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Dal marketing one-to-one al marketing network-based

L’importanza degli strumenti di analisi delle reti sociali per l’evoluzione e l’innovazione del marketing: le connessioni esistenti tra consumatori diventano un elemento di conoscenza e informazione importante per l’implementazione di iniziative di marketing e di comunicazione network-based.

di Carlo Mazzucchelli

L’emergere e l’affermarsi dei social network online è diventato ambito di sperimentazione marketing per le nuove potenzialità in esso implicite, legate essenzialmente alla scoperta del potere delle reti, del capitale sociale dei nodi che le caratterizzano, delle relazioni e dei collegamenti che fanno interagire tra loro individui o gruppi.
Il concetto della rete non è nuovo nella teoria e disciplina del marketing ed ha trovato varie coniugazioni e forme d’utilizzo nel marketing del passaparola, nel buzz marketing, nel viral-marketing e nel marketing finalizzato alla diffusione di innovazione. I social network hanno fatto emergere nuovi significati e a possibilità di utilizzare la rete come metafora dei comportamenti sociali e relazionali degli attori coinvolti in processi BTC, CTB, CTC, BTB. L’idea di base è che, ogni consumatore viva all’interno di un cluster sociale, sia immerso in una rete di relazioni e interazioni che caratterizzano non soltanto il suo ambiente sociale ma anche il suo comportamento di decisore, acquirente, consumatore ecc. Una rete nella quale le informazioni, le conoscenze e le preferenze passano facilmente, online e nella realtà, da consumatore a consumatore, da venditore ad acquirente, sotto forma di conversazioni, interazioni, dentro e fuori il punto vendita e di frequentazioni sociali sul territorio. Una rete nella quale a contare sono ruolo (hub, agente di confine, broker, agente periferico ecc.), autorevolezza, dimensione (numero di connessioni), grado di separazione (numero di conessioni dirette tra i nodi) di ogni singolo nodo.

Con l’eccezione di studi di computer science applicati all’analisi dei meccanismi del passaparola e delle raccomandazioni online, rarissimi sono ad oggi gli studi fatti per analizzare queste reti da un punto di vista marketing e per investigare l’impatto delle relazioni, che caratterizzano reti sociali, piccoli mondi e comunità online, nella scelta e nell’acquisto di nuovi prodotti. Riuscire ad incorporare in attività di marketing intelligence e segmentazione di mercato informazioni derivate dalle reti sociali permetterebbe di focalizzare attenzione e investimenti su gruppi omogenei di consumatori. Le sperimentazioni più interessanti dal punto di vista marketing sono quelle derivanti dall’utilizzo della social network analysis (SNA), utilizzata per far emergere, da una rete sociale, non soltanto relazioni e struttura della rete, ma anche per analizzare l’emergenza di nuovi trend e individuarne i portatori

Gli utenti possono scoprire qualità e funzionalità di nuovi prodotti esaminando le preferenze implicite o esplicite di altri utenti, vicini di rete, che frequentano luoghi e reti sociali condivise. Il fenomeno è così recente che il marketing non ha ancora sviluppato cultura, tecniche, letteratura sufficiente a sperimentarne la potenzialità per iniziative di marketing e pubblicità. Le reti sociali off-line sono state oggetto di studio per decenni in ambito sociologico e matematico ma le ricerche sono state limitate dalla carenza di dati relazionali sul campione preso in esame e dai costi per ottenerle. L’unica eccezione è rappresentata dallo studio di Shawndra Hill (2006) che ha potuto esaminare una grande quantità di dati relativi a modalità e tipologia di comunicazione all’interno di una rete. I risultati di questa ricerca hanno mostrato la validità delle reti sociali nel determinare comportamenti e propensioni all’acquisto

Il network-based marketing

Lo studio sopra menzionato ha dato il via a quello che è oggi denominato Network-based Marketing, un nuovo insieme di tecniche e approcci marketing che fanno delle connessioni esistenti tra consumatori un elemento di conoscenza e informazione importante per l’implementazione di iniziative marketing e comunicazionali. Ciò che interessa in questo approccio non è più soltanto il profilo del consumatore che emerge ad esempio dalle molte carte fedeltà in suo possesso, ma un profilo più articolato e completo perché in grado di generare anche informazioni sulle reti sociali a cui appartiene, sui suoi contatti/collegamenti preferenziali, sulla sua capacità di influenzare decisioni e comportamenti d’acquisto, sulla sua capacità ad agire attivamente all’interno di una rete.
I pochi casi di studio esistenti, alcuni studi pioneristici e soprattutto le molte conversazioni che nel frattempo hanno reso partecipata la blogosfera possono essere un buon punto di partenza per una riflessione approfondita sull’argomento, sulla validità e sui vantaggi di un approccio ma anche sui limiti attuali e gli sviluppi futuri.

Le attività marketing tradizionali sono costruite su dati demografici e geografici che permettono di definire i profili dei mercati target sulla base del genere, il sesso, il reddito, la scolarità ecc. Oggi le aziende e i dipartimenti marketing possono far ricorso a informazioni nuove derivate dalle reti sociali a cui appartengono i mercati target. Un modo per riuscire a scoprire non soltanto il profilo di un potenziale consumatore ma anche il suo network personale e relazionale. Un approccio marketing network-based come processo che utilizza le informazioni sulla rete per individuare nuovi potenziali consumatori osservando con chi parlano o sono collegati in contesti comunitari e sociali. Oggi la grande mole di informazioni raccolte e messe a disposizione dai consumatori sui siti di social networking danno alle aziende l’opportunità di mirare le loro campagne marketing ai componenti di una rete sociale utilizzando come testimonial e agenti del passaparola i nodi stessi della rete e traendo vantaggio dalle connessioni di cui ogni nodo dispone. Il social network diventa pertanto uno strumento potente per massimizzare i risultati positivi e minimizzare i costi. I costi sono accollati ai consumatori stessi che forniscono informazioni e sono protagonisti implicitamente o esplicitamente di passaparola, raccomandazioni, awareness ecc.

Gli studi esistenti di tipo statistico non permettono di verificare la validità dell’assunto di partenza di questi nuovi studi e cioè che l’appartenenza ad una rete sociale possa in qualche modo influenzare il comportamento del consumatore nell’adottare un prodotto o servizio. Uno studio effettuato da Complexlab, portale dedicato ai temi della complessità, ha permesso di analizzare l’influenza dei legami e delle relazioni che caratterizzano ogni singolo consumatore all’interno delle reti sociali di appartenenza prese, e ha mostrato come questi legami possano influenzare il comportamento di un consumatore più di quanto lo possano influenzare iniziative marketing tradizionali. L’analisi può permettere ad un’azienda di identificare nuovi consumatori/clienti e di migliorare in modo significativo le informazioni di marketing intelligence con il risultato di poter procedere a una segmentazione più mirata e ad individuare nuovi segmenti, gruppi, e reti di consumatori.

Per rendere efficace una strategia marketing network-based è necessario soddisfare alcuni requisiti che dipendono essenzialmente dalla disponibilità di dati relazionali sui consumatori e di informazioni su quante scelte d’adozione di un nuovo prodotto o servizio siano state condizionate da un vicino o nodo della rete di appartenenza.
Lo studio ha permesso di individuare tre risultati: 1) consumatori collegati ad altri consumatori in una rete sociale adottano un nuovo prodotto o servizio con maggiore facilità rispetto a consumatori non connessi in rete. 2) i modelli statistici costruiti a partire da dati sul consumatore di tipo demografico, geografico ecc. sono migliorati in modo significativo con l’inclusione di informazioni relazionali; 3) informazioni di rete più sofisticate permettono di identificare gruppi di utenti con elevate probabilità di propensione all’acquisto. Questi risultati aiutano a definire almeno tre approcci marketing possibili: un’advocacy esplicita fatta di suggerimenti e raccomandazioni di prodotti all’interno delle comunità, un’advocacy di tipo implicito dove sono i comportamenti e azioni a generare referenze e passaparola, e iniziative di marketing focalizzate sulle persone che all’interno di una rete sono collegate o si trovano nella vicinanza di consumatori che hanno già acquistato il prodotto oggetto della campagna di marketing.

CRM e marketing relationship, nuove strategie di marketing

Il network-based marketing può trovare interessanti ambiti d’applicazione in contesti B2B e realtà aziendali nelle quali sono state definite strategie di CRM per meglio soddisfare esigenze e bisogni dei clienti. One-to-one marketing, customer relationship e CRM sono parole e concetti noti e affermati il cui significato, condiviso da molti, consiste nell’obiettivo finale di creare relazioni durature con il cliente. Il fenomeno dei social network ci permette oggi di rivedere questi concetti e di definire il marketing relazionale come attività finalizzate ad intervenire nelle interazioni espresse dalle relazioni che caratterizzano ogni rete sociale.

Conclusioni

I risultati dei pochi studi esistenti, pur nella limitatezza dei dati esaminati e della loro validità statistica, sembrano dimostrare l’importanza della rete sociale nel condizionare comportamenti all’acquisto e processi decisionali del consumatore. Le reti sociali abilitano metodi tecnologici per prevedere comportamenti e rendono possibili meccanismi di ‘collaborative filtering’ per analizzare effetto ed efficacia do raccomandazioni, passaparola, referenze all’interno di reti sociali più o meno omogenee. Le sfide principali e più affascinanti per il marketing del futuro saranno su come aumentare l’efficacia delle strategie marketing associate/basate sui social network. Un percorso possibile denso d’opportunità sarà rappresentato dal matrimonio tra strumenti di analisi del web, di analisi delle reti sociali (SNA) e di business intelligence. Rimane aperto il problema della privacy e dell’uso che di queste informazioni viene fatto a scopo marketing.

9-Lug-2008

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