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Il comunicatore d’impresa: competenze e caratteristiche per eccellere nella professione

Una professione in continua evoluzione, che in Italia attende ancora un riconoscimento concreto da parte del mondo aziendale. Ai professionisti di comunicazione spetta quindi il compito di promuovere il proprio ruolo all’interno delle imprese, preparandosi al meglio e coltivando con costanza le competenze chiave per crescere nella professione: ecco quali sono.

di Francesca Carlet

Quella del comunicatore d’impresa è una professione che, in Italia, ha contorni ancora sfumati: chi deve essere e cosa deve fare la persona che si occupa di comunicazione all’interno dell’azienda? Negli ultimi anni i cambiamenti, qualitativi e quantitativi, sono stati numerosi. Tanto che oggi, per identificare la professione, si utilizzano diverse dizioni (Responsabile della Comunicazione, Communication Manager, Responsabile Relazioni Esterne, MARCOM Manager, PR Manager..) che corrispondono a professionalità leggermente diverse, capaci di agire sui processi di comunicazione a vari livelli e con diversi gradi di autonomia e responsabilità.

Al di là delle “etichette” e dei ruoli, però, il vero valore aggiunto che il comunicatore d’impresa può offrire all’azienda per la quale lavora dipende dalla sua professionalità, dal suo patrimonio di conoscenze e anche dalla sua personalità, che deve essere propositiva, aperta alle novità, entusiasta e facile ai rapporti umani. Il sistema delle imprese italiano, a differenza di quanto accade negli altri Paesi, spesso non ha una cultura e un vissuto nel settore della comunicazione. Ne sottostima l’importanza, anche se è risaputo che una buona immagine è parte essenziale del “valore” dell’impresa. Questo spiega anche la differenza nelle retribuzioni dei professionisti di comunicazione: in Italia sono più basse che all’estero e spesso la funzione “comunicazione” è all’interno della direzione marketing, quando la sua collocazione ideale dovrebbe essere in staff ai vertici aziendali.

Va da sé, quindi, che tanto più il professionista sarà in grado di affermare il proprio ruolo, tanto più sarà apprezzato e considerato una risorsa strategica. Procurarsi la stima e la fiducia del top management o della proprietà è quindi la prima mossa da attuare quando si inizia un nuovo rapporto di lavoro. Ma non basta: non bisogna dimenticare di ottenere la fiducia anche da tutte le altre funzioni, spiegando ai colleghi la possibilità di utilizzo trasversale dell’ufficio comunicazione e della sua funzione.

Questa premessa inquadra il comunicatore l’impresa non solo come un “professionista” esperto nella propria materia, ma anche come un “manager” dotato di leadership e capace di motivare e gestire le risorse umane: una figura che ha tutte le potenzialità per salire sempre di più lungo la scala del potere aziendale.

Le caratteristiche del comunicatore d’impresa

Ma quali sono le caratteristiche che il comunicatore d’impresa dovrebbe avere per svolgere al meglio il proprio ruolo? La risposta sta nelle pagine dell’interessante libro di Mauro Pecchenino e Bartolomeo Corsini “Gestire le relazioni pubbliche per l’impresa” edito nel 2004 da “Il Sole24Ore” nella linea ”Marketing e comunicazione”. L’elenco che segue è tratto dal capitolo che parla delle professioni nel settore della comunicazione, ed è utilissimo per inquadrare tutte le competenze indispensabili ed andare poi ad approfondire i propri “punti deboli”.

Il comunicatore d’impresa dovrebbe:

  • essere in possesso di un titolo universitario, meglio se completo di master negli Stati Uniti
  • aver approfondito la propria esperienza in Europa e negli USA
  • avere una conoscenza non superficiale del marketing
  • aver avuto una significativa esperienza in azienda
  • aver avuto un’esperienza in un’agenzia di comunicazione
  • parlare correttamente e con scioltezza l’inglese e almeno un’altra lingua straniera, scrivendole con proprietà di linguaggio
  • aver lavorato nella redazione giornalistica di un giornale, di una radio o di una televisione, aver comunque avuto collaborazioni con il mondo dei media
  • saper scrivere con facilità e scioltezza in italiano
  • saper parlare in pubblico senza annoiare l’uditorio, anzi coinvolgendolo
  • aver letto saggi e approfondito studi sulla storia, la psicologia, le scienze umane
  • aver viaggiato e viaggiare senza indugi in Europa (Londra, Parigi, Madrid, Berlino), negli USA (soprattutto New York, Boston, Chicago), ma anche nei paesi orientali, in India e in Africa (aiutano ad aprire la mente e a capire e conoscere gli uomini)
  • saper capire, gestire e utilizzare a proprio giovamento le critiche e le spesso inevitabili invidie
  • saper gestire i collaboratori e gli interlocutori e riuscire a imporre le proprie idee e la propria personalità
  • essere sempre aggiornatissimi su tutto: libri, teatro, cinema, arte, mostre internazionali, fiere nazionali e internazionali, tendenze della moda…
  • partecipare ad avvenimenti di ampio respiro e risonanza come convegni, simposium, forum internazionali, dibattiti sui media, presentazione di libri, presentazione di programmi televisivi di taglio giornalistico…
  • leggere senza sosta: 3/4 quotidiani al giorno, 2 settimanali ogni settimana, 2 mensili ogni mese: di questi alcuni devono essere in inglese o in un’altra lingua straniera, almeno 2 libri al mese
  • avere la capacità di non farsi sopraffare dalle emozioni e dal nervosismo
  • essere preparati nelle situazioni di socialità, vale a dire conoscere i locali adatti in cui accompagnare il cliente a cena dopo il lavoro, saper stare a tavola in maniera idonea, essere brillanti nella conversazione (sembrano annotazione frivole, però aiutano…)
  • vestire con gusto, senza dare troppo nell’occhio (di solito predispone meglio gli interlocutori).

Formazione continua, una solida cultura di base, entusiasmo, curiosità per la vita e per le nuove esperienze, consapevolezza dell’importanza del proprio ruolo, impostare una rete di rapporti con altri professionisti, magari attraverso le associazioni di categoria (come la FERPI - Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, nata nel 1970, che oggi raggruppa un migliaio di professionisti in tutta Italia) sono quindi le caratteristiche chiave per crescere in una professione difficile sì, ma anche affascinante e ricca di soddisfazioni. Ed insieme ai singoli professionisti progredirà anche l’importanza del settore della comunicazione d’impresa nel nostro Paese, un settore che ha ancora ampi spazi di crescita, perché le imprese avranno un bisogno sempre maggiore di comunicatori preparati, capaci di supportarle nella difficile competizione sui mercati internazionali.

19-Gen-2008

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