Morto di riunioni
Racconto per risolvere uno dei più penosi
problemi del lavoro. L'autore, Patrick Lencioni, affronta con umorismo e
senso pratico il problema delle riunioni e ci indica soluzioni
intelligenti e originali per renderle realmente efficaci.
di Marina Fabiano
Già
il titolo è significativo. Frasi ricorrenti ormai entrate nel comune
gergo aziendale: “Che noia! Un’altra riunione inutile”, “Alle riunioni
non si decide mai nulla”, “Facciamo troppe riunioni e perdiamo troppo
tempo”, “Ancora riunioni? Ma quando posso lavorare in pace?”, “Se non ci
fossero le riunioni, il mio lavoro sarebbe davvero piacevole”
Questa volta siamo vicini alla rivoluzione che potrebbe cambiare il
risultato. Tanto per cominciare, si entra in un racconto, si evita la solita
sfilza di belle teorie molto lontane dalla pratica applicabilità.
La storia narra di una bella aziendina che trotta a passo lento ma sicuro
nella sua bambagia quotidiana. La piccola azienda cresce velocemente per via
di un prodotto di inaspettato successo, procede quasi d’abbrivio, senza
troppa energia né molte preoccupazioni. La routine, se proprio vogliamo
essere sinceri, comincia ad essere scontata e un po’ noiosa. Le menti più
brillanti se ne vanno verso nuovi lidi più stimolanti, il business
rispecchia lo stato soporifero che permea l’ambiente.
Il leader dell’azienda è una bravissima persona, abbastanza capace di
reggere le redini della compagnia, ma non particolarmente vivace.
Ed ecco che capita l’OCCASIONE, il treno che se non ci sali sopra al volo
chissà se e quando si ripresenta. La grande compagnia concorrente si offre
di acquistare la piccola azienda preziosa.
Provate a immaginare: la realtà della fusione si rivela molto diversa dalle
aspettative, nascoste o dichiarate che siano. Durante il periodo di
sofferenza che caratterizza ogni situazione similare, si concretizza
l’intervento inaspettato di un elemento esterno, di una “voce della verità”
di scarsa esperienza ma di incredibile buon senso.
Lo stagista – perché di lui si tratta, l’ultimo arrivato senza grandi
speranze in quel preciso futuro – scardina le convinzioni più radicate
offrendo una visione realistica della noia di quelle riunioni. Un feedback
coraggioso: ma tanto, che ha da perdere? E invece vince l’attenzione del
capo e dei colleghi, che saggiamente concordano e strategicamente inventano
generi e contenuti di riunioni di diverso stampo. Allo scopo di sorprendere
positivamente il perfido acquisitore, riprendendosi la propria autonomia.
“Le riunioni sono un paradosso sconcertante” – dice l’autore. “ Sono
fondamentali, il centro dell’organizzazione, ma anche spiacevoli, lunghe e
all’apparenza senza senso.
La buona notizia è che è possibile trasformarle in attività degne di
interesse. La cattiva notizia è che dobbiamo ripensarle in modo
sostanziale.”
I segreti per tenere riunioni efficaci si riducono a:
- inserire la passione, accettare e dipanare il conflitto
- immetterle in una struttura contestuale, evitando il “minestrone”
dei troppi argomenti
- non risparmiare sul numero di riunioni necessarie, ma sulla durata
- affrontarle con spirito positivo, un misto di squadra e di
individualità Ma per comprendere meglio, occorre leggere la storia e
farla nostra.
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Morto di riunioni
Racconto per risolvere uno dei più penosi
problemi del lavoro.
di Lencioni Patrick
pp. XII+228
ETAS
Anno 2006
ISBN 8845313468 |
10-Mar-2007
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