Il bilancio delle competenze aiuta a conoscere i
propri talenti
Tutti i vantaggi di uno strumento
polifunzionale, utile non solo per i lavoratori che vogliono fare il
punto sulla propria situazione professionale ma anche per le
organizzazioni che mirano a valorizzare il proprio capitale umano.
di
Rosvanna Lattarulo
Il
Bilancio delle Competenze è stato introdotto in Francia agli inizi degli
anni ’90 ed utilizzato dai responsabili delle risorse umane per valutare i
candidati o dai lavoratori per analizzare le proprie competenze
professionali e valutarne l’evoluzione nel tempo.
In Italia questo strumento stenta ancora ad essere conosciuto e, ancor più,
ad essere utilizzato. E’ stato infatti introdotto nel 2003 con la Riforma
Biagi, che ha giuridicamente introdotto questo metodo, in conformità con gli
orientamenti comunitari in materia di occupazione e formazione continua. Il
suo impiego andrebbe ulteriormente stimolato visti i tanti benefici per i
lavoratori e le imprese.
Cos’è - Il Bilancio delle Competenze è un percorso di orientamento
dei lavoratori. E’ finalizzato ad acquisire consapevolezza delle proprie
competenze, capacità, attitudini ed aspirazioni e agevola il lavoratore ad
elaborare un proprio percorso di sviluppo professionale, partendo
dall’analisi delle proprie conoscenze, abilità e risorse. E’ un valido
strumento per definire e attuare un progetto formativo o professionale
adeguato alle proprie propensioni, motivazioni, skill e know-how.
Come si realizza - per effettuare il Bilancio delle competenze è
necessario sviluppare 3 fasi:
- la presentazione e accoglienza del candidato – in
questa fase si individuano degli obiettivi concreti e raggiungibili e si
sviluppano delle azioni specifiche per raggiungerli;
- dinamica del bilancio - è la parte principale del percorso.
In questa fase il soggetto inizia a conoscersi meglio, a ricostruire
conoscenze, abilità e risorse psico-sociali in suo possesso;
- restituzione ed accompagnamento: il soggetto rielabora e
sintetizza quanto analizzato nelle fasi precedenti, realizza insieme al
consulente che lo segue, un report finale in cui affronta i suoi punti
di forza, le aree di miglioramento, le potenzialità e gli aspetti da
valorizzare per compiere un percorso professionale adatto alla sua
persona.
Per realizzare il Bilancio vengono utilizzate sia le competenze
trasversali (dette anche distintive) che le tecniche di base e quelle
tecniche-professionali della persona: chi è (bilancio di personalità), cosa
sa fare ( attitudini personali e professionali), cosa può fare
(potenzialità), cosa spera di fare (obiettivi). Viene redatto tenendo conto
di una molteplicità di aspetti:
- Motivazioni: il motore che consente ad un individuo di porsi
un obiettivo professionale e di crescere professionalmente.
- Capacità: le cose che un individuo ha piacere a fare e che
gli riescono meglio.
- Interessi: per valutare il settore in cui il soggetto
desidera lavorare.
- Valori: sono quanto di più importante nella vita di un
individuo (es. la famiglia, l’amicizia, prestigio, l’indipendenza).
- Modalità di lavoro: ogni soggetto ha una propensione diversa
verso il lavoro. C’è chi preferisce il part-time, chi ama i lavori di
responsabilità, chi preferisce orari fissi, chi lavori per obiettivi ed
in autonomia.
- Ambiente di lavoro: presenta caratteristiche diverse da luogo
a luogo e può rendere molto diverso un identico profilo professionale.
- Stile personale: indica la modalità del tutto individuale con
cui si fanno le cose. Se due persone hanno le stesse capacità e
conoscenze, restano diverse in quanto hanno un proprio modo di fare le
cose, uno stile diverso di azione.
- Qualità : sono i punti di forza di un individuo, elementi che
consentono di portare a compimento i compiti assegnati, di raggiungere
gli obiettivi e realizzare i progetti.
- Punti deboli: rappresentano i difetti ed i limiti. Valutarli
ti permette di definire obiettivi professionali realistici e concreti.
Chi lo deve fare – il bilancio delle competenze viene effettuato
dai lavoratori, in ogni momento della propria vita professionale: ad
inizio carriera, per prepararsi in maniera consapevole all’ingresso nel
mondo del lavoro, a metà della propria vita lavorativa per capire in quale
direzione orientare il proprio percorso, infine, in fase avanzata di
carriera può supportare le azioni di reinserimento, come il cambio di lavoro
o il ritorno dopo un periodo prolungato di assenza.
I vantaggi per le imprese – il bilancio delle competenze
costituisce un’ottima opportunità per le imprese soprattutto in due
occasioni:
- nella selezione e ricerca di personale: quando si modificano
gli assetti organizzativi aziendali o si pianifica un ampliamento del
business, il bilancio delle competenze può supportare le imprese nel
trovare i profili giusti e le persone adatte per competenze e capacità
- nella gestione del personale interno: accrescere la capacità
di autovalutazione delle risorse aiuta le imprese ad affrontare meglio
il cambiamento. Il bilancio delle competenze diventa, quindi, un ottimo
supporto nell’allocazione a nuove mansioni delle risorse umane aziendali
e contribuisce alla progettazione e allo svolgimento di efficaci piani
formativi in ottica di crescita e sviluppo dell’impresa.
Il consulente di bilancio - è la figura professionale preposta ad
accompagnare l’individuo nel percorso di autovalutazione. In genere non
appartiene al contesto aziendale nel quale il lavoratore è inserito ed ha
maturato esperienza in ambito sociale. A lui il compito di:
- scegliere e utilizzare gli strumenti in funzione dell'utente e della
situazione
- variare i suoi atteggiamenti in funzione del momento, dell'obiettivo
e dell'interlocutore
- condurre un colloquio secondo una teoria, delle tecniche e un'etica
coerenti fra loro
- ascoltare il proprio interlocutore e stabilire con lui una relazione
di fiducia
- ricentrare il colloquio in funzione dell'obiettivo e formulare
domande per chiarificare un problema
- portare il soggetto a identificare le proprie competenze e le
condizioni di trasferibilità
20-Apr-2008
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