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Da Napoli i nuovi passaporti brasiliani
I primi passaporti elettronici dell’America latina saranno prodotti da Gep S.p.A., azienda napoletana del gruppo Ifil specializzata in sicurezza ed identificazione elettronica.
La Gep, azienda del gruppo Ifil specializzata in sicurezza ed identificazione elettronica, ha sottoscritto con la Casa da Moeda del Brasile (l’equivalente del nostro poligrafico di Stato) un accordo per la fornitura di 40mila passaporti elettronici non contraffabili destinati al personale diplomatico ed ai cittadini brasiliani residenti all’estero. I documenti saranno prodotti nel napoletano, nella nuova fabbrica appena inaugurata dal ministro delle Riforme e dell'Innovazione nella P.A. Luigi Nicolais ad Arzano e costata circa 5 milioni di euro.
L’azienda, che ha un fatturato annuo di circa 10 milioni di euro e occupa una trentina di dipendenti, progetta, sviluppa e realizza soluzioni avanzate, basate sull’abbinamento della tecnologia dei microprocessori con quella RFId (Radio Frequency Identification).
L’amministratore delegato Paolo Pepori ha annunciato una stima di crescita nel 2007 di circa il 20% rispetto ai risultati dell’anno precedente, con l’obiettivo di allargare nel 2008 la produzione ad un milione di pezzi per soddisfare le esigenze del mercato brasiliano.
Il nuovo polo produttivo si colloca in una nicchia di mercato di grande sviluppo, coniugando la necessità di sicurezza della persona e delle sue transazioni, con la tecnologia RFId. La Gep ha messo a punto un processo tecnologico in grado di annegare in speciali fogli di carta un microprocessore con antenna a radio frequenza che può essere letto a breve distanza. Ciò ha permesso di sviluppare sistemi operativi di sicurezza e tecnologie per la realizzazione di documenti elettronici di identificazione, quali: carte d’identità, patenti, carte sanitarie, biglietti per trasporto pubblico, biglietti per eventi, carte plastiche a microprocessore per sistemi di loyalty e bancari.
Diversi sono i campi di applicazione di questa tecnologia e molteplici sono i progetti in progress della Gep, come quello che, ad esempio, sarà sperimentato a Dicembre presso lo stadio «Friuli» di Udine. Il progetto prevede l’utilizzo di un’apparecchiatura palmare, dotata di tecnologia RFI, e un applicativo software, in grado di leggere ad una distanza di 20 cm i dati inseriti in uno speciale passaporto, allo scopo di velocizzare e rendere più accurati i controlli ai varchi per consentire, per ora, l’accesso dei giornalisti accreditati.
Per maggiori informazioni ed approfondimenti:
2.12.2007
Gianpaolo
Castellano
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