Schermi per Wireless LAN: come trarre il massimo
beneficio dalle reti wireless aziendali
Migliorare le prestazioni della propria
rete dati aziendale si traduce spesso in una sensibile crescita di
efficienza produttiva. Oggi una nuova tecnologia offre il modo di ottenere
migliori performance dalle reti dati di tipo wireless e una maggiore
sicurezza delle comunicazioni.
di
Michele Dario De Canio
Negli ultimi anni si sta assistendo ad un utilizzo sempre più diffuso
delle Wireless LAN (WLAN), cioè di reti di accesso radio che vengono ormai
sempre più apprezzate per la facilità di installazione non solo negli uffici
o tra le mura domestiche, ma anche in posti pubblici ad elevata
frequentazione, come stazioni ferroviarie, aeroporti, o punti di ritrovo in
genere.
Uno dei maggiori problemi che questa tecnologia pone è
legato alla necessità di sfruttare al meglio lo spettro di frequenze a
disposizione.
Per esempio le Wireless LAN dispongono generalmente di
pochi canali di frequenza. Ciò significa che due WLAN adiacenti che operano
nello stesso range di frequenza, se intendono utilizzare più canali per
disporre di una maggiore capacità, debbono essere sufficientemente isolate
tra loro per non interferirsi.
A tale scopo sta sempre più prendendo piede l’idea di
cominciare a concepire gli edifici, in particolare quelli destinati ad
uffici, secondo criteri che tengano conto anche di problematiche di
radio-propagazione.
Per isolare un ambiente da un punto di vista radio è
possibile utilizzare materiali riflettenti per le pareti ed speciali
pellicole trasparenti per le finestre.
Tuttavia nelle situazioni reali accade di aver bisogno di
materiali che siano opachi a certe frequenze e trasparenti ad altre, per
esempio in grado di non far passare i canali a 2,4 GHz dell’802.11b e
lasciar passare quelli a 5,2 GHz dell’802.11a o viceversa, consentendo in
entrambi i casi il passaggio dei segnali delle reti cellulari a 900 MHz e a
1,8 GHz.
In tal modo si permetterebbe ad un’azienda, per esempio,
di poter usare le frequenze a 5,2 GHz in aree riservate, senza che il
segnale possa passare alle aree comuni, e nello stesso tempo di avere a
disposizione in tutti gli ambienti frequenze a 2,4 GHz da destinare all’uso
comune.
La tecnologia che consente di risolvere questo tipo di
problemi è quella degli schermi FSS (Frequency Selective Surface). Gli
schermi FSS sfruttano il fenomeno della risonanza elettrica e possono agire
come filtri passa-banda o come filtri stop-banda.
Uno schermo a banda passante utilizza un pannello di
metallo, che riporta periodicamente delle aperture di dimensione e forma
opportune, che rappresentano l’elemento risonante. Un segnale che incide il
pannello con una frequenza pari a quella di risonanza, lo attraversa senza
grosse attenuazioni, mentre se ha una frequenza diversa viene fortemente
attenuato.
Nel caso di schermo stop-banda si utilizza nella forma
più semplice un pannello di materiale dielettrico su cui sono fissati gli
elementi risonanti, in questo caso costituiti da sagome metalliche. Se un
segnale incide il pannello con una frequenza pari a quella di risonanza,
viene bloccato perché la sua energia viene assorbita dagli elementi
risonanti. Se invece ha una frequenza diversa, viene lasciato passare senza
attenuazioni.
La frequenza di risonanza è determinata dalle dimensioni
degli elementi risonanti, mentre l’estensione della banda, trasmessa o
oscurata, dipende dalla loro mutua distanza.
Agendo sulla forma degli elementi risonanti è possibile
attenuare l’effetto indesiderato di avere delle bande passanti o oscurate in
corrispondenza di multipli della frequenza di risonanza, mentre il numero di
layer contenenti gli elementi radianti influisce sulla selettività del
filtraggio.
Un reale caso di studio è quello condotto dalla Ofcom,
che ha utilizzato per lo scopo un locale di circa 63 mq, suddiviso in tre
ambienti isolati tra loro ed equipaggiati ciascuno con LAN WiFi di tipo
802.11a o 802.11b.
Per il progetto sono stati realizzati pannelli FSS a
costi relativamente bassi, che con circa 3 cm di spessore sono in grado di
attenuare fino a 45 dB i segnali a 2,4 GHz e di lasciar passare con
un’attenuazione di soli 2-3 dB i segnali a 5,2 GHz.
Sono stati impiegati anche pannelli passa-basso in grado
di filtrare le frequenze superiori a 1GHz e di lasciar passare le frequenze
a 900 MHz per i cellulari. Mentre sono state incontrate difficoltà nel
realizzare schermi capaci di permettere il passaggio di frequenze fino a 1,8
GHz, impedendo nello stesso tempo quelle a 2,4 GHz.
Lo studio ha dimostrato la possibilità di:
-
gestire la copertura WiFi attraverso l’impiego di
pannelli FSS, in modo da avere ambienti isolati a certe frequenze e aperti
ad altre;
-
poter riutilizzare a breve distanza lo stesso
canale radio senza interferenze e col vantaggio di una maggiore capacità
di throughput per mq;
-
confinare entro il perimetro dell’edificio il
segnale delle WLAN, conseguendo così maggiori garanzie circa la sicurezza
delle comunicazioni;
Concludendo si può dire che quella delle FSS è una
tecnologia molto promettente e con interessanti possibilità di sviluppo a
patto di riuscire a risolvere alcune questioni chiave:
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