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      | Lavazza e Illy: due percorsi di eccellenza nel 
		mercato del caffèLuigi Lavazza ha inventato il concetto di 
		miscela, Francesco Illy il metodo della pressurizzazione. E forse con 
		questi due primati è nata la sfida all’eccellenza nel mercato nazionale 
		ed internazionale del caffè che vede Lavazza e Illycaffè su due percorsi 
		paralleli iniziati oltre un secolo fa. Una sfida che oggi si gioca 
		sempre più sul campo della comunicazione, della cultura, dell’arte e del 
		design.  di 
		Elisa Scarcella
 Il caffè è da secoli parte della cultura gastronomica italiana e il suo 
	mercato è più che mai solido, vantando un volume di scambi enorme. Infatti 
	in un anno, il valore di mercato del settore è stimato in €712.845.532, 
	mentre il suo volume globale è stimato intorno a 95.266 tonnellate, con 4 kg 
	di caffè - circa 600 tazzine - consumati per persona (oltre 37 chili annui 
	per nucleo familiare).* In questo scenario si impongono i marchi 
	Lavazza e Illy, con ottime performance finanziarie e una 
	massiccia penetrazione del mercato italiano ed estero.
 L’eccellenza dei due marchi sul mercato italiano e mondialeFondata nel 1895 da Luigi Lavazza, l’azienda, interamente di proprietà 
	della famiglia Lavazza, è riconosciuta nel mondo come il simbolo 
	dell’espresso italiano e dell’italianità. Infatti, se pensiamo che su 790 
	miliardi di tazzine di caffè consumate nel mondo ogni anno, ben 14 sono 
	Lavazza, non stentiamo a credere che, contando su 1700 dipendenti ed un 
	fatturato 2006 di oltre 930 milioni di euro, sia la prima azienda 
	monoprodotto caffè nel mondo, con una solida presenza commerciale in oltre 
	80 Paesi, e leader sullo scenario italiano (per consumo a casa e fuori 
	casa), con oltre il 47% di quota di mercato (fonte IRI).
 Ad un pubblico di fascia alta invece si rivolge Illycaffè, fondata 
	nel 1933 da Francesco Illy; l’azienda, con sede a Trieste, produce e vende 
	in tutto il mondo un’unica miscela di caffè, leader di qualità, che da 
	sempre, seguendo il principio della Total Quality, si posiziona su un 
	livello di prezzo decisamente più alto rispetto alle altre marche nazionali, 
	ma senza per questo essere penalizzata rispetto alla concorrenza: infatti 
	ogni giorno vengono servite nel mondo più di 6 milioni di tazze di caffè 
	Illy.
 E’ presente in 50.000 tra i migliori alberghi, ristoranti e coffee bar di 
	140 Paesi nel mondo, può contare su 600 dipendenti e un fatturato di 250 
	milioni di euro, generato per il 55% fuori dall’Italia.
 L’innovazione nel consumo del caffèGrandi innovazioni hanno portato all’inizio del Novecento i fondatori dei 
	due Marchi: a Luigi Lavazza si deve infatti l’invenzione del concetto stesso 
	di miscela - cioè l'arte di mescolare differenti origini di caffè per 
	ottenere un prodotto armonico e gustoso- mentre Francesco Illy è il 
	progenitore del metodo della pressurizzazione e della illetta, capostitpite 
	delle attuali macchine per caffè espresso. Successivamente, Lavazza e Illy 
	sono stati ancora protagonisti di importanti cambiamenti, contribuendo negli 
	anni Cinquanta, attraverso i più avanzati criteri del marketing industriale, 
	a far passare il mercato italiano dall’offerta di caffè sfuso – fino ad 
	allora acquistato dai droghieri- al caffè confezionato, reso finalmente 
	reperibile sottovuoto, in tutto il mondo, in comode confezioni che ne 
	conservavano intatta la qualità. Seguendo le esigenze del marketing moderno, dove bisogna considerare che il 
	consumo fuori casa rappresenta ben il 70% del volume del settore (soltanto 
	il 30% delle vendite di caffè infatti è destinato all’uso domestico), le due 
	Aziende si sono fortemente attivate, da alcuni anni, nel settore delle 
	caffetterie e coffee shop, sia in Italia che all’estero.
 E quindi Lavazza, che punta all’apertura di 400 nuovi locali entro il 2010, 
	è presente nel mondo con “Il Caffè di Roma” - una catena spagnola di coffee 
	shop presente anche in Portogallo, Singapore, Francia e Italia - mentre in 
	India è penetrata a seguito del recente acquisto della catena di cafeterie 
	Barista Coffee Company e della catena di distributori automatici Fresh & 
	Honest Cafè, mentre ora sta concentrando le proprie strategia di espansione 
	anche sul promettente mercato della Russia.
 Illy invece è presente sul mercato con “Espressamente illy” , una catena di 
	caffetterie all'italiana operante in 22 Paesi del mondo - concepite 
	all’insegna dei valori Illy, (bellezza, modernità, qualità) da architetti di 
	fama internazionale- e gli “Illy bar concepts”, bar ad alto contenuto di 
	design, progettati in diverse tipologie in base alla possibile ubicazione 
	(Core bar, Landscape Bar, Transit bar, Community bar, Cornet bar).
 I brand e la comunicazioneNonostante abbiano adottato strategie di comunicazione differenti – 
	Lavazza poggia più sulla pubblicità mentre Illy una vera devozione per 
	l’arte contemporanea-, le due Aziende sono accomunate da un solido impegno 
	per la cultura, per l’arte e per il sociale, al fine di dare al gesto 
	quotidiano del caffè quel valore aggiunto che lo rende un atto unico e 
	speciale.Forte dei notevoli risultati in termini di brand awarness - in Italia può 
	contare su una un indice di notorietà del 96%, del 68% in Francia, 49% in 
	Svizzera, 36% in Austria e addirittura 22% in Australi- Lavazza sviluppa una 
	strategia di comunicazione mirata alla celebrazione della tradizione del 
	caffè. Una strategia che vanta cent’anni di storia, con la nascita del primo 
	logo nel 1946, la prima azione di marketing nel 1949 e nel 1950 la prima 
	campagna di immagine con lo slogan “Miscela Lavazza.. Paradiso in tazza”. Ma 
	il vero boom comunicativo è raggiunto con i Caroselli di Carmencita e 
	Caballero Misterioso, una pietra miliare della storia della pubblicità 
	italiana ideata nel 1958 dall’agenzia Testa (gli sketch sono proseguiti 
	sugli schermi tv fino al 1975), che ancora oggi cura il brand Lavazza. Un 
	personaggio così radicato nell’immaginario italiano da venir nuovamente 
	“arruolato”, nel 2005, da Lavazza per raggiungere i consumatori più giovani, 
	grazie alla forza delle sue storie sentimentali e avventurose, oggi 
	protagoniste di originali campagne e iniziative interattive anche su web.
 Doveroso ricordare anche il calendario Lavazza, < per noi un vero e proprio 
	strumento di comunicazione - secondo Francesca Lavazza - attraverso il quale 
	trasmettiamo i nostri valori, le nostri innovazioni e i nostri progetti.>; 
	edito da 15 anni in collaborazione con Armando Testa, rappresenta un vero e 
	proprio appuntamento con l’immagine d’autore, con la pubblicazione di 
	immagini firmate dai più grandi fotografi del panorama mondiale (dal primo 
	di Helmut Newton fino alla “The most incredible espresso experience” 2007 
	firmato dal fotografo spagnolo Eugenio Recuenco).
 I due marchi sono molto impegnati anche nella produzione di pubblicazioni: 
	dal “Coffee Magazine” di Lavazza al magazine “Illywords”, concepito per 
	creare un dialogo con il mondo della cultura e dell’arte, e la collana di 
	racconti “illystories”, che Illy pubblica e distribuisce in una selezione di 
	bar, affidando la progettazione delle copertine affidata di volta in volta a 
	studenti di scuole di grafica e d’arte internazionali.
 Con l’obiettivo di diventare “il mito del caffè” invece, Illy declina la 
	propria comunicazione sempre seguendo l’esaltazione del genio artistico (v. 
	dopo), e mettendo in atto un connubio con l’arte così forte da arrivare ad 
	affidare, nel 1996, l’ideazione dell’attuale logo a James Rosenquist, uno 
	dei più importanti artisti della pop art.
 La FormazioneIlly e Lavazza sono accomunate anche dall’impegno a promuovere la 
	diffusione della cultura del caffè, per avvicinarsi il più possibile al 
	consumatore. Hanno così creato negli ultimi anni strutture deputate alla 
	formazione degli operatori del settore, piccoli e grandi, italiani ed 
	esteri. In questo campo, Lavazza è attiva con il suo “Training Centre Network” , 
	rete internazionale di 26 laboratori di caffè con sede a Torino, che offre 
	ad esperti del settore, studenti e giornalisti corsi, frequentabili anche 
	online, mirati a diffondere una corretta conoscenza dell’espresso, fino ad 
	arrivare a conseguire il “Master dell’Espresso”. Questa attività formative 
	stanno riscontrando un successo così grande (lo scorso anno sono stati 
	formati più di 13mila allievi in tutto il mondo tra barman e ristoratori), 
	da indurre Lavazza a pianificare l’apertura di ulteriori centri.
 Illy invece è impegnata con l’ “Università del caffè”, con sede a Trieste ma 
	presente anche in altre sedi all’estero (v. sotto), che fornisce ai 
	produttori di tutto il mondo gli strumenti (conoscenze e tecnologie) per 
	sviluppare il mercato del caffè di alta qualità, in un percorso di studi che 
	segue il viaggio del chicco dalla pianta alla tazzina e permette di arrivare 
	a conseguire il diploma di “Artista e manager del caffè”.
 Le iniziative di sviluppo sostenibileLavazza e Illy tracciano un percorso parallelo di eccellenza anche 
	nell’impegno a coniugare la crescita economica con la salvaguardia del 
	territorio e il rispetto degli individui e delle culture. Una scelta 
	indispensabile sul mercato internazionale attuale, se si considera che il 
	caffè è il prodotto alimentare più venduto fra quelli del "commercio equo e 
	solidale".Se già nel 1935 Luigi Lavazza esprimeva tutto il suo disappunto nel vedere 
	bruciare come combustibile il caffè non venduto, ancor più oggi, nelle 
	realtà dove Lavazza è presente con siti produttivi e consociate, e in alcuni 
	paesi produttori da cui compra il caffè verde, l’azienda agisce per 
	determinare un impatto positivo sullo sviluppo sostenibile, con attività 
	mirate al miglioramento delle condizioni di vita, delle strutture sociali e 
	produttive. Ecco quindi il sostegno all’organizzazione “Save the Children 
	Italia” per progetti in Centro America, la costituzione della “International 
	Coffee Partners” (a supporto dei piccoli produttori di caffè in Guatemala, 
	Honduras, Repubblica Dominicana, Perù, Camerun e Uganda) e della “Fondazione 
	Lavazza", attualmente in corso di realizzazione, finalizzata a mettere a 
	servizio dello sviluppo dei paesi produttori la propria esperienza e 
	conoscenza del mondo del caffè, risorse economiche e professionali.
 Su questo fronte, grande è l’impegno anche del Gruppo Illy, che ha 
	sviluppato da anni con i migliori coltivatori del mondo – in Brasile, nei 
	Paesi dell’America Centrale, in India e in Africa – un rapporto di 
	collaborazione a lungo termine, riconoscendo una remunerazione superiore ai 
	prezzi di mercato (che garantisce sempre un margine di profitto) e 
	trasferendo loro conoscenze e tecnologie in grado di accrescere la qualità 
	del proprio caffè. In questo settore agisce attraverso l’Università del 
	caffè - presente, oltre che a Trieste, a San Paolo, Shangai, Seul, 
	Amsterdam, El Cairo e Bangalore - e l’assegnazione di Premi (in denaro) come 
	il Premio per la Qualità del Caffè Espresso (che si tiene in Colombia, India 
	e Brasile) e il “Trieste Science Prize”, promosso in collaborazione con 
	TWAS, accademia delle scienze dei paesi in via di sviluppo, ideato per dare 
	il giusto riconoscimento ad alcuni tra i più rappresentativi studiosi dei 
	paesi in via di sviluppo.
 L’impegno culturaleNegli ultimi anni, Lavazza e Illy hanno sentito sempre più urgente il 
	bisogno di comunicare il brand attraverso l’arte e il design, con 
	l’obiettivo di mettere “gli artisti” al servizio della “celebrazione” delle 
	proprie aziende – e più in generale del made in Italy - e della diffusione 
	della cultura del caffè. Molto attiva in questo contesto è Illy, che da oltre 10 anni contribuisce 
	alla realizzazione di eventi culturali e mostre di rilievo internazionale, 
	in qualità di main sponsor, come per la Biennale Arti Visive di Venezia (che 
	ha accolto, nell’ultima edizione, le tazzine di Francesco Bonami dedicate al 
	binomio “sogni e conflitti”) e di partner, come per la decima “Mostra 
	Internazionale di Architettura”, per la mostra “Present future” (la sezione 
	di Artissima di Torino dedicata all’arte emergente), e, all’estero, per le 
	rassegne “Art Rotterdam” e “Artbrussels”.
 Stretta è anche la collaborazione tra il mondo dell’arte e Lavazza, attiva 
	con iniziative proprie, come la Mostra itinerante “Espresso made in Italy 
	1901-2006, storia, cultura, design”, che ha già percorso 33 tappe in tutto 
	il mondo esponendo la collezione di macchine da caffè espresso appartenenti 
	ad Enrico Maltoni (il più grande collezionista al mondo), tra cui la Lavazza 
	BLUE (Best Lavazza Ultimate Espresso), firmata dal design Pininfarina.
 Dalla collaborazione con artisti di fama mondiale, nasce invece il concept 
	di due collezioni: le “illycollection”, le celebri tazzine che Illycaffè, 
	realizzate sin dal 1992 con l’obiettivo di “trasformare ogni tazzina in una 
	piccola opera d'arte” (fino ad oggi sono state create oltre 60 serie firmate 
	e numerate avvalendosi di artisti come Sandro Chia, Daniel Buren, James 
	Rosenquist Robert Rauschenberg e David Byrne), e la “Lavazza Blu 
	collection”, collezione di tazzine d’autore ma anche linea completa di 
	prodotti per la degustazione, caratterizzata da una grafica dalle pure linee 
	geometriche e dal forte impatto visivo, con il simbolo “Blue ribbon”.
 Infine, a conferma del legame imprescindibile con il mondo dell’arte, due 
	iniziative Illy che vedono protagonista il luogo ed il momento della 
	degustazione: la “Galleria Illy”, un luogo dove si coniugano caffè, arte e 
	cultura, in cui incontrare, per un certo periodo di tempo , “i prodotti, le 
	espressioni, le passioni e le persone del mondo di illy” (l’ultima è stata 
	la Galleria “Illy hosted by Moroso” che ha avuto luogo nel mese di novembre 
	2006 a Milano Brera, con performance artistiche, incontri con scrittori e 
	designer, corsi sulla cultura del caffè), e il “Cubo Illy”, un transit bar 
	immaginato per il concorso di idee “Espresso: spazio tempo del caffè” 
	(bandito da Illy caffè con Domus), da collocare nei nodi di interscambio di 
	tutto il mondo (aeroporti, stazioni ferroviarie etc.): uno spazio sempre 
	diverso, destinato alla degustazione del caffè ma anche e soprattutto ad 
	essere un supporto per le opere di artisti locali.
 
 
 
 * (fonte COOP e Information Resources-Food)  27-Giu-2007 
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