso logistico estremamente semplificato ed
economico: solo entrata di materie prime ed uscita di prodotto finito. E
questo risultato non è poca cosa nel settore risiero, in cui
tradizionalmente lo sfrido di lavorazione è pari al 40% circa in peso della
materia prima. Inoltre il riutilizzo degli scarti e dei sottoprodotti come
biomasse rinnovabili realizzano ulteriori vantaggi sia dal punto di vista
energetico, divenendo una fonte combustibile per la produzione di energia
elettrica, e sia dal punto di vista ambientale, permettendo il
raggiungimento di elevati livelli di compatibilità ambientale.
Il progetto “Scotti Energia” ha concretizzato tutti questi vantaggi,
infatti l’azienda mediante un forte investimento nel settore energetico, ha
realizzato una centrale termoelettrica ad energia pulita, oggi in grado di
erogare una potenza netta di 8,5 MWe, con un consumo annuo di circa 70.000
tonnellate di biomassa, ottenute in parte da coltivazioni dedicate ed in
parte dagli scarti agricoli e di lavorazione del riso. L’energia così
prodotta non comporta un aumento del tasso di anidride carbonica in
atmosfera in quanto la stessa quantità di anidride carbonica liberata viene
poi riassorbita durante il processo di crescita delle biomasse vegetali, in
perfetto accordo agli impegni assunti dalla Comunità Europea nel Protocollo
di Kyoto.
Riso Scotti ha avviato in Romania, il “Progetto Danubio”, un modernissimo
progetto agro-industriale con l'obiettivo di controllare il ciclo produttivo
del riso, dalle sementi alla tavola dei consumatori, utilizzando le più
moderne tecnologie di coltivazione e trasformazione del riso. L’obiettivo è
realizzare un prodotto finito da apprezzare per l'alta qualità sia del
prodotto che del packaging, unito ad un prezzo di vendita assolutamente
accessibile a tutti. La realizzazione del progetto ha voluto dire per il
Gruppo Scotti costituire una rete di aziende all’estero, tutte controllate
da Riso Scotti SpA e ciascuna con una propria mission, sinergica e
complementare.
Oggi la Riso Scotti S.p.A. è la capogruppo di un team di aziende ad alto
contenuto tecnologico, alcune specializzate nella coltivazione, ricerca e
sperimentazione, altre nella lavorazione e trasformazione del riso.
Il Gruppo Scotti si avvale della collaborazione di circa 250 dipendenti
e vanta una produzione a ciclo continuo di oltre un milione di quintali di
prodotto lavorato che distribuisce in 50 Paesi nel mondo, di cui 23
extra-europei. Riso Scotti lavora ogni anno un milione duecentomila
quintali di materia prima, utilizzando per il 98% riso italiano. La quota
di riso importata è legata a prodotti “etnici”, ovvero a risi di India e
Tailandia. Attualmente l’export rappresenta circa il 9% del giro d’affari
complessivo. Questi risultati sono frutto di una costante capacità di
evoluzione dell’azienda per rispondere alle mutate esigenze nutrizionali
contemporanee. Oggi Riso Scotti si propone come azienda-partner nei
confronti del consumatore, con una nuova alimentazione, capace di
valorizzare i principi salutistici, benefici e funzionali del riso:
un’alimentazione che nasce dal riso e risponde alle esigenze di chi vuole
mangiare per piacere, ma soprattutto per stare bene.
La capillare strategia di segmentazione dei prodotti e gli elevati
standard di qualità raggiunti garantiscono il benessere e aggiungono tutti
cultura al core business dell’azienda. Parallelamente alla diversificazione
produttiva, Riso Scotti ha anche curato l’ingresso in nuovi canali
distributivi: ho.re.ca.; panifici artigiani; farmacie; gelaterie,
affacciandosi di fatto sui nuovi scenari del commercio B2B, pronta per
coglierne le future opportunità.
La storia dell’azienda è scritta da ben cinque generazioni della famiglia
Scotti. Nasce come azienda individuale nel 1860 presso un mulino di Marudo
ad opera di Pietro Scotti e poi successivamente trasferita, dal figlio
Ercole Scotti, nel 1890 a Villanterio sulla Roggia Mulina. L’impresa da
individuale viene trasformata nel 1925 a società di fatto, con il nome di
“F.lli Scotti”, da Angelo e Gaetano Scotti, due degli otto figli del signor
Ercole. Nel 1952 Ferdinando Scotti, figlio di Angelo, dà vita alla società
per azioni “Riso Scotti” assumendone la direzione come amministratore unico
fino al 1983, anno in cui gli subentra il figlio Angelo Dario Scotti,
attuale presidente e amministratore delegato, vero artefice della scalata al
successo del Gruppo.
19-Feb-2006
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