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Uscire dalla Crisi - intervista a Massimo Olivieri

La seconda intervista della serie è con il CEO di Linfa, che da 10 anni si occupa di "Internet". Linfa è leader nella creazione di prodotti software multimediali per l’e-Information e l’e-learning su Internet, attraverso processi di valorizzazione dei contenuti proprietari dei suoi clienti. Ecco dunque le sue idee sulla "crisi"!

di Alberico Moro

Massimo, raccontaci brevemente qualcosa sul tuo lavoro e sulla tua azienda.
Da oltre 10 anni ci occupiamo di e-learning, attraverso la valorizzazione dei contenuti proprietari dei nostri clienti. Direi che siamo conosciuti per un certo stile di cui i nostri prodotti si caratterizzano, qualità, tecnologia, interattività al servizio dell’apprendimento degli utenti.

Siete stati "toccati" o "coinvolti" dalla Crisi? In che modo?
Direi di no, ma le fasi di crisi sono sempre dei momenti di grande riflessione e riorganizzazione interna, se non altro per la paura che arrivi e quindi si cerca di prevenire, analizzando i processi interni, ridisegnandoli e valutando alternative. Comunque nelle aziende l’e-learning è un grande “taglia-costi” e consente di restare aggiornati con facilità e velocità. Quindi la domanda si può dire che è aumentata, anche in relazione al fatto che la crisi sta razionalizzando il mercato e l’offerta.

Cosa è cambiato nella tua attività/azienda? E nelle tue azioni di tutti i giorni?
Direi nulla, sono tutte azioni che un buon imprenditore dovrebbe comunque mettere in atto sempre. L’attività imprenditoriale è la rappresentazione di un carattere e di una passione nel settore in cui si opera, è una responsabilità verso il mercato di chi decide di sceglierti, rispetto verso chi raggiunge i risultati con te, soddisfazione, ottimizzazione e profitto verso chi si assume dei rischi importanti: l’imprenditore.

Hai avuto da subito le idee chiare su cosa andava fatto? E ora cosa stai facendo?
Certo, messe su carta in punti ben precisi e perseguite una ad una, divisione dei compiti e perseguimento dei risultati. Ora stiamo portando avanti gli obiettivi, direi con grandi e piacevoli sorprese di beneficio dei costi.

Quali sono state le azioni più importanti che hai messo in campo?
Diciamo varie, ma sicuramente grande concentrazione, costanza, perseveranza, caparbietà e…diciamo un po’ di fortuna come tutto.

Cosa consiglieresti ad un'azienda in "crisi"?
Quanto sopra. La fortuna dovrebbe venire da sola.

Cosa è successo ai tuoi clienti e ai tuoi fornitori? Come stanno affrontando loro questa situazione?
Grande attenzione ai costi, ma sul digitale bisogna esserci e quindi qualcosa si riesce sempre a sviluppare.

Quali sono le opportunità in questo momento? In cosa investiresti?
I settori in via di sviluppo sono molti, nel nostro certamente i contenuti avranno un grande ruolo molto più di quanto si immagina. Non amo le distrazioni ma il segmento della genetica mi intriga molto. Nel nostro settore i grandi driver saranno la messa in relazione di varie banche dati con conseguente estrapolazione di analisi, internet entrerà nelle cose portandoci nelle decisioni quotidiane senza che ce ne accorgiamo, l’atomizzazione dei contenuti fruibili in ogni dove, la grafica raggiungerà livelli realistici facendoci vedere e credere l’inesistente. All’aumentare delle scoperte, e ce ne saranno molte in tutti i settori, si acquisterà più sicurezza in se stessi, diventeremo tutti più cinici e bisognerà lavorare su i valori.

Cosa serve per uscire dalla crisi?
L’Italia è un borgo medievale, in cui ci sono troppe persone in pochi posti e tutti con grandi bisogni a cui non sanno fare a meno. Infrastrutture, mentalità e normative sono le salse della paralisi completa. Peccato, è un paese con gente creativa e “sveglia” ma purtroppo sono le condizioni che fanno le idee.

Come sarà il "mondo" dopo la crisi? Che cosa ti aspetti nei prossimi mesi/anni?
Nulla di chè, finito questo periodo si ricomincerà a fare quello di prima, l’indole non si cambia!

31-3-2012


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