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"Mariella Burani": il racconto di una grande
marca italiana
“I miei abiti non sono strumenti di
seduzione, sono emozioni”. Con queste parole Mariella Burani definisce
le proprie creazioni, a cui la stilista, insieme al marito Walter, ha
dedicato la propria vita e prestato il proprio talento a partire dagli
anni Sessanta, fino a costituire un Gruppo (Mariella Burani Fashion
Group) che oggi fattura 178,1 milioni di euro e sta conquistando la
leadership del mercato del lusso accessibile. Emozioni immortalate dalle
fotografie delle più significative collezioni, ora raccolte nel volume
“Mariella Burani”, edito da Electa, che ripercorre le principali tappe
della storia del marchio attraverso ricordi, fotografie e aneddoti.
di
Elisa Scarcella
foto Peter Lindbergh |
“Una grande ambasciatrice dello stile italiano”: questa è Mariella
Burani, secondo Peter Lindbergh, il fotografo tedesco che firma le
suggestive fotografie raccolte nel volume “Mariella Burani”, la prima
monografia dedicata alla stilista emiliana.
Autore del libro è Decio Giulio Riccardo Carugati, scrittore e
giornalista sia per testate di informazione che di cultura, arte e design
(già autore di numerosi volumi dedicati alla storia dei marchi quali
Pininfarina, Poltrona Frau, Ducati, Chicco, Bertone, Brionvega, Indesit,
Maserati e docente in disegno industriale, Agraria e Architettura) che
arricchisce le illustrazioni fotografiche (firmate anche da Patrick
Demarchelier, Christian Moser, Roberto Orlandi e Aldo Fallai), con un abile
intreccio tra il lavoro e la storia del marchio Mariella Burani e il quadro
storico e sociale dei tempi, i luoghi, i passaggi della vita reale della
stilista.
Un volume che, fin dalla prefazione di Giusi Ferrè, vuole soprattutto
emozionare, evocando momenti, ricordi, sensazioni legate a Cavriago, piccola
località dell’Emilia Romagna dove la stilista è nata ed ha scelto, lontana
dall’ambiente mondano e dalle capitali della moda, di rimanere a vivere; una
“terra padana di brume e poesie tutte sue”, cui la Burani, con creatività,
passione e fantasia, da sempre attinge per le proprie creazioni: donne
incontrate nell’infanzia, il vento e la nebbia, le feste di piazza, i film
interpretati da attrici indimenticabili come Silvana Mangano, Lucia Bosè
e Anna Magnani (la donna ideale della Burani, con i suoi “letti di
ferro, lei in sottoveste che si alza con una nuvola di capelli spettinati,
quella magnifica bocca..”), le contadine che lavorano nelle risaie, le donne
della Resistenza in Emilia.
E sono proprio queste donne, uniche, forti e indipendenti, a volte anche
ribelli e inquiete, ad ispirare le fotografie di Lindbergh, che ha saputo
cogliere l’essenza dello stile della designer attraverso la scelta dei
luoghi, delle situazioni e soprattutto dei volti delle modelle capaci di
incarnare, in modo assolutamente espressivo, gli abiti e gli accessori di
Mariella Burani. Abiti sentiti, non disegnati, perché contengono pezzi di
vita, vissuti personalmente dalla stilista o da queste donne del passato,
che “sono nei miei ricordi, nei pensieri che attraversano la mia mente,
reinterpretano la loro storia, che non è mai esaurita, che continua a
svolgersi.”. Donne che, attraverso le creazioni della Burani, passano
attraverso il tempo, perché portano il patrimonio di valori e tradizioni
sempre vive ed attuali per la stilista, diventando protagoniste del presente
e del futuro.
E questa è la donna ritratta dal volume, la donna di Mariella Burani:
forte e femminile, dolce e selvatica, che indossa creazioni estremamente
femminili, arricchite da tessuti e ricami preziosi, ma anche giacche lunghe
e ampi cardigan, scarpe piatte, sciarpe e maglioni. Una moda a tratti
maschile, in ricordo delle mondine che andavano nelle risaie portando abiti
da uomo per non sciupare i vestiti della festa. “Mi son sempre piaciute le
mondine, donne forti, spavalde, vere. Ecco perché ancora oggi disegno
modelli che non fasciano il corpo, ma valorizzano il proprio modo di
essere”. Un modo di essere certamente anticonformista, che deve raccontare
anche il variare degli umori lasciando la donna completamente libera di
esprimersi e di muovesi, di fare il proprio cammino autonomamente.
Così come, secondo quanto ci testimonia il volume, è stato per la stessa
stilista: figlia di una casalinga e di un titolare di un’azienda di
trasporti, dopo aver studiato in un collegio di suore, decide di variare il
proprio destino, che la voleva maestra (avendo conseguito il diploma
magistrale e vinto il concorso), quando incontra a 17 anni Walter Burani,
giovane promessa impegnata in Max Mara, desideroso di mettersi in proprio.
Burani infatti, proprio a Cavriago, acquista nel 1960 “Selene”, un’azienda
di abbigliamento per bambini – settore dalle grande potenzialità poiché
all’epoca venivano offerte nei negozi solo creazioni per adulti - scoprendo
anche l’enorme talento da stilista della moglie. La coppia si sposa contro
il volere dei genitori di Mariella e affronta molte difficoltà, soprattutto
nel reperire i tessuti più adatti.
Gli abiti per bambini hanno grande successo ma, con gli anni della
contestazione, la produzione deve terminare perché lo stile è cambiato e si
passa così alla creazione di abiti pre-mamam, molto femminili e dalle linee
originali, e successivamente alla produzione di abiti pret-à-porter per sole
donne, in grado di vestire le emozioni e le inquietudini del tempo, la
spontanea sensualità, il continuo cambiamento tra l’androgino e il
femminile, fuori da ogni moda stereotipata.
Mariella Burani vive poi, sempre con il proprio stile originale e
personalissimo, gli anni Ottanta, quando nascono le griffe e il diktat è
quello di indossare qualunque cosa purché appartenga a quella firma, una
firma però industriale, massificata dai media. Invece, come spiega la
stilista nel volume, ”Le donne dovrebbero enfatizzare le caratteristiche che
le rendono diverse. La mia donna è femminile, forte e fragile nello stesso
tempo, sensibile, per sua natura; non ossequia le tendenze, che
rappresentano il modello precostituito. I miei abiti infatti non impongono
il comportamento; se aderiscono non obbligano, accarezzano, fluttuano
morbidi nel ritmo della mia immaginazione, della mia fantasia”.
Anna Magnani in Bellissima – foto Paul
Ronald/Archivio Storico del Cinema/AFE |
Nel 1988 comincia la focalizzazione sulle licenze e sull'apertura di
negozi di proprietà: vengono siglati importanti contratti di
collaborazione con Valentino - dal quale la stilista ha imparato
l’importanza dei dettagli e della lavorazione artigianale- e Gai Mattiolo e
poi, nel 1999, con Calvin Klein. Seguono l’acquisizione di Mila Schön. e
Dimensione Moda e, nei primi anni del 2000, accanto alla quotazione in
Borsa, di altri marchi per la distribuzione delle collezioni di
abbigliamento in pelle, calzature e accessori di lusso.
Una storia di moda, ma anche e soprattutto di vita, narrata nel volume
attraverso i numerosi ricordi e citazioni che Mariella Burani ha voluto
condividere con i lettori, e che sente tanto preziosi da tenere, in molti
casi, incorniciati nella propria casa, dove trovano posto anche angeli di
legno, terracotta e ceramica, che la stilista compra ai mercatini e ama
collezionare, insieme a vestiti d’epoca provenienti da tutto il mondo. “Mi
piace mixare vecchio, nuovo, ricordi di viaggio, istinti di fuga. Adoro i
contrasti, gli abbinamenti arditi, soprattutto se dettati dall’esigenza del
comfort”, precisa la stilista. E infatti Mariella Burani veste la ragazza
filiforme ma anche “la donna con forme abbondanti che vuole rimanere
sensuale col passare degli anni”, con uno stile inconfondibile e senza
tempo, sempre attuale, “Una moda – secondo la designer- lineare ma
sofisticata, facilmente indossabile per donne che rifuggono il banale”.
Nelle collezioni di Mariella Burani emozioni tattili e visive, lusso,
eleganza e un pizzico di stravaganza si amalgamano in uno stile un po’
bohemien e sensuale, elegante ma anche zingaresco e a tratti fiabesco, che,
come afferma la stessa Burani “riesce a trasformare un sogno nella realtà
della vita”. Ecco che ogni dettaglio è protagonista: i pizzi, i fiori
applicati su bluse e gonne (anche per le collezioni invernali), accessori
come mini cappelli e cinture importanti a stringere in vita gonne ampie e
lunghe, scrupolosamente ricamate, ma anche capi mini e impreziositi da
giochi di trasparenze. Tanti dettagli diversi e pur sempre tutti importanti,
mixati da Mariella Burani per dare voce, con le proprie creazioni, alle
sottili contraddizioni delle donne: sensualità e passionalità vengono
esaltate insieme al pudore e alla fragilità, tutti sentimenti ritratti
abilmente nelle fotografie del volume.
Tanti stili per una donna, ma anche tante collezioni della Burani, che ha
creato cinque linee di abbigliamento: una preziosa per la fascia alta del
mercato, una per le donne che vestono il quotidiano, una più trasgressiva
che vuole seguire le tendenze del momento, una per taglie comode ma
femminili, una di sportswear per il tempo libero. Le cinque linee sono
comprese nel marchio, Mariella Burani, che fa parte del Mariella Burani
Fashion Group, un gruppo industriale a gestione famigliare, dove Walter e
Mariella Burani sono rispettivamente Presidente del Consiglio di
Amministrazione e Direttore Creativo del Gruppo, il figlio Andrea si occupa
del brand MB e della sua internazionalizzazione, e l’altro figlio, Giovanni,
è A.D. del Gruppo e cura le acquisizioni delle aziende e la loro sinergia.
Forte di un successo finanziario in continua crescita, il Gruppo, che è
quotato in Borsa dal 2000 e ha chiuso il primo trimestre 2007 con un
fatturato di 178,1 milioni di euro, produce e distribuisce su scala
mondiale collezioni di marchi propri e in licenza nel settore del lusso
accessibile, dove sta conquistando la leadership a livello europeo,
affermandosi sempre più anche nei mercati emergenti e cioè, Russia e Europa
dell’Est (dove oggi il Gruppo genera circa il 15% del proprio fatturato) ma
anche Estremo e Medio Oriente.
Il Gruppo è organizzato in 3 divisioni: Abbigliamento (principali marchi
Mariella Burani, Renè Lezard e Mila Schön), che rappresenta il core business
del Gruppo generando circa il 63% del fatturato, Leather Goods (pelletteria
e calzature tra cui Baldinini, Braccialini e Coccinelle) e Fashion Jewellery
(Facco, Valente e Rosato), i due settori su cui, sfruttando la potenza del
marchio Mariella Burani, è al momento puntata l’attenzione del Gruppo con
l’obiettivo di riuscire a far coprire ad essi, entro un paio di anni, il 70%
dei ricavi, attraverso la diversificazione dei prodotti per marchio e
l’ampliamento dei marchi con nuove acquisizioni.
Mariella Burani
Autore: Decio Giulio Riccardo Carugati
Editore: Electa (www.electaweb.it)
Anno 2007
Prezzo: € 80,00 |
26-Mag-2007
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