| L’aroma del successo circonda il settore del 
		casalingoUna storia tutta italiana. Una storia di leadership. Eccellere, a 
		colloquio con Alberto Piantoni – Amministratore Delegato del Gruppo 
		Bialetti – ripercorre le fasi dello sviluppo di questa azienda in rapida 
		espansione nel settore del casalingo.
 di Nicolò Occhipinti
 
 
        
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				 Alberto Piantoni
 Amministratore Delegato del Gruppo Bialetti
 
 |  |  La tradizione della caffettiera e della Moka Express nasce negli anni ‘50 
	con Bialetti, nelle terre piemontesi. Una storica azienda che ha saputo 
	mantenere una posizione di leadership nel proprio settore attraverso la 
	qualità eccellente i design più innovativi dei propri prodotti e le capacità 
	imprenditoriale del proprio management.  Eccellere ha intervistato Alberto Piantoni, A.D. del Gruppo Bialetti, per 
	scoprire i fattori alla base del successo dell’azienda e per conoscere i 
	suoi prossimi obiettivi.  Dalle origini dell’azienda, quando nel 1918 Alfonso Bialetti aprì a 
	Crusinallo un'officina per la produzione di semilavorati in alluminio, la 
	Bialetti ha saputo rinnovarsi e mantenere la propria leadership in un 
	settore particolarmente competitivo. Lo dimostrano i tassi di crescita del 
	fatturato, pari al 15% ogni anno, e le recenti acquisizioni di importanti 
	marche del settore casalingo: Rondine, Girmi, Aeternum e la turca CEM. Quali 
	sono stati, secondo lei, i fattori chiave che hanno consentito all’azienda 
	di ottenere questi risultati? I costanti investimenti in R&S, in MKTG; l’aver creduto nel territorio e 
	nel know-how specifico delle risorse del comparto. La visione che ci ha 
	permesso di fare scelte che rientrano nel nostro piano strategico, come 
	l’acquisizione di marchi storici quali Girmi ed Aeternum allo scopo di 
	“risanarli”, perché rappresentativi di un made in Italy che ha in se tutta 
	la storicità, la tradizione e i valori condivisi da Bialetti Industrie. Quali sono i principali obiettivi del Gruppo per il 2007? Il principale obiettivo coincide con la nostra vision aziendale, ossia 
	diventare il polo italiano del casalingo e riteniamo che se non nel 2007, 
	nei prossimi tre anni potremmo esserlo. Nel 2007 sarà avviato un nuovo impianto di produzione di pentole in 
	acciaio e antiaderente in India. Ritiene che, nel futuro, il Gruppo Bialetti 
	dovrà delocalizzare sempre più la propria produzione, o potrà mantenere la 
	maggior parte delle attività in Italia? La nostra politica prevede un’internazionalizzazione non per “saving” ma 
	per esportazione di un modello tipicamente italiano per favorire la 
	produzione e l’esportazione verso i paesi limitrofi alla fabbriche sorte 
	all’estero. Un esempio è la Turchia e prossimamente vi sarà anche l’India…. Riteniamo che almeno il 75% della produzione debba rimanere in 
	Italia e che di sicuro le caffettiere in alluminio non verranno mai prodotte 
	all’estero. Prevedete altre acquisizioni nei prossimi anni? In quali paesi? Posso solo dire che di certo guarderemo con attenzione a realtà 
	internazionali, non solo italiane. Come valutate la Cina e i nuovi paesi emergenti? Un’opportunità di 
	mercato o una minaccia da combattere con l’arma dell’innovazione? La Cina e tutti i paesi emergenti sono delle grandi opportunità da 
	cogliere e allo stesso tempo da affrontare non solo con l’innovazione ma 
	soprattutto con “l’arma” del made in Italy, valorizzando le caratteristiche 
	per le quali i nostri prodotti sono un simbolo dell’Italia nel mondo come il 
	design, la qualità e l’originalità. Bialetti è diventata icona del made in 
	Italy nel mondo grazie alla Moka Express e all’omino coi baffi che viene 
	riconosciuto come simbolo degli anni ’50 e delle prime campagne 
	pubblicitarie “I Caroselli”. Quali sono i valori aziendali più importanti e diffusi in azienda? 
	Come vengono tradotti in azione dai vostri dipendenti? La filosofia di Bialetti Industrie si fonda sui principi di rispetto 
	della persona, dell’ambiente, ed eticità nei rapporti sociali. I valori 
	condivisi da Bialetti hanno sempre messo al centro dell’attenzione la cura 
	verso il prodotto finito e l’attenzione nei processi produttivi; oggi tutto 
	ciò viene integrato da una visione più allargata che mette in primo piano il 
	valore umano. L’impegno etico e sociale assunto da Bialetti Industrie, ratificato 
	con il recente rilascio della Certificazione Etica secondo lo standard 
	internazionale SA8000, si è concretizzato lo scorso anno anche con la 
	partnership realizzata con Legambiente. In che modo ritiene che la 
	responsabilità sociale possa favorire la competitività dell'impresa e le sue 
	prospettive di sviluppo? I principali benefici della certificazione e quindi della responsabilità 
	sociale di impresa sono: più trasparenza verso i clienti, organizzazione più 
	efficiente, maggiore lealtà dei dipendenti, incremento fedeltà dei clienti, 
	riduzione del rischio di infortuni e malattie, miglior visibilità 
	internazionale, miglior clima aziendale. Quando si parla di Bialetti, è immediato associare l’azienda con uno 
	dei marchi più noti in Italia: l’Omino coi Baffi, protagonista fin dal 1958 
	di memorabili spot di Carosello. Ci racconta come nacque l’idea di questo 
	personaggio? 
	 L’Omino 
	coi baffi è stato disegnato negli anni ’50 da Paul Campani: il distinto 
	personaggio, caratterizzato da un’elegante abito nero e papillon, il 
	cappello borsalino, il nasone ovale, i baffi neri, il collo e le braccia 
	lunghe, rappresenta la stilizzazione grafica della caricatura di un vero 
	intenditore di caffè, ispirato a Renato Bialetti, figlio dell’inventore 
	della Moka, Alfonso Bialetti. L’Omino venne applicato da subito sulla Caffettiera Moka come marchio 
	Bialetti. L’Omino coi baffi ben presto diventò “animato”, nel 1957 
	iniziarono i primi episodi del Carosello. La soluzione espressiva di 
	utilizzare dei movimenti labiali, caratterizzati da una bassa impostazione 
	di voce, unita ai modi garbati e ad una gradevole ironia, portarono l’Omino 
	coi baffi ad essere uno dei massimi protagonisti di tutta la storia del 
	Carosello, ottenendo un meritato successo.  Oggi tutti i prodotti Bialetti sono firmati dall’Omino coi baffi, che è 
	diventato nel tempo sinonimo di garanzia e di qualità.  La linea di prodotti Bialetti attualmente non comprende macchine per 
	espresso. Sono state introdotte innovative varianti della Moka in catalogo, 
	l’ultima delle quali chiamata Mokona, ma mai vere e proprie macchine per 
	espresso. Intendete entrare anche in questo segmento di mercato nel prossimo 
	futuro? E in quello delle macchine professionali? Consideriamo Mokona un primo 
	passo verso le macchine per espresso; infatti grazie al know-how acquisito 
	da Girmi abbiamo dato il via ad una divisione dedicata all’elettrico che 
	dovrà implementare nuovi prodotti nell’ambito del caffè.  Quale consiglio si sentirebbe di dare alle altre aziende italiane che 
	operano nel settore del casalingo per replicare il successo del Gruppo 
	Bialetti? Noi diciamo sempre “per aspirare al successo bisogna avere innanzitutto 
	idee nuove ed avere il coraggio d’investire”. 10-Feb-07 
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