L’intelligenza semantica di Expert System al
servizio delle aziende
Da laboratorio in un garage di Modena a
fornitore leader di soluzioni di analisi linguistica. Con un parco
clienti prestigioso tra cui spicca Microsoft e una tecnologia che
rivoluzionerà il modo di utilizzare il Web. Eccellere ha intervistato
Stefano Spaggiari, amministratore delegato di Expert System.
di
Nicolò Occhipinti
Stefano Spaggiari,
Amministratore Delegato di
Expert System
|
Nel 2007 è stata l’unica realtà italiana ad ottenere l’inclusione nel
Magic Quadrant di Gartner relativo alle tecnologie di Information Access.
Nello stesso anno è stata riconosciuta da KMworld fra le 100 società al
mondo più importanti nel Knowledge Management. Con un parco clienti ampio e
di alto livello, che spazia dal settore finanziario, al manufacturing, alla
Pubblica Amministrazione, ai Media, alle Telco, ai Trasporti e alla Difesa,
negli ultimi tre anni ha raddoppiato il fatturato, triplicato il numero
degli addetti e aperto due nuove sedi nazionali e altrettante rappresentanze
commerciali all'estero. Stiamo parlando di
Expert System, un’azienda informatica di Modena, nata nel 1989 da tre ex
compagni di università che hanno deciso di scommettere sul connubio tra
linguistica e informatica, sviluppando tecnologie e soluzioni uniche al
mondo che l’hanno resa in poco tempo un caso di eccellenza in un settore
particolarmente difficile per il made in Italy. “Uno dei nostri primi
prodotti fu il correttore grammaticale e ortografico che fornimmo a
Microsoft. E’ quello incluso ancora oggi nei programmi del pacchetto
Office”, ci racconta Stefano Spaggiari, Amministratore Delegato dell’azienda
modenese.Un trampolino di lancio per lo sviluppo di Expert System…
Sì. Considerando che a quei tempi eravamo a corto di finanziamenti – i
venture capitalist non esistevano ancora in Italia – la collaborazione con
Microsoft ci consentì di investire nei successivi sviluppi. A partire dal
‘98-‘99 decidemmo di orientare la nostra offerta al mercato business,
realizzando soluzioni basate sempre su tecnologia linguistica per la
gestione delle informazioni non strutturate nelle aziende: a quei tempi
cominciavano ad affermarsi le prime intranet. Nel 2000 per un paio di anni
siamo stati partecipati da Telecom Italia, occupandoci dello sviluppo di
applicativi per Virgilio, ma poi siamo tornati indipendenti nel 2002.
Gli anni successivi sono stati dedicati alla creazione di Cogito, una
piattaforma linguistica unica al mondo, con la quale abbiamo realizzato
soluzioni di Semantic Intelligence volte a soddisfare le esigenze di aziende
ed enti governativi.
Che cosa si intende per semantic intelligence?
Significa trasformare informazioni non strutturate, ad esempio i
contenuti di un sito web, in un database di informazioni strutturate che può
essere manipolato con strumenti più tradizionali. Significa cioè essere in
grado di comprendere nel miglior modo possibile un testo o un’aggregazione
di testi scritti in linguaggio naturale, andando ad identificare il vero
significato di ogni parola e di ogni espressione. Fare intelligence vuol
dire fondamentalmente tre cose: cercare informazioni all’interno di questi
testi, catalogarli, estrarre informazione strutturata da questi testi:
persone, luoghi, entità economiche, e altre informazioni di interesse.
Quando siete partiti eravate pressoché gli unici a sviluppare questa
tecnologia. Adesso la tecnologia semantica è uno dei temi più caldi. Avete
fatto una scommessa rischiosa ma lungimirante…
E’ vero, parlare di tecnologia semantica è diventato di moda. Tuttavia
molti si vantano a sproposito di possedere tecnologie semantiche,
sbandierando ad esempio la Latent Semantic che in realtà con la semantica ha
poco a che fare: è una tecnologia statistica. Alcuni concorrenti sono
riusciti a ottenere dei risultati, ma si tratta di implementazioni molto
ridotte. Diciamo che siamo in una posizione di vantaggio, avendo cominciato
per primi. Stiamo comunque giocando di anticipo proponendo ai potenziali
concorrenti la nostra tecnologia da abbinare alle loro soluzioni.
Parliamo di Cogito, il vostro prodotto di punta. Ci può spiegare in
poche parole come funziona?
Cogito in realtà è una piattaforma informatica con varie declinazioni,
che forma una soluzione completa per la gestione dell’informazione non
strutturata. E’ cioè un sistema software che “capisce” la lingua in un modo
analogo a quanto fanno gli esseri umani, perché cattura tutti gli aspetti
strutturali e lessicali del testo per comprenderne il significato. E’ basato
su un analizzatore linguistico che opera sui testi l’analisi morfologica,
grammaticale, logica e semantica, e il cui output viene utilizzato da una
serie di moduli che per la categorizzazione, l’estrazione, la ricerca e
l’interpretazione del linguaggio naturale.
Quali sono le aree in cui le aziende possono trarre beneficio dall’uso
delle tecnologie semantiche?
Ci sono diversi ambiti di applicazione. Uno dei più interessanti che sta
emergendo in questo periodo è quello dell’intelligence informativa, quindi
marketing intelligence e competitive intelligence, in particolare sulle
informazioni open source disponibili su internet. Ci sono applicazioni molto
utili anche in ambito customer care, e per la gestione delle informazioni
presenti all’interno delle intranet, per il project managament, l’after
sale, dove sono presenti grandi quantità di informazioni non strutturate,
preziose ma finora rimaste sostanzialmente non utilizzate.
Già si parla di Web 3.0, e della conseguente nascita del web semantico
ideato da Tim Berners Lee. Per Expert System si tratta di nuove opportunità
da cogliere o di nuovi concorrenti in arrivo?
Potenzialmente è una straordinaria opportunità da cogliere. Il web
semantico, o web 3.0, si basa sul paradigma che qualunque tipo di fonte, e
in particolare le fonti informative non strutturate siano codificate tutte
con gli stessi criteri. E’ molto improbabile, anzi impossibile che venga
fatto manualmente dagli utenti: ci vuole uno strumento automatico. Per
questo vedo grandi opportunità: si può usare Cogito proprio per trasformare
l’informazione non strutturata in strutturata, per definire i tag,
cioè etichettare automaticamente il materiale secondo gli standard definiti
per il web semantico. A questo proposito, stiamo già lavorando in
collaborazione con altre aziende come Oracle, che ha già un database
predisposto per il web semantico.
I grandi motori di ricerca come Google, MSN, Yahoo! con ogni
probabilità integreranno presto algoritmi di ricerca semantica, come
naturale evoluzione dalla semplice ricerca per parole chiave…
Non credo che lo faranno, anche perché in un motore di ricerca
generalista a livello mondiale la gestione delle diverse lingue crea
parecchi problemi: per ogni lingua si deve creare un modello semantico,
peraltro piuttosto complesso. Invece adesso con l’indicizzazione keyword
based tutto questo non è necessario. Servirebbe anche una potenza di calcolo
maggiore, che a breve costituisce un ulteriore ostacolo.
La situazione è diversa per i motori di ricerca verticali, su temi
specifici, sui quali si possono ottenere risultati significativi.
Comunque, viste le potenzialità del mercato e la sua ampiezza,
sostanzialmente i grandi motori di ricerca non sono per noi una minaccia. In
realtà il maggiore problema, per noi e per molti altri, è ancora la poca
comprensione da parte del mercato di cosa si possa fare con strumenti di
questo tipo che molte volte va oltre l’immaginazione dei nostri clienti. Si
deve ancora fare opera di evangelizzazione su questi argomenti.
Per questo motivo, lo scorso novembre avete annunciato il lancio di
AskWiki, un motore ricerca in linguaggio naturale basato sulla
tecnologia di Expert System…
Sì, realizzato in collaborazione con AskMeNow e Wikimedia Foundation. Uno
strumento per far provare le potenzialità di una tecnologia che può essere
implementato anche all’interno della propria organizzazione, azienda,
amministrazione, ecc. Non intendiamo certo metterci in concorrenza con i
grandi motori di ricerca generalisti!
Come funziona?E’ un’implementazione del nostro motore di ricerca
in linguaggio naturale su tutte le componenti semi-strutturate dei contenuti
di Wikipedia. Stiamo ancora lavorando per migliorare lo strumento, ma già
oggi è possibile collegarsi e formulare domande in linguaggio naturale per
ottenere automaticamente delle risposte basate sui contenuti di Wikipedia.
Fra i tanti progetti internazionali che vedono la vostra
partecipazione, vi è anche TACIT, (Technologies Augmenting Clinical InsighT)
che ha il compito di rivelare la tacita conoscenza dei medici europei
utilizzando la registrazione multimediale attraverso l’analisi linguistica e
la comunicazione. Qual è il vostro ruolo nel progetto e che risultati sono
stati finora raggiunti?
Il nostro ruolo è di fornitore di tecnologia di base, in particolare per
la lingua italiana e inglese. I risultati sono interessanti, anche se
l’obiettivo del progetto è quello di arrivare ad un dimostratore.
Il nostro coinvolgimento in Tacit ci ha consentito di avvicinarci al settore
della sanità e capire che anche lì, con l’avvento delle cartelle cliniche
elettroniche e della documentazione medica disponibile online, ci possono
essere delle opportunità molto interessanti.
Quali saranno i prossimi sviluppi di Expert System?
Non posso anticipare troppo, ma nel corso della prossima primavera
lanceremo dei prodotti importanti in ambito intelligence informativa, in
particolare per raccogliere informazioni user generated, cioè create
direttamente dagli utenti, dal web 2.0.
Inoltre, continueremo a consolidarci in altri mercati, in particolare in
quello americano e quello inglese che insieme rappresentano potenzialmente
circa il 60-70% del mercato mondiale dell’information access.
Non apriremo quindi a breve nuovi fronti, ma cercheremo di consolidare
nel modo migliore quelli attuali. Anche perché il mercato non è ancora
esploso e ha grosse opportunità da offrire. 16-Gen-2008
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