Gli Investimenti Diretti Esteri sino al 2011: le
previsioni dell’Economist Intelligence Unit
Economist Intelligence Unit e Columbia
Program on International Investment pubblicano una guida agli
Investimenti Diretti Esteri per il periodo 2007-2011. Molte conferme,
qualche sorpresa e un’incognita: quale sarà il peso del rischio
politico?
di
Christian Piccardo
Quali
sono le previsioni globali di medio termine per gli Investimenti Diretti
Esteri (IDE)? Elevato rischio politico e ritorno del protezionismo
freneranno il processo di internazionalizzazione delle imprese? Quale sarà
il comportamento degli investitori?
A queste e ad altre domande cerca di rispondere il volume “World investment prospects to 2011: foreign direct investment and the challenge of political
risk”, frutto della collaborazione tra Economist Intelligence Unit e
Columbia Program on International Investment.
Secondo gli autori “vi sono molteplici ragioni per essere ottimisti circa
le prospettive a medio termine degli IDE”: dopo la forte crescita del 2006,
il 2007 e il 2008 dovrebbero chiudersi, rispettivamente, con un
rallentamento e una moderata flessione (la prima dal 2003), seguita però da
una robusta ripresa per il triennio 2009-2011. Gli Stati Uniti dovrebbero
attrarre oltre il 16% degli IDE mondiali, confermando così l’attuale
leadership, seguiti da Gran Bretagna (7,54%) e Cina (5,79% del totale e ben
il 16% nei mercati emergenti); nell’eurozona la migliore previsione riguarda
la Francia (5,22%, davanti a Belgio e Germania ), in America Latina il
Brasile (1,84%) e nel continente africano l’Egitto (0,40%).
Un quadro economico favorevole che potrebbe tuttavia risultare
compromesso dalla percezione, da parte degli investitori, di un crescente
rischio politico: Jeffrey Sachs, direttore dell’Earth Institute della
Columbia University, parla, a tal proposito, di “una nuova fase del rischio
politico riguardante gli IDE in generale e il settore energetico in
particolare”.
Il volume - arricchito da 42 country profiles e da un’indagine condotta
tra oltre 600 dirigenti di multinazionali - offre uno studio dettagliato e
rigoroso ma nel contempo estremamente accessibile: un’analisi indispensabile
per le aziende che intendono investire all’estero nel prossimo quinquennio.
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World Investment Prospects to 2011
Foreign Direct Investment and
the Challenge of Political Risk
Ed. Economist Intelligence Unit e
Columbia
Program on International Investment
pp. 245
Anno 2007
ISBN 0 86218 205 0
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12-Ott-2007
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