Cause Related Marketing
Principi e codici di comportamento di uno
degli strumenti più importanti della Corporate Social Responsibility.
di Lara
Motta
Il Cause Related Marketing nasce da una partnership tra un'azienda e
un'organizzazione non profit ed ha come scopo di promuovere un'immagine,
un prodotto o un servizio, traendone vantaggio reciproco. I soggetti
coinvolti in un progetto di Cause Related Marketing sono tre: l'impresa,
l'organizzazione non profit (la causa) e l'ambiente (stakeholder e
consumatori).
Il Cause Related Marketing costituisce un importante strumento, a
disposizione dell'impresa, di Corporate Social Responsability per realizzare
il proprio impegno nel sociale. Consente di affrontare i problemi sociali
più attuali fornendo le risorse e i finanziamenti e, al tempo stesso,
perseguendo gli obiettivi di marketing delle imprese. A parità di prezzo può
contribuire a spostare la scelta del consumatore verso i prodotti che
sostengono la causa infatti, l'impegno sociale di un'impresa, può svolgere
un ruolo importante nella costruzione del suo "valore" presso i consumatori.
Si può parlare di quattro tipi di Cause Related Marketing: di
transazione, di promozione, di licesing di joint fundraising.
Il CRM di transazione
L'impresa fornisce all'organizzazione non profit le
risorse finanziarie o materiali relativamente al fatturato derivante dalla
collaborazione instaurata.
Il CRM di promozione
Il prodotto dell'impresa viene utilizzato come mezzo
per la trasmissione del messaggio e della causa sostenuta
dall'organizzazione non profit.
CRM di licesing
L'organizzazione non profit concede il proprio marchio in
cambio di una corrispettiva quantificazione economica.
CRM di joint fundraising
L'azienda concede mezzi, strumenti e risorse
all'organizzazione non profit per il sostegno della causa, diventando così
intermediaria tra i propri clienti e l'ente non profit.
Nell'ottobre del 2004 un Gruppo di Lavoro formato da ABB, Assif,
Assocomunicazione, Assolombarda, Assorel, Azione Aiuto, BCC Treviglio,
Bipielle, Cesvi, Cittadinanzattiva, Federmanager, Ferpi, Filo Diretto,
Fondazione Ospedale Meyer, Henkel, Istituto Percorsi Onlus, Isagro,
Koinetica, Ministero del Welfare, Mondadori Informatica, Philips,
Politecnico di Milano, RCS Mediagroup, Reale Mutua, Studio Lentati, Summit
Comunicazione, Tiscali, TP, Unicom, Unicredit, Università Bocconi, UPA e
Vita Comunicazione ha messo a punto i principi base per lo sviluppo di
progetti di Cause Related Marketing trasparenti ed efficienti.
I sei principi che governano il Cause Related Marketing sono stati
definiti dal Gruppo di Lavoro e riportati nel Codice di Comportamento
promosso da Sodalitas e il Centro per lo sviluppo della Corporate Social
Responsibility e sono:
Integrità
Comportamenti onesti e etici, aderenti ai principi morali nei
confronti di tutti coloro che vengono coinvolti nell'iniziativa.
Trasparenza
Considera fondamentale il pianificare, realizzare e
comunicare le partnership.
Sincerità
La comunicazione non deve essere mai ingannevole. Il
consumatore accetta positivamente l'esistenza di un rapporto di mutuo
beneficio tra impresa e organizzazione non profit ma rigetta l'impresa
sospettata di approfittare della causa o dell'organizzazione non profit a
proprio vantaggio.
Mutuo rispetto
Significa che il valore di cui il partner è portatore deve
essere rispettato. L'apprezzamento e il rispetto del "valore" rappresentato
da ciascun partner sono indispensabili per raggiungere gli obiettivi
concordati.
Partnership
Per il successo dell'iniziativa, entrambe le parti devono
avere lo stesso peso. La positività dei risultati dell'iniziativa dipende
dalla capacità di "fare squadra" per raggiungere un obiettivo condiviso.
Muto beneficio
Considera fondamentale il principio che deve esistere un
vantaggio per entrambi i partner, tra gli obiettivi di marketing
dell'impresa e la mission dell'organizzazione non profit secondo criteri di
valutazione definiti con chiarezza e in anticipo.
Sempre all'interno del Codice di Comportamento, il Gruppo di Lavoro ha
suddiviso un progetto di CRM in tre fasi di lavoro: preparatoria, esecutiva
e di controllo. Di seguito vediamo nel dettaglio le azioni e gli strumenti
da adottare all'interno delle diverse fasi di lavoro di un progetto di CRM.
FASE PREPARATORIA
Pianificazione
Questa fase consiste nell'individuare il partner più
adatto, soprattutto per quanto riguarda l'immagine che ne ricaverà l'azienda
nei confronti dei consumatori e degli stakeholder. Nella scelta di un
partner è importante che sia l'azienda sia l'organizzazione non profit
abbiano compreso profondamente i reciproci ruoli, gli obiettivi e i valori.
La sinergia tra le parti consente di ottenere una partnership efficace. In
questa fase rientra anche definire gli obiettivi dell'azione, i preventivi
di spesa e i tempi di attuazione.
Definizione e negoziazione della partnership
Nella definizione dei
dettagli della partnership e del programma di CRM è importante che sia
l'impresa sia l'organizzazione non profit apprezzino i benefici che si
prefigge di raggiungere il progetto e che nessuno si senta sfruttato.
Accordo formale
La messa a punto definitiva del documento deve
comprendere obiettivi, ruoli, responsabilità reciproche e momenti di
verifica. In particolare, dovranno essere definiti i diritti di proprietà
intellettuale, gli aspetti fiscali e finanziari del progetto, le clausole di
conclusione dell'accordo, il piano delle attività e i tempi di attuazione.
FASE ESECUTIVA
Piano operativo
Per ciascuna delle due parti è bene che vengano nominati
dei referenti operativi. Il piano operativo deve definire nel dettaglio e
con chiarezza i passi fondamentali del progetto e le scadenze.
Comunicazione
La strategia di comunicazione dovrà cercare di valutare
tutti i possibili ritorni, sia negativi sia positivi. La comunicazione deve
essere trasparente e in linea con l'etica e il valore del progetto.
FASE CONCLUSIVA
Monitoraggio
Prevedere un piano di monitoraggio per poter intervenire
tempestivamente con eventuali correzioni al progetto.
Valutazione finale
Al termine del progetto è importante procedere con la
valutazione dei risultati ottenuti, non solo in termini di vendite, raccolta
fondi e rassegna stampa, ma anche attraverso una ricerca che indaghi sui
cambiamenti intercorsi negli stakeholder, nei dipendenti e nei clienti
(soddisfazione, immagine, reputazione ecc).
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