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Che cosa rende un'azienda un "Great Place to Work"?

Quali sono le condizioni ideali che un ambiente di lavoro deve possedere per poter produrre prestazioni di prim'ordine? Ne parliamo con Gilberto Dondé, Amministratore Delegato di Great Place to Work® Institute Italia.

di Elisa Scarcella
 

Gilberto Dondé
Gilberto Dondé
Amministratore Delegato di Great Place to Work® Institute Italia

Il fatturato non è tutto: nell’attuale contesto socio-economico, sempre più attento non solo agli interessi finanziari ma anche al rispetto e alla soddisfazione delle necessità dei lavoratori, un’impresa può definirsi eccellente quando registra notevoli performance finanziarie e, al tempo stesso, come ambiente di lavoro presenta tutti i «basics» in regola: il salario, le prestazioni sociali, gli orari e il contesto di lavoro. Fondamentale infatti per mantenere alta la produttività dell’impresa è saper creare un ambiente di lavoro positivo, dove si possa esprimere la propria personalità e sviluppare al meglio le professionalità acquisite.

In questo contesto, particolare rilevanza assume il «Work-&-Life-Balance», ossia l’adozione di modelli di lavoro flessibili, che permettano di conciliare le esigenze professionali con quelle personali e famigliari.
Ma quali sono le condizioni ideali che un ambiente di lavoro deve possedere per poter produrre prestazioni di prim'ordine? Ce lo spiega Gilberto Dondé, Amministratore Delegato di Great Place to Work® Institute Italia, l’istituto che rappresenta in Italia un network internazionale specializzato nello studio dell’ambiente organizzativo e nella consulenza alle organizzazioni, perché esse possano migliorare il proprio ambiente di lavoro.

Dott. Dondè, puoi spiegarci in cosa consiste la vostra attività?

Operiamo principalmente in due aree: una di ricerca e una di consulenza alle aziende. Per l’attività di ricerca, elaboriamo in oltre venticinque paesi del mondo le classifiche annuali delle migliori aziende per cui lavorare, che vengono pubblicate dalle testate editoriali economiche di maggior prestigio (Il Sole 24 Ore per l’Italia e la rivista Fortune per gli Stati Uniti, con la famosa classifica “The 100 Best Companies to Work For in USA”). Inoltre, teniamo un data base aggiornato delle best practice nel campo della gestione delle persone, con i dati provenienti da più di ventimila aziende studiate in tutto il mondo.
Nell’ambito dell’attività di consulenza invece, ci occupiamo di analizzare l’ambiente di lavoro e proporre interventi per il miglioramento e la formazione manageriale, facendo leva su strategie delle risorse umane e su studi del clima organizzativo.

Come definite un ambiente di lavoro “eccellente”?

Il nostro Istituto distingue tra buoni ambienti di lavoro e ambienti eccellenti. Un buon rapporto con i colleghi, una buona retribuzione, benefit particolari sono sicuramente elementi di qualità importanti dal punto di vista di chi lavora, ma da soli non sono in grado di determinare l'eccellenza dell'ambiente.
Anche l'interesse professionale per il lavoro, pur essendo una componente importantissima per l'auto realizzazione della persona, non può determinare da solo un ambiente eccellente: la persona sarà molto gratificata, ma per qualcosa che non è caratteristico tanto di quella particolare azienda, quanto della propria professionalità. L'elemento essenziale perché si abbia un eccellente ambiente organizzativo, secondo le ricerche, risulta dunque essere la relazione di fiducia tra l'individuo e l'azienda. Ed é proprio questo elemento che noi andiamo a misurare per dare una valutazione della situazione esistente in un’organizzazione.

A questo proposito, di quali strumenti e metodologie via avvalete nella vostra attività di consulenza? Avete un modello di riferimento?

Dopo vent’anni di ricerche sulle aziende, siamo giunti all’elaborazione di un modello –che comprende strumenti di analisi e consulenza - attraverso il quale analizziamo l'ambiente organizzativo. Il Modello si articola in tre grandi coordinate che rappresentano le tre relazioni principali tra l'individuo e il luogo in cui lavora: fiducia (relazione tra l'individuo e il management aziendale); orgoglio, (individuo/ lavoro che svolge); e cameratismo (individuo/ altre persone dell'azienda).
Abbiamo inoltre elaborato un questionario di indagine, chiamato Trust Index©, che, attraverso i suoi 58 statement, misura queste tre coordinate, indagando la percezione dei dipendenti sui diversi aspetti attraverso cui queste dimensioni si manifestano nella vita delle organizzazioni.

Dal 2000 il Vostro Istituto stila una classifica delle aziende dove si lavora meglio. Quali sono le imprese giudicate migliori e quali i fattori di eccellenza che le distinguono dalle altre?

La classifica del 2007, giunta alla sesta edizione - stilata in collaborazione con il Sole 24 Ore e pubblicata lo scorso dicembre- ha visto come prime dieci migliori imprese, nell’ordine: Ferrari SpA, Microsoft italia, Coca-Cola HBC Italia, American Express, Sevel, Johnson Wax, LogicaCMG, Abbott, Cisco Systems, CEFRIEL.
Rispetto all’edizione precedente, il numero delle aziende italiane è rimasto invariato. Dobbiamo però segnalare l’ingresso in classifica di alcune importanti e significative realtà dell’industria italiana: una grande industria farmaceutica, la ACRAF (Gruppo Angelini) con sede ad Ancona, e due grandi realtà del settore automotive: Ferrari, che non ha bisogno di presentazioni, e SEVEL, una joint venture FIAT-PSA con sede ad Atessa (CH).
Queste presenze dimostrano come i manager di grandi gruppi stiano maturando la consapevolezza che ambienti in cui motivazione, creatività, capacità di lavorare bene con i colleghi, volontà di condividere competenze, fossero in grado di fornire all’organizzazione il volano necessario per essere o tornare ad essere davvero competitiva. Queste aziende inoltre, insieme alle altre della classifica, mostrano a mio parere la convinzione che adoperarsi per realizzare condizioni organizzative adatte a meglio interpretare le esigenze da parte dei collaboratori porta risultati in termini di capacità di attrarre e trattenere le risorse migliori.

Come siete giunti a determinare questa graduatoria?

Innanzitutto è bene precisare che la partecipazione all’indagine ha luogo sia attraverso un invito che rivolgiamo ad un numero ristretto di aziende tratte dal nostro Data Base, sia attraverso la candidatura spontanea di imprese che sono o vogliono diventare eccellenti e per questo intendono passare attraverso un assessment del proprio clima organizzativo. La classifica invece è determinata in base al voto dato dai dipendenti sulla qualità del clima organizzativo nelle loro organizzazione, rispondendo, in forma anonima, al nostro Trust Index©, di cui accennavo prima, che copre tutti i fattori contenuti nel nostro Modello.
Un peso molto inferiore hanno anche le valutazioni delle politiche che l’azienda ha promosso per venire incontro ai bisogni dei collaboratori: per questa valutazione, naturalmente meno oggettiva, abbiamo messo in atto delle tabelle di valutazione molto granulari che riducano al minimo l’effetto della soggettività.

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