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La crescita dell’industria del benessere, e le sue opportunità

La “nuova rivoluzione del benessere” è molto più di una moda, è una nuova necessità che riguarda il nostro modo di mangiare, di fare attività fisica, di dormire, di lavorare, di risparmiare e d’invecchiare. Nessuno vorrebbe essere cliente dell’industria sanitaria, mentre tutti sono potenziali clienti dell’industria del benessere.

di Alberico Moro

Se foste un consulente finanziario e vi chiedessero in quale settore investire, quale industria è in crescita ed ha ottime prospettive di sviluppo, cosa rispondereste?
Paul Zane Pilzer, economista di fama mondiale, direbbe “Benessere”.

Il suo secondo libro sull’argomento si chiama “La nuova rivoluzione del benessere” ed è stato pubblicato nel 2007 (edito in Italia da Franco Angeli), cinque anni dopo la prima edizione (La Rivoluzione del Benessere).
Quella che solo 5 anni fa era considerata un’industria emergente da 200 miliardi di dollari è cresciuta, raggiungendo un giro d’affari di 500 miliardi e, stando alle previsioni, dovrebbe arrivare a 1000 miliardi entro il 2012.

Come è accaduto e come accade per altri prodotti/servizi “innovativi”, il tempo farà la sua parte: quando sempre più persone saranno informate e diventeranno consapevoli circa i benefici di una corretta alimentazione, di una regolare attività fisica, e di uno stile di vita sano, si avvicineranno al settore “benessere”, faranno la loro prima esperienza e molto probabilmente diventeranno dei consumatori fedeli, generando un passa-parola positivo.

Il “benessere” è molto più di una moda, è la soluzione all’attuale enorme spesa destinata all’industria sanitaria, che Pilzer definisce industria della “malattia”. L’industria della “malattia” insieme con quella alimentare sono i principali bersagli dell’autore. Il target di alcune industrie alimentari è rappresentato dagli obesi, così continuano a produrre cibo “spazzatura”, che è causa poi di molti disturbi sia fisici sia psicologici dovuti proprio all’obesità.
Allo stesso modo, le case farmaceutiche si sono concentrate e si concentrano su prodotti che curano i sintomi della malattia piuttosto che prevenire. Ciò avviene perché è più vantaggioso per loro ricercare e sviluppare prodotti che creano clienti fidelizzati. Prodotti che non risolvono una volta per tutte il problema “salute” dei clienti che li acquistano.

Ecco allora la prima opportunità interessante per chi vuole entrare a far parte dell’industria del benessere: informare i consumatori sui medicinali che stanno assumendo e in che modo farsi prescrivere farmaci sostitutivi che sono più efficaci, meno costosi, hanno meno effetti collaterali.
La rivoluzione dell’industria del benessere toccherà anche l’industria alimentare. Ci sono e ci saranno dunque enormi opportunità in questo settore (vitamine, integratori, prodotti naturali).

E’ straordinaria la storia di Steve Demos e della sua società che produce alimenti a base di soia. L’autore riporta le parole di Demos: “Tutti quelli che hanno a che fare con il flusso del denaro devono fare qualcosa di utile per la società”. I consumatori di prodotti a base di soia sono aumentati quando sono aumentate le informazioni ufficiali e si sono resi noti gli effetti benefici di questi alimenti.
Nel 2002, quando Steve Demos ha venduto la sua società, i 15 milioni di dollari ottenuti dalla vendita furono distribuiti a circa 100 dipendenti. Uno di loro, un conducente di camion, ricevette 400.000 dollari. Non esisteva alcun obbligo legale per fare questo; la morale che emerge indica che esiste una linea etica di condotta (e questo modo di comportarsi si chiama “vita giusta”) per creare ricchezza senza colpa e negatività.

Quando ci sarà ancora più consapevolezza e sempre più persone sceglieranno volontariamente di prevenire e migliorare ulteriormente il loro stato di salute, rivolgendosi all’industria del benessere, potremmo probabilmente riuscire a ridurre le spese sanitarie.
Nel 2005 i costi sostenuti dall’intero gruppo delle 500 aziende della lista Fortune per corrispondere benefici sanitari ai loro dipendenti a favore dell’industria della malattia, hanno superato i profitti. A lungo termine, la soluzione per contrastare questi crescenti costi, sia per le aziende sia per l’economia, è il benessere!
Ci saranno presto nuovi piani di assicurazione sanitaria per offrire a clienti e dipendenti in salute migliaia di dollari all’anno da poter investire nel proprio benessere che permetteranno di prevenire e risparmiare sulle future spese sanitarie.

Il libro è ricco di casi di imprenditori “illuminati” nel campo del benessere, che sono diventati ricchi facendo del bene per le persone . Al termine di ogni capitolo ci sono delle schede denominate “piani d’azione” che possono essere molto utili a imprenditori, investitori, professionisti e a chi decide ora di iniziare la sua attività nel settore benessere.

Nessuno vuole essere cliente dell’industria sanitaria, mentre ogni essere umano, non importa quanto sia in salute o in forma, vuole essere ancora più in salute e più in forma.
I consumatori di prodotti e servizi per il benessere, quando trovano qualcosa che per loro funziona, diventano consumatori entusiasti, si aprono alla sperimentazione di altri articoli per il benessere e generano un forte passa-parola positivo.
La “Nuova Rivoluzione del Benessere” è iniziata, c’è un modo nuovo di generare ricchezza, ed ora ne siete al corrente.

Chiudiamo con le testuali parole di Pilzer:
“Cercando di pensare ad un posto per voi in questo settore tenete ben presente che esiste sempre qualcosa di più importante della vostra ricompensa economica: l’influenza sul mondo in cui vivete”.

La nuova rivoluzione del benessere

Come costruirsi una fortuna nel prossimo business da 1000 miliardi di dollari

di Paul Zane Pilzer

Ed. Franco Angeli
pp. 302
Anno 2007
EAN: 9788846487315
 

17-Nov-2007

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