Home | News | Eventi | Community | Cerca Lavoro | Convenzioni | Collabora | DB Aziende  

Recensioni

Leggi la biografia

Attualità

Comunicazione

Marketing

Gestione Strategica

Tecnologia

Gestione Risorse Umane

Management

Formazione

Mercati Internazionali

Lifestyle

Imprese di successo

Capitani d'impresa

Recensioni

Business Papers

Sondaggi

Links

Iscriviti alla Newsletter

Email:

IN EVIDENZA

Brand Storytelling Awards 2012

Employer Branding Review

Net1news

  Follow eccellere on Twitter

PARTNERS

FrancoAngeli

IDC

Egea

 

 

"Mariella Burani": il racconto di una grande marca italiana

“I miei abiti non sono strumenti di seduzione, sono emozioni”. Con queste parole Mariella Burani definisce le proprie creazioni, a cui la stilista, insieme al marito Walter, ha dedicato la propria vita e prestato il proprio talento a partire dagli anni Sessanta, fino a costituire un Gruppo (Mariella Burani Fashion Group) che oggi fattura 178,1 milioni di euro e sta conquistando la leadership del mercato del lusso accessibile. Emozioni immortalate dalle fotografie delle più significative collezioni, ora raccolte nel volume “Mariella Burani”, edito da Electa, che ripercorre le principali tappe della storia del marchio attraverso ricordi, fotografie e aneddoti.

di Elisa Scarcella

Mariella Burani
foto Peter Lindbergh

“Una grande ambasciatrice dello stile italiano”: questa è Mariella Burani, secondo Peter Lindbergh, il fotografo tedesco che firma le suggestive fotografie raccolte nel volume “Mariella Burani”, la prima monografia dedicata alla stilista emiliana.

Autore del libro è Decio Giulio Riccardo Carugati, scrittore e giornalista sia per testate di informazione che di cultura, arte e design (già autore di numerosi volumi dedicati alla storia dei marchi quali Pininfarina, Poltrona Frau, Ducati, Chicco, Bertone, Brionvega, Indesit, Maserati e docente in disegno industriale, Agraria e Architettura) che arricchisce le illustrazioni fotografiche (firmate anche da Patrick Demarchelier, Christian Moser, Roberto Orlandi e Aldo Fallai), con un abile intreccio tra il lavoro e la storia del marchio Mariella Burani e il quadro storico e sociale dei tempi, i luoghi, i passaggi della vita reale della stilista.

Un volume che, fin dalla prefazione di Giusi Ferrè, vuole soprattutto emozionare, evocando momenti, ricordi, sensazioni legate a Cavriago, piccola località dell’Emilia Romagna dove la stilista è nata ed ha scelto, lontana dall’ambiente mondano e dalle capitali della moda, di rimanere a vivere; una “terra padana di brume e poesie tutte sue”, cui la Burani, con creatività, passione e fantasia, da sempre attinge per le proprie creazioni: donne incontrate nell’infanzia, il vento e la nebbia, le feste di piazza, i film interpretati da attrici indimenticabili come Silvana Mangano, Lucia Bosè e Anna Magnani (la donna ideale della Burani, con i suoi “letti di ferro, lei in sottoveste che si alza con una nuvola di capelli spettinati, quella magnifica bocca..”), le contadine che lavorano nelle risaie, le donne della Resistenza in Emilia.

E sono proprio queste donne, uniche, forti e indipendenti, a volte anche ribelli e inquiete, ad ispirare le fotografie di Lindbergh, che ha saputo cogliere l’essenza dello stile della designer attraverso la scelta dei luoghi, delle situazioni e soprattutto dei volti delle modelle capaci di incarnare, in modo assolutamente espressivo, gli abiti e gli accessori di Mariella Burani. Abiti sentiti, non disegnati, perché contengono pezzi di vita, vissuti personalmente dalla stilista o da queste donne del passato, che “sono nei miei ricordi, nei pensieri che attraversano la mia mente, reinterpretano la loro storia, che non è mai esaurita, che continua a svolgersi.”. Donne che, attraverso le creazioni della Burani, passano attraverso il tempo, perché portano il patrimonio di valori e tradizioni sempre vive ed attuali per la stilista, diventando protagoniste del presente e del futuro.

E questa è la donna ritratta dal volume, la donna di Mariella Burani: forte e femminile, dolce e selvatica, che indossa creazioni estremamente femminili, arricchite da tessuti e ricami preziosi, ma anche giacche lunghe e ampi cardigan, scarpe piatte, sciarpe e maglioni. Una moda a tratti maschile, in ricordo delle mondine che andavano nelle risaie portando abiti da uomo per non sciupare i vestiti della festa. “Mi son sempre piaciute le mondine, donne forti, spavalde, vere. Ecco perché ancora oggi disegno modelli che non fasciano il corpo, ma valorizzano il proprio modo di essere”. Un modo di essere certamente anticonformista, che deve raccontare anche il variare degli umori lasciando la donna completamente libera di esprimersi e di muovesi, di fare il proprio cammino autonomamente.

Così come, secondo quanto ci testimonia il volume, è stato per la stessa stilista: figlia di una casalinga e di un titolare di un’azienda di trasporti, dopo aver studiato in un collegio di suore, decide di variare il proprio destino, che la voleva maestra (avendo conseguito il diploma magistrale e vinto il concorso), quando incontra a 17 anni Walter Burani, giovane promessa impegnata in Max Mara, desideroso di mettersi in proprio. Burani infatti, proprio a Cavriago, acquista nel 1960 “Selene”, un’azienda di abbigliamento per bambini – settore dalle grande potenzialità poiché all’epoca venivano offerte nei negozi solo creazioni per adulti - scoprendo anche l’enorme talento da stilista della moglie. La coppia si sposa contro il volere dei genitori di Mariella e affronta molte difficoltà, soprattutto nel reperire i tessuti più adatti.
Gli abiti per bambini hanno grande successo ma, con gli anni della contestazione, la produzione deve terminare perché lo stile è cambiato e si passa così alla creazione di abiti pre-mamam, molto femminili e dalle linee originali, e successivamente alla produzione di abiti pret-à-porter per sole donne, in grado di vestire le emozioni e le inquietudini del tempo, la spontanea sensualità, il continuo cambiamento tra l’androgino e il femminile, fuori da ogni moda stereotipata.
Mariella Burani vive poi, sempre con il proprio stile originale e personalissimo, gli anni Ottanta, quando nascono le griffe e il diktat è quello di indossare qualunque cosa purché appartenga a quella firma, una firma però industriale, massificata dai media. Invece, come spiega la stilista nel volume, ”Le donne dovrebbero enfatizzare le caratteristiche che le rendono diverse. La mia donna è femminile, forte e fragile nello stesso tempo, sensibile, per sua natura; non ossequia le tendenze, che rappresentano il modello precostituito. I miei abiti infatti non impongono il comportamento; se aderiscono non obbligano, accarezzano, fluttuano morbidi nel ritmo della mia immaginazione, della mia fantasia”.


Anna Magnani in Bellissima – foto Paul Ronald/Archivio Storico del Cinema/AFE

Nel 1988 comincia la focalizzazione sulle licenze e sull'apertura di negozi di proprietà: vengono siglati importanti contratti di collaborazione con Valentino - dal quale la stilista ha imparato l’importanza dei dettagli e della lavorazione artigianale- e Gai Mattiolo e poi, nel 1999, con Calvin Klein. Seguono l’acquisizione di Mila Schön. e Dimensione Moda e, nei primi anni del 2000, accanto alla quotazione in Borsa, di altri marchi per la distribuzione delle collezioni di abbigliamento in pelle, calzature e accessori di lusso.

Una storia di moda, ma anche e soprattutto di vita, narrata nel volume attraverso i numerosi ricordi e citazioni che Mariella Burani ha voluto condividere con i lettori, e che sente tanto preziosi da tenere, in molti casi, incorniciati nella propria casa, dove trovano posto anche angeli di legno, terracotta e ceramica, che la stilista compra ai mercatini e ama collezionare, insieme a vestiti d’epoca provenienti da tutto il mondo. “Mi piace mixare vecchio, nuovo, ricordi di viaggio, istinti di fuga. Adoro i contrasti, gli abbinamenti arditi, soprattutto se dettati dall’esigenza del comfort”, precisa la stilista. E infatti Mariella Burani veste la ragazza filiforme ma anche “la donna con forme abbondanti che vuole rimanere sensuale col passare degli anni”, con uno stile inconfondibile e senza tempo, sempre attuale, “Una moda – secondo la designer- lineare ma sofisticata, facilmente indossabile per donne che rifuggono il banale”. Nelle collezioni di Mariella Burani emozioni tattili e visive, lusso, eleganza e un pizzico di stravaganza si amalgamano in uno stile un po’ bohemien e sensuale, elegante ma anche zingaresco e a tratti fiabesco, che, come afferma la stessa Burani “riesce a trasformare un sogno nella realtà della vita”. Ecco che ogni dettaglio è protagonista: i pizzi, i fiori applicati su bluse e gonne (anche per le collezioni invernali), accessori come mini cappelli e cinture importanti a stringere in vita gonne ampie e lunghe, scrupolosamente ricamate, ma anche capi mini e impreziositi da giochi di trasparenze. Tanti dettagli diversi e pur sempre tutti importanti, mixati da Mariella Burani per dare voce, con le proprie creazioni, alle sottili contraddizioni delle donne: sensualità e passionalità vengono esaltate insieme al pudore e alla fragilità, tutti sentimenti ritratti abilmente nelle fotografie del volume.

Tanti stili per una donna, ma anche tante collezioni della Burani, che ha creato cinque linee di abbigliamento: una preziosa per la fascia alta del mercato, una per le donne che vestono il quotidiano, una più trasgressiva che vuole seguire le tendenze del momento, una per taglie comode ma femminili, una di sportswear per il tempo libero. Le cinque linee sono comprese nel marchio, Mariella Burani, che fa parte del Mariella Burani Fashion Group, un gruppo industriale a gestione famigliare, dove Walter e Mariella Burani sono rispettivamente Presidente del Consiglio di Amministrazione e Direttore Creativo del Gruppo, il figlio Andrea si occupa del brand MB e della sua internazionalizzazione, e l’altro figlio, Giovanni, è A.D. del Gruppo e cura le acquisizioni delle aziende e la loro sinergia.

Forte di un successo finanziario in continua crescita, il Gruppo, che è quotato in Borsa dal 2000 e ha chiuso il primo trimestre 2007 con un fatturato di 178,1 milioni di euro, produce e distribuisce su scala mondiale collezioni di marchi propri e in licenza nel settore del lusso accessibile, dove sta conquistando la leadership a livello europeo, affermandosi sempre più anche nei mercati emergenti e cioè, Russia e Europa dell’Est (dove oggi il Gruppo genera circa il 15% del proprio fatturato) ma anche Estremo e Medio Oriente.
Il Gruppo è organizzato in 3 divisioni: Abbigliamento (principali marchi Mariella Burani, Renè Lezard e Mila Schön), che rappresenta il core business del Gruppo generando circa il 63% del fatturato, Leather Goods (pelletteria e calzature tra cui Baldinini, Braccialini e Coccinelle) e Fashion Jewellery (Facco, Valente e Rosato), i due settori su cui, sfruttando la potenza del marchio Mariella Burani, è al momento puntata l’attenzione del Gruppo con l’obiettivo di riuscire a far coprire ad essi, entro un paio di anni, il 70% dei ricavi, attraverso la diversificazione dei prodotti per marchio e l’ampliamento dei marchi con nuove acquisizioni.

Mariella Burani
Autore: Decio Giulio Riccardo Carugati
Editore: Electa (www.electaweb.it)
Anno 2007

Prezzo: € 80,00

 

26-Mag-2007

© 2007 - Eccellere - Business Community
 

 
 

 

 

 

 

 

RUBRICHEMAPPA | COLLABORA

  NOTE LEGALI E COOKIE


Eccellere Business Community è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma - n. 348 del 26/09/2008.
I testi rimangono proprietà intellettuale e artistica dei rispettivi autori. 2010 -
I contenuti di Eccellere sono concessi sotto la Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Unported. Ulteriori informazioni sono disponibili alla pagina Note legali.