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Cultura d’impresa e imprenditori
Far crescere la cultura imprenditoriale
nel nostro Paese. E’ questa per molti addetti ai lavori la strada da
imboccare per dare nuovo slancio all’economia italiana. Eppure non
sembra cosa facile riuscire a definire in maniera precisa ed esaustiva
cosa “cultura d’impresa” significhi veramente.
di
Rosvanna Lattarulo
La confusione deriva probabilmente dal fatto che non esiste un modello di
cultura d’impresa sempre valido ed applicabile in ogni contesto ed
attività imprenditoriale. Ogni settore produttivo, ogni azienda deve
creare un proprio modello di cultura d’impresa, un modello che sia unico
ed irripetibile, che la sintetizzi e la identifichi completamente.
La cultura d’impresa può essere creata però solo da chi opera in azienda.
Non più solamente, come accadeva in passato, da una singola persona
(l’imprenditore o titolare d’impresa), ma dalle risorse che a vario titolo
operano in azienda.
In uno scenario economico come quello attuale, in cui la globalizzazione
apre nuovi scenari e soprattutto interrogativi, molte imprese sono chiamate
a rivedere i propri modelli imprenditoriali e a pensarne di nuovi. Il
suggerimento per gli imprenditori e manager che desiderano elaborare una
nuova cultura imprenditoriale è quello di non guardare all’esterno ma di
analizzare la propria azienda, studiarne la storia, il contesto
produttivo, il territorio di azione e la propria vocazione e mission. Su
questi elementi si può costruire una cultura d’impresa “su misura”
dell’azienda, un modello che tenga conto di tanti fattori ed elementi
strategici tra cui:
- CORAGGIO E CURIOSITA’ - avviare oggi una nuova attività
imprenditoriale è certamente una scelta difficile e al tempo stesso
coraggiosa. Per intraprenderla è necessario che vi sia una o più
persone ambiziose, curiose e dotate di quel pragmatismo necessario per
dare concreto sviluppo alle proprie intuizioni.Un imprenditore è un po’
come un sognatore che opera per creare business di successo partendo da
semplici intuizioni. Appartengono a questa categoria, ad esempio,
Bill Gates che, nei primi anni Ottanta, pensava di creare un’impresa
di software a livello mondiale, portando “un pc su ogni scrivania, e
ogni computer con un software Microsoft installato”. O, per restare in
ambito tecnologico, Larry Page Sergey Brin, fondatori di Google
che per primi hanno pensato di creare un motore di ricerca sul web,
dando vita ad un’azienda che oggi è un vero e proprio colosso su scala
mondiale.
- VISION – chi vuole raggiungere il successo deve sapere chi è
e dove vuole arrivare. L’identità di un’azienda è la somma di più
elementi che si incrociano tra loro: gli obiettivi aziendali,
il posizionamento di mercato, la strategia di mercato ecc. Se
un’impresa che produce articoli di qualità decide di commercializzarli
utilizzando il canale della grande distribuzione, probabilmente o gli
obiettivi strategici non sono chiari o l’identità aziendale è un po’
confusa e di conseguenza ne risente anche il posizionamento oppure
le politiche commerciali sono definite in maniera slegata
rispetto alla mission aziendale o affidate a persone diverse e non
allineate rispetto al posizionamento di mercato. L’identità deve inoltre
essere chiara a tutti i soggetti che operano in azienda: è
fondamentale che tutto sia condiviso. Solo attraverso un
processo attento e costante di allineamento sull’identità aziendale
si eviteranno i rischi di uno scollamento tra le diverse aree aziendali,
tra i vertici ed i dipendenti, ecc. Processi che quando cominciano
impattano, naturalmente, in maniera assai negativa sull’andamento
dell’impresa e del suo business.
- ORIENTAMENTO AL CAMBIAMENTO - in una scenario globalizzato
un’impresa che non si mette continuamente in discussione sarà
inevitabilmente soppiantata da realtà produttive più dinamiche. Sarà
quindi fondamentale creare uno spirito collaborativo che consenta
all’azienda di predisporsi al cambiamento e mantenere alta
l’attenzione verso il contesto produttivo, i competitors diretti ed
indiretti, il mercato. Risulta altrettanto importante fare in modo che
il cambiamento in azienda determini anche un cambiamento del territorio
in cui un’impresa opera. Per raggiungere questi obiettivi è necessario
che più imprese collaborino, meglio se supportate in questo processo
anche dalle istituzioni locali. Queste ultime possono agevolare la
creazione di condizioni di contesto favorevoli alle imprese (es.
attraversola riduzione e la semplificazione della burocrazia, il
sostegno alla formazione in loco, la creazione di infrastrutture, ecc.).
- CAPITALE UMANO - alla base del successo di un’impresa vi è
spesso la capacità di un imprenditore o manager di circondarsi di un
team di persone oltre che qualificate anche motivate. La motivazione
del personale è un grande valore per un’impresa odierna. In fase di
selezione dei candidati consigliamo di non considerare solamente le
skills e le competenze delle risorse, ma tenere nella debita
considerazione anche l’attitudine dell’individuo verso l’azienda e il
contributo attivo che potrebbe dare alla sua crescita. Aspetti che
possono fare la differenza. La competenza, unita alla partecipazione
emotiva delle risorse, può tornare a vantaggio di un buon leader che
riuscirà a trarre molto più valore a parità di risorse e di competenza
con team in cui il know-how costituisce l’unica variabile che interviene
nello svolgimento di un progetto.
- COMUNICAZIONE - è un’area aziendale chiave per la
crescita dell’impresa e della cultura interna aziendale. La
comunicazione rivolta verso l’interno è un canale importantissimo
nella creazione di una visione e di un atteggiamento comune e condiviso
in azienda. Consente di allineare tutte le risorse verso
obiettivi e strategie di crescita comuni, di diffondere l’identità
dell’impresa ed i suoi valori, di garantire a tutte le risorse
un’adeguata visibilità. Oggi la comunicazione aziendale può contare su
tanti nuovi strumenti grazie all’avvento di internet: grazia al web più
persone che fanno parte di uno stesso team di progetto dislocate in
diversi uffici possono comunicare in tempi reali e a costi ridotti
grazie alle mail, alle chiamate VOIP, alle chat, ecc. La comunicazione
in azienda è uno degli strumenti fondamentali per il successo
dell’impresa. Consente di crescere in ugual misura dall’alto
verso il basso, di rendere patrimonio comune le informazioni che
in passato appartenevano alle singole aree aziendali e al massimo
raggiungevano i responsabili di area sotto forma cartacea.
- LEADERSHIP - Essere un buon leader non è semplice. Deve
riuscire a tenere sotto stretto controllo una grande varietà di fattori
tra loro differenti: deve conoscere tutti i progetti in corso,
contribuire alla costituzione dei team interni di lavoro, approvare e
monitorare gli obiettivi dei singoli progetti, intervenire in situazioni
critiche. Per svolgere questa molteplicità di azioni deve possedere
caratteristiche tra loro molto differenti che vanno dalla conoscenza e
da un approccio professionale alla conoscenza delle tecniche di
comunicazione, gestione del team, public speaking e, soprattutto,
problem solving. Inoltre deve essere dotato di quel piglio che lo spinge
a rischiare, ad incanalarsi in nuove attività senza adagiarsi mai nel
presente. Non esiste una scuola che consenta ad un imprenditore di
diventare un buon leader. Ma certamente porre la giusta attenzione su
tutti questi aspetti può aiutare a creare una cultura aziendale efficace
e vincente.
- PIANIFICAZIONE E MONITORAGGIO – perché un’idea di business
abbia successo nel tempo, è necessario che vi sia alla base un adeguato
di pianificazione (delle attività, degli obiettivi, delle risorse
umane, degli investimenti, ecc.) e di monitoraggio. La
pianificazione è tra le attività più penalizzate nelle piccole e medie
realtà imprenditoriali. Questo accade principalmente per i tanti impegni
che un imprenditore, specie se solo al vertice, deve fronteggiare
nell’arco delle sue giornate lavorative. Impegni che spesso non lo
lasciano libero di pensare e di decidere insieme ai suoi collaboratori
le strategie da percorrere. La pianificazione è un’attività che produce
effetti solo nel medio-lungo termine. Specie se associata ad azioni
costanti di monitoraggio, può aiutare le imprese a mantenere coerenza
tra proposizione e posizionamento di mercato, non dimenticare l’identità
dell’azienda, definire delle priorità nelle attività cercando di evitare
sovraccarichi di lavoro e, infine, a selezionare le azioni da compiere
in un’ottica di realizzabilità ed urgenza delle medesime. Vantaggi
importanti per un’azienda che richiedono uno sforzo tutto sommato
limitato. Basterebbe dedicare qualche ora a settimana per evitare che
una mancata pianificazione si traduca per un’impresa in pesanti costi e
perdite in termini di competitività, costi e immagine.
15-Mag-2008
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