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Attrarre e fidelizzare il consumatore ad una marca attraverso i 5 sensi

Il sensory branding, efficace ed innovativo strumento di experiental marketing

di Elisa Scarcella

Sensory BrandingNell’attuale economia post-industriale, il mercato è saturato da un’offerta sempre più varia ed ampia di beni e servizi, la concorrenza sempre più agguerrita, risulta difficile agire sui prezzi e i consumatori si mostrano particolarmente esigenti, sia nei processi di consumo che in quelli di acquisto.

Soddisfatte le necessità primarie e i bisogni razionali e tangibili, si cerca, sia nei processi di consumo che in quelli d’acquisto, la soddisfazione dei bisogni più complessi e articolati, emozionali ed edonistici, di ordine culturale o voluttuario (piacere individuale, qualità della vita, svago etc.).

Questo nuovo comportamento dei consumatori influenza fortemente le scelte strategiche delle aziende che offrono prodotti e servizi dei più disparati settori, inducendole a superare i tradizionali modelli di marketing, al fine di rafforzare le relazioni col consumatore e di differenziarsi rispetto ai competitors. Vengono così adottati nuovi strumenti di marketing, in grado di coinvolgere il possibile acquirente come individuo, in modo personale e unico.
E poiché il consumatore sposta il proprio comportamento d’acquisto dai bisogni alle emozioni/esperienze, le imprese – e in particolare i grandi marchi- pianificano un’offerta mirata di iniziative finalizzate a creare con il probabile acquirente un’interazione sensoriale a 360°, un’esperienza olistica.

E’ l’experiental marketing, approccio innovativo teorizzato nel 1999 da Bernd Schmitt (consulente per note aziende internazionali, docente di marketing alla Columbia Business School di New York e direttore del Center of Global Brand Leadership), che per la prima volta definisce l’esperienza di consumo del cliente attraverso aspetti sensoriali (Sense), affettivi (Feel), cognitivi (Think), comportamentali (Act) e relazionali (Relate). Un approccio molto efficace, perché sottolinea quanto sia importante per le imprese creare e mantenere un legame emotivo tra consumatori e marchio e, per ottenere questo obiettivo, fare leva sul fattore esperienza.

Entra quindi in gioco il sensory branding, l’esperienza di uso del prodotto che, all’interno della più ampia brand experience (esperienza complessiva della marca), comprende l’insieme delle emozioni, delle percezioni cognitive, delle relazioni e dell’interattività nel rapporto impresa/acquirente.
Una strategia di marketing e comunicazione a più ampio raggio ed altamente coinvolgente, poiché prevede l’attivazione dei cinque i sensi (tatto, gusto, olfatto, vista e udito), mentre i media tradizionali utilizzano, ad esempio, solo gli ultimi due. Un approccio che si mostra inoltre altamente strategico per il rafforzamento del ruolo della marca: come afferma uno dei maggiori esperti mondiali di branding, Martin Lindstrom (autore del libro “Brand sense”, 2005), individuando “ciò che davvero costituisce l’essenza degli uomini e i loro sensi”, l’impresa può emozionare il consumatore e accrescere l’identificazione con la marca, coinvolgendo il cliente nella fruizione dei valori che essa stessa incarna.

Il brand infatti, negli ultimi anni, ha assunto un ruolo sempre più strategico, poiché da un lato rappresenta l’identità e la memoria di un’impresa, dall’altro si offre al consumatore come strumento per esprimere la propria identità e bisogni individuali, sia primari (tangibili, oggettivi) che emozionali/simbolici, questi ultimi altamente rappresentativi dei tratti specifici e dell’identità di una marca. Con la sua collocazione in questo universo “simbolico”, il brand assume così una funzione autonoma rispetto al prodotto e si dimostra anche un abile strumento di fidelizzazione del cliente.

Sono oggi dunque numerosi i brand a proporre strategie di marketing (eventi, campagne pubblicitarie, siti internet, showroom- concept store) che fanno leva sui tre fattori chiave, “divertimento, design, attivazione dei 5 sensi”, promuovendo anche strategie di collaborazione e competizione mirate ad una convergenza intersettoriale, in modo da soddisfare in una volta sola e in un posto solo i bisogni compositi dei consumatori.
In Italia un’efficace campagna pubblicitaria di sensory branding é stata promossa da Algida nel 2003 con Magnum 7 peccati e poi con Magnum 5 sensi nel 2005: due iniziative di grande successo, che presentavano una gamma inedita di accostamenti insoliti e sapori, abbinando i peccati/sensi alla gamma di prodotti (ad es. sette peccati capitali per le sette versioni del gelato).
Ha fatto soprattutto leva sul gusto e sull’udito Bacardi, con il tour mondiale Bacardi B-Live (estate 2006), un evento che ha offerto a Milano un’esperienza sensoriale a 360° - con le performance di musicisti di fama internazionale, giochi di luce, video proiezioni, il tutto innaffiato dal rhum del brand- finalizzata ad esprimere il Free-Spirit aziendale, coinvolgere i consumatori ed aumentare il loro senso di appartenenza ad una community, che condivide lo stesso brand e gli stessi valori.
L’evento é stato supportato da: un nuovo website (www.bacardiblive.it), l’attivazione della B-Live Radio, una sezione B-blogger, un concorso per partecipare alla serata, molto utile al brand anche per raccogliere informazioni sugli utenti, da utilizzare per le future azioni di marketing.

Udito e vista sono invece i sensi attivati da altre iniziative di successo. La prima promossa da Adidas: adicolor Podcast, una serie di short film concepiti esclusivamente per essere scaricati on-line, su iPod e PSP, e realizzati da giovani registi, scelti tra i più originali e importanti della scena contemporanea, “per celebrare il colore, la customizzazione e l’espressioni di sé”.
I registi selezionati sono sette, come i colori adicolor (rosso, blu, giallo, verde, rosa, nero e bianco); ad ognuno di essi è stato assegnato un colore ed un brief semplice per la realizzazione di un film basato sul responso emozionale e creativo dato dal colore in oggetto. I prodotti finali possono essere scaricati da iTunes e Google Video e dallo stesso sito Adidas.
La seconda è un’iniziativa Nokia, studiata per presentare la nuova collezione fashion attraverso un inedito percorso tra arte e comunicazione. Nei mesi di marzo e aprile 2006, per il lancio di nuovi modelli di telefoni mobili dedicati al pubblico più attento allo stile e al linguaggio della moda, Nokia ha organizzato l’Amour Tour, una serie di installazioni multimediali e performance artistiche del collettivo londinese NonPermanent, che si son tenute presso 5 fashion store tra i più qualificati in Italia a rappresentare le tendenze di consumo, creando un’atmosfera in grado di richiamare i tratti visivi e gli elementi di stile che contraddistinguono i prodotti per raccontare della nuova collezione.

Tra i 5 sensi, particolarmente efficace nel sensory branding si rivela l’olfatto, tanto da aver indotto gli esperti di comunicazione a definire il “Marketing olfattivo”: sempre più diffusa infatti é la scelta, non solo tra le aziende produttrici di profumi, deodoranti, detersivi ma anche del settore distributivo e dell’entertainment, di diffondere presso punti vendita e showroom specifiche fragranze, rafforzate da immagini, allo scopo di evocare un particolare stato d’animo ed indirizzare la scelta del potenziale acquirente verso una specifica esperienza d’acquisto e rafforzare in lui il ricordo di nuovi prodotti.
E sull’olfatto fanno leva due grandi marchi, che su questo senso – unitamente al gusto- hanno costruito la propria identità e successo: Illy e Nescafé, promotori di due interessanti iniziative a Milano.
Illy ha in programma per il prossimo novembre l’apertura della Gallerie “Illy hosted by Moroso”, uno spazio temporaneo (sarà attivo per un mese) allestito all’interno dello showroom Moroso, dove il visitatore potrà non solo gustare il noto caffè ma anche assistere a performance artistiche, incontri con scrittori e designer e prender parte a corsi sulla cultura del caffè. Un’esperienza di svago e non necessariamente di acquisto, altamente coinvolgente e capace di stimolare tutti i sensi, partendo proprio dall’olfatto, grazie all’aroma del caffè costantemente diffuso nell’ambiente.
Anche il competitor Nescafé ha creato a Milano uno spazio analogo (ma permanente), il Nescafé Open Lounge, dove il consumatore/visitatore può intrattenersi con libri, riviste e quotidiani, iPod, rete wi-fi per connettere computer e cellulare ed eventualmente acquistare accessori e macchine da caffè da collezione (la Nescafé Collection é definita “il design più ricercato all’interno della quotidianità”). L’ambiente e gli accessori presentano linee innovative, dal design esclusivo e forme molto originali.

Due esempi di comunicazione polisensoriale, che trova espressione in questi come in molti altri concept store: non semplici punti vendita ma spazi seducenti e ricercati dove si socializza, si sperimenta, ci si lascia andare a nuove sensazioni e, se si vuole, si acquista. Un ambiente destinato non a vendere alla massa (come i mall) ma a comunicare con l'individuo, a cui proporre esperienze, emozioni, sogni e al tempo stesso avere da lui il maggiore numero di informazioni possibile sulle esigenze e preferenze di consumo, in modo da coniugare l’ascolto alla comunicazione.
In questo contesto é importante per un brand fare leva anche sulla vista, attraverso la proposta del design più moderno, originale, vicino ai valori del marchio, in grado di coinvolgere i cinque sensi del visitatore con l' uso di materiali particolari, giochi di luci o di colori, linee originali. Tra i vari settori merceologici, sono soprattutto le imprese di abbigliamento a scegliere il sensory branding presso gli showroom/concept store, al fine di trattenere e intrattenere il più lungo possibile il consumatore, allestendo al proprio interno cafè, angoli relax, trasmettendo musica e preparando allestimenti/design altamente coinvolgenti, emotivi e adatti a trasmettere il valore della marca.

Citiamo due marchi che con questa scelta strategica costruiscono la propria visibilità: Diesel e Sixty. Il Diesel store è uno spazio presente a Parigi, Soho, New York, e Milano, interamente progettato dal Diesel Interior Design Team, molto ampio e concepito per offrire una “rilassante, lussuosa e tecnologica esperienza”, offrendo al visitatore una collezione di pezzi vintage, luci moderne, originalissimi dettagli e decorazioni “nello stile unico di Diesel” e, in base ad un recente partnership, musica programmata da palinsesti preparati appositamente da Sony.
Il marchio Sixty invece ha recentemente inaugurato a Riccione il primo Sixty Hotel, la nuova catena di art hotel che esprime non solo la leadership Sixty nel settore moda ma anche la grande passione del marchio per l'arte, il design e la tecnologia; il Sixty Hotel è il risultato del lavoro di architetti e designers ed artisti di fama internazionale che hanno concepito ed arredato tutti gli spazi in modo originale ed innovativo, provvedendo all’installazione di videochat e web-com nelle camere per facilitare la socializzazione degli ospiti e l’illuminazione della facciata dell’hotel, “importante ma divertente”, con videoproiezioni.


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