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Economia e societa' aperta

La nuova edizione del Forum organizzato da Rcs-Corriere della Sera e Università Bocconi farà tappa a Parigi, Milano e Madrid.

Il problema di un’economia e di una società che siano in grado di affrontare le difficoltà attuali rappresentate dalle dicotomie sicurezza e flessibilità del lavoro, posizione precostituite e meritocrazia, trader e cassiera, rappresentano alcuni dei temi più importanti affrontati in occasione del forum Economia e Società Aperta, tenutosi a Milano nel maggio 2007 ed organizzato da Rcs-Corriere della Sera e Università Bocconi. Quel forum riunì dirigenti d’impresa, esperti, accademici e uomini di cultura e registrò il tutto esaurito nei 33 appuntamenti dell’edizione, catturando anche l’attenzione via web (con oltre 50mila collegamenti) e registrando la partecipazione di 188 relatori di 16 paesi, 400 giornalisti e 20 testate straniere.

Il 25 febbraio 2008 è stato presentato a Milano da Mario Monti, presidente dell’Università Bocconi, da Piergaetano Marchetti, presidente di Rcs mediaGroup e di Rcs Quotidiani, e da Angelo Provasoli, rettore dell’Università Bocconi, il programma europeo dell’edizione del 2008 di Economia e Società Aperta.

Il Forum del 2008 si articolerà in tre diverse tappe: Parigi (11-12 marzo, tema: riforme), Milano (12-14 maggio, tema: sviluppo), Madrid (ottobre, tema: innovazione).
Il primo appuntamento si svolgerà a Parigi ed è dedicato al tema “Aprire la società alle riforme”, organizzato in collaborazione con Sciences Po, istituzione universitaria francese, e il Mouvement Europèen – France, che promuove la costruzione dell’Europa secondo una prospettiva federale.
“Aprire la società alle riforme. Restituire fiducia nel futuro, ritrovare il gusto del rischio. Non c’è nulla di più urgente per la Francia e per l’Italia – ha detto Sylvie Goulard, presidente del Mouvement Europèen–France - che, negli ultimi anni, più ancora di altri paesi europei, sono in ritardo sullo sviluppo. Allo stesso tempo, niente è più difficile. Nei due paesi è evidente il bisogno di liberare le forze vive, di avere ragione di posizioni precostituite. In questi anni il potere politico, sia di destra che di sinistra, non è stato in grado di completare le riforme indispensabili. Quali sono, in effetti, tali riforme? Il liberalismo alla moda sotto i cieli anglosassoni, demonizzato in Francia? L’equilibrio sottile dei paesi nordici tra liberalizzazione e rassicurazione?
Il temperamento latino ne rifugge. É urgente trovare la nostra via”.
Presentando la seconda edizione del Forum, il presidente della Bocconi, Mario Monti, ha detto: “L’apertura della società è il miglior antidoto contro la bassa crescita. Ridurre il peso delle lobbies e liberare la società dai vincoli delle corporazioni è la strada che può consentire all’Europa, e quindi sia al nostro paese che alla Francia, di darsi una prospettiva di sviluppo duraturo”.
È stata scelta la Francia come prima tappa proprio perché in questo momento quel paese è nella fase di passaggio dal pensiero all’azione. La commissione Attali messa in piedi dal presidente Sarkozy e di cui lo stesso Monti ha fatto parte, ne è la prova. Nelle due giornate parigine saranno presenti alcuni dei principali protagonisti del dibattito d’oltralpe tra i quali Jacques Attali, Marc Lazar, Ernest-Antoine Seillière, Jean-Marie Colombani e Jean-Paul Fitoussi. Tra i relatori italiani Franco Bassanini, Tito Boeri, Emma Bonino, Maurizio Ferrera, Michele Salvati.
Angelo Provasoli, rettore della Bocconi, è convinto che in questo momento la Francia rappresenti il termometro migliore di un processo in corso in tutta Europa. L’obiettivo è “l’apertura della società, la riduzione delle barriere, la deregolamentazione”. Bisogna altresì difendere “le garanzie di sicurezza e ridurre quei meccanismi che bloccano la mobilità sociale. Tutti devono avere le stesse opportunità”, ha detto Provasoli.

Il problema delle riforme sarà affrontato a Parigi attraverso l’analisi di tre temi principali: il mercato dei capitali, gli sviluppi demografici, il mercato del lavoro.
Ecco cosa scrive a proposito Sylvie Goulard: “Il primo rinvia ad un’attualità scottante che potremmo riassumere con lo slogan “ il trader e la cassiera”, ovvero come mantenere la coesione sociale quando il primo dilapida 5 miliardi in un giorno e la seconda guadagna, part-time, 700 euro al mese. E che fare, in Europa, di fronte all’arrivo di capitali guadagnati da imprese canaglia o fondi che rischiano di consumare fino all’osso le ricchezze economiche del nostro continente? La libertà, per chi e fino a dove? Il secondo tocca lo sconvolgimento più importante che si sia verificato all’interno della nostra società nel corso degli ultimi 40 anni. Il controllo delle nascite, le rivendicazioni dell’uguaglianza uomo/donna, portate dalla costruzione europea, l'allungamento della durata della vita. Di questi fenomeni unici nella storia dell’umanità, i partiti politici non sembrano aver compreso la portata, almeno a giudicare dalla mancanza di immaginazione su questi argomenti. Cosa hanno da dirci la demografia e la sociologia per aiutarci ad inventare una società più ricca, in cui i giovani e le donne abbiano più spazio?

Il terzo riguarda le conquiste di oltre un secolo di lotta sindacale, vanificati dall'aumento della potenza dei paesi in via di sviluppo, dall'arrivo sul mercato mondiale di mano d’opera sovrabbondante e facile da sfruttare. Quale tipo di contratto di lavoro dobbiamo sviluppare per mantenere gli impieghi in Europa e garantire, al contempo, una vita decente ai avoratori?”
L’appuntamento di maggio a Milano offrirà l’occasione per tracciare un primo bilancio sullo stato di salute dell’economia e della società aperta, analizzando il tema dello sviluppo e di come questo possa esplicarsi nei vari ambiti, industria, finanza, commercio, società, ponendo l’accento sul
notevole ostacolo che allo sviluppo stesso può frapporsi e che è rappresentato dalla criminalità organizzata.
Si può concludere con una riflessione di Sylvie Goulard sull’Europa: “a chi, a volte si interroga su quello che l’Europa ci porta, amo rispondere: l’umiltà di non riflettere da soli, la soddisfazione di imparare dagli altri e la gioia di agire insieme”.

Per eventuali approfondimenti consultare il sito:
www.economiaesocieta.org

1.3.2008

Christian Leonardo


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