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Mostra: “Olivetti. Una bella societa'”
Nell'anno del centenario della sua fondazione, una grande mostra al Torino 2008 World Design Capital rende tributo, con la testimonianza di oltre 700 oggetti tra fotografie, documenti ed opere originali, ad una famiglia che ha saputo cambiare il modo di fare impresa in Italia.
La macchina da scrivere Valentine disegnata da Ettore Sottsass
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Aperta fino al 27 Luglio, la mostra “Olivetti. Una bella società”, che si svolge nell’anno in cui Torino è Capitale Mondiale del Design, vuole testimoniare un’esperienza unica nel panorama del capitalismo italiano e internazionale, caratterizzata dalla capacità di aver saputo utilizzare il progetto e la ricerca come strumento per creare un modello di produzione e di vita migliori.
La mostra - curata da dagli architetti ed esperti di design Enrico Morteo e Manolo De Giorgi e realizzata in collaborazione con l'Archivio Storico Olivetti, la Fondazione Adriano Olivetti e il Laboratorio Museo Tecnologic@mente - comprende un totale di circa 700 oggetti tra fotografie, documenti e opere originali, presentati con diverse soluzioni espositive attraverso un itinerario, secondo le intenzioni dei promotori, più critico che storico o celebrativo.
“Dalla fabbrica di Camillo Olivetti – spiega la nota stampa - alla multiforme industria immaginata da Adriano fino alle vicissitudini dell’ultima stagione di Roberto Olivetti, la mostra vuole essere un percorso che prefigura uno sguardo museografico sul passato prossimo della modernità, ma anche un tentativo di comprendere che cosa sia sopravvissuto di una esperienza che ha attraversato l’intero Novecento. Un abecedario che dispiega senza criteri cronologici un paesaggio per immagini del mondo visivo e ideale della Olivetti. ”
La mostra espone i prodotti, dalle macchine al design in 14 passaggi, (circa 50 oggetti da Schawinsky, Figini e Pollini ai BBPR, da Sottsass a Bellini, da De Lucchi a Sowden con un ingrandimento sull’opera di Marcello Nizzoli); le esperienze sociali, Comunità, il Canavese, il Piano urbanistico della Valle d’Aosta; le collezioni d’arte; la fotografia, attraverso tre reportage di Cartier Bresson, Mulas, Berengo Gardin; una selezione di 12 progetti scelti fra le molteplici realizzazioni di architettura; un estratto della produzione cine documentaria; una ricostruzione evocativa del celebre negozio di Carlo Scarpa a Venezia.
Per informazioni: www.torinoworlddesigncapital.it
24.6.2008
Elisa
Scarcella
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