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Prede o ragni

Uomini e organizzazioni nella ragnatela della complessità. Un libro di A. F. De Toni e L. Comello dedicato a tutte le organizzazioni e ai manager che hanno il coraggio di accettare la sfida della complessità.

di Tiziana Campanella

Tra le sfide più grandi che le organizzazioni devono oggi affrontare vi è indubbiamente la possibilità di “dominare” la complessità del reale, ovvero la capacità di trovare rapidamente le migliori risposte possibili di adattamento alle sempre mutevoli condizioni ambientali.

La complessità è il paradigma che caratterizza attualmente le organizzazioni, internamente ed esternamente ad esse.
Si parla di management della complessità per indicare un nuovo modo di gestire le organizzazioni, non più viste come sistemi semplici ma come sistemi complessi operanti in ambienti altrettanto complessi dove domina l’imprevedibilità, la discontinuità, l’irrazionalità, il non equilibrio e l’incoerenza. In questa prospettiva, se intendiamo la complessità come una ragnatela, le imprese migliori, quelle che adottano approcci innovativi all’insegna della creatività e flessibilità, non cadono preda della ragnatela ma, sfruttandone invece i vantaggi, recitano la parte del protagonista, il ragno.

E' questo il messaggio che ci arriva dal nuovo libro “PREDE O RAGNI - Uomini e organizzazioni nella ragnatela della complessità”, di Alberto F. De Toni e Luca Comello.

Il volume è ricco di stimoli e rappresenta un viaggio interessante alla scoperta della teoria della complessità e di un suo possibile utilizzo nella gestione delle organizzazioni. In un percorso tra i giganti della scienza che parte da Newton e arriva fino a Prigogine, gli autori compiono una razionalizzazione dei molteplici contributi scientifici alla teoria della complessità, estrapolandone i concetti guida. Nel modello proposto, quindi, vengono enunciati i sette principi della complessità (auto-organizzazione, orlo del caos, principio ologrammatico, impossibilità di previsione, potere delle connessioni, causalità circolare, apprendimento try & learn), entità che si sovrappongono, si intersecano e si richiamano continuamente.
Successivamente gli autori illustrano le implicazioni manageriali della teoria della complessità: gli stessi principi vengono declinati nel management (auto-organizzazione, disorganizzazione creativa, condivisione, flessibilità strategica, network organization, circoli virtuosi, learning organization), ne vengono suggerite le implicazioni operative per le imprese, con la proposta di alcune linee guida per i manager, pur nella convinzione che non esistono soluzioni standard o strumenti predefiniti per dominare la complessità. “Quello che cerchiamo di suscitare” scrivono gli autori “è una piena consapevolezza di un futuro non prevedibile”. Futuro caratterizzato dalla non linearità delle risposte, dall’importanza dell’evoluzione tramite l’apprendimento e l’auto-organizzazione, della forza della condivisione interna e delle reti esterne.

La complessità, in ultima analisi, è vista come una sfida che può riservare all’impresa opportunità e minacce: sta al suo management saperne cogliere i vantaggi abbandonando l'idea che il successo provenga dalla stabilità e dall'ordine: vita e innovazione sono generate “all'orlo del caos”.

Prede o ragni
Uomini e organizzazioni nella ragnatela della complessità
di Alberto F. De Toni e Luca Comello
UTET Libreria - Torino
Anno 2005

Alberto F. De Toni è professore ordinario di Strategia e gestione della produzione e di Gestione dei sistemi complessi presso l’Università di Udine. È presidente del corso di laurea di Ingegneria Gestionale e direttore del Complexity Management Research Programme.

Luca Comello è stato project researcher in programmi di ricerca europei del Laboratorio di Ingegneria Gestionale su temi quali complessità, creatività, innovazione e change management. Attualmente lavora nella direzione Research & Technology Development della Illycaffé di Trieste.
 

7-Gen-2006

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