LinkedIn: generare business con un link
Eccellere ha intervistato tre manager italiani che utilizzano il
circuito per creare contatti e sviluppare progetti con i colleghi
internazionali. Parola d’ordine: lavorare su obiettivi comuni.
di Enrico Ratto
LinkedIn (www.linkedin.com) è la "rete priva di ragno" dove ogni giorno
si incontrano centinaia di migliaia di manager, stringono contatti,
scambiano informazioni e generano business. Eccellere ha voluto capirne le
reali dimensioni e le potenzialità concrete, ed ha posto alcune domande a
tre importanti manager italiani, tutti attivi su LinkedIn e operanti in
aziende di grande rilievo sul mercato internazionale.
Carmelo Cutuli, presidente di Tecnalia, è uno 13 manager scelti come
testimonial del successo di LinkedIn nel mondo.
Francesco D’Amico, Manager in Sun Microsystems Italy.
Francesco Iarlori, Marketing & Strategy Advisor, Business Development
in Siemens
Lei è uno dei manager italiani che utilizzano la rete Linkedin. Ci vuole
parlare dei punti di forza che ha individuato in Linkedin?
C.C. LinkedIn è innanzitutto uno straordinario repository di
informazioni a livello internazionale. In tutto il mondo quasi quattro
milioni di executives, imprenditori, professionisti e svariate altre
categorie hanno ormai inserito i propri profili rendendosi mutuamente
disponibili al contatto proattivo. Un immenso Club d’Affari dove la propria
visibilità si basa esclusivamente sulla propria reputation, sugli
endorsement e sulla capacità di impostare contatti nella giusta maniera.
F.D’A. La mia adesione a Linkedin è avvenuta attraverso un amico,
un altro professionista dell’Information Technology che mi ha invitato a
collegarsi a lui.
Fino a quel momento, circa tre anni fa, ignoravo perfino l’esistenza di una
rete di relazioni così strutturata.
La prima caratteristica che mi ha colpito è la possibiltà di ricostruire se
non l’intera rete delle mie relazioni, certamente una parte importante sia
in termini di rapporti personali che professionali.
Ho aderito poco dopo il mio rientro in Italia dopo alcuni anni d’assegnazione all’estero e ho trovato in Linkedin uno strumento molto utile
per mantenere i contatti che a seguito delle mie nuove responsabilità non
avrei più avuto come interlocutori, ma che ritenevo validi e che mi sarebbe
spiaciuto perdere.
Credo di avere anche offerto loro un vantaggio, e aggiunto valore al Network
cooptando professionisti estremamente validi e non molto visibili, che
operano nella Regione Balcanica o in Medio Oriente. LinkedIn ha quindi
questo merito di dare una visibilità e quindi opportunità a chiunque
aderisca, un vantaggio tanto più elevato quanto più remoto è il nuovo
membro.
Un terzo grande punto di forza, diretta conseguenza del precedente, è a mio
avviso la presenza pressoché capillare in LinkedIn di geografie ed
eterogeneicità di profili professionali.
F.I. Mantenere i contatti internazionali, seguendo i riferimenti
di azienda in azienda, di geografia in geografia.
E quale è la loro reale, concreta, applicazione rispetto alle esigenze di
ogni persona che ogni giorno lavora nel mondo delle imprese?
C.C. A mio avviso non esiste una ricetta unica valida per tutti,
spetta a ciascuno identificare una propria via all’utilizzo proficuo di
LinkedIn semplicemente riflettendo sui propri obiettivi e sulle proprie
necessità. Vari sono infatti gli utilizzi che possono farsi di uno strumento
come LinkedIn e vanno dal farne un vero e proprio sistema di gestione online
delle PR oppure usaarlo come who’s who o come marketing tool per la propria
azienda, evitando comunque utilizzi impropri che scadano nello spamming.
F.D’A. Penso che sia di utilità sia nelle attività One to One, che
in quelle One to Many.
Nel primo ambito lo ritengo infatti uno strumento molto utile
nell’identificazione di nuovi interlocutori, nel senso che e’ relativamente
semplice identificare chi possiede determinate competenze e dove opera; ho
riscontrato ad esempio che diversi Haed Hunters, e a mia sensazione in
misura minore alcune aziende, utilizzano LinkedIn per cercare i profili
professionali che devono ingaggiare.
Nelle attività a pioggia è un ottimo strumento per selezionare dei target
mirati; ad esempio per selezionare tutti coloro che potrebbero essere
interessati a un determinato servizio, quale una pubblicazione specializzata
online.
F.I. Individuare e raggiungere più velocemente Aziende Partner,
per creare offerte congiunte di soluzioni; i riferimenti permettono di
iniziare rapporti con nuove società collegate al manager stesso in un
preciso momento storico.
Il modello a "rete priva di ragno", oltre che all’interazione tra
operatori, può funzionare bene anche per i collegamenti tra imprese?
C.C. Nella mia attività, interessandomi di distretti tecnologici,
ho sempre dibattuto sulla necessità di fare rete tra imprese ed indotto
generando sinergie. LinkedIn può essere un valido sistema per farlo ed offre
degli ottimi tools, ovviamente i risultati dipendono sempre dalle imprese
stesse e dalla loro volontà e capacità di fare rete.
F.D’A. Per selezionare target specifici e aprire un primo contatto
certamente si, anche se probabilmente sulla rete esiste già una grande
ricchezza di informazioni sulle imprese e non sarebbe facile per LinkedIn
offrire un valore significativamente superiore.
Forse la caratteristica piu’ interessante e differenziante è l’endorsement
che applicato alle imprese si potrebbe considerare un messaggio ancora più
efficace della Success Story, dove i diversi interlocutori commerciali
promuovono la controparte.
F.I. Se identifichiamo i professionisti con le aziende, sì. LinkedIn è soprattutto un collegamento tra individui, questi spesso
rappresentano aziende. E’ chiaro che per la nostra Piccola e Media Impresa
le cose possono in genere coincidere.
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