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Franchising, la voglia di mettersi in rete non conosce crisi

In crescita il fatturato del settore, arrivato nel 2010 a quota 22 miliardi di euro, secondo il Rapporto Assofranchising Italia. Uno scenario che viene analizzato nel dettaglio proprio in questi giorni al Salone Franchising Milano.

di Elisa Scarcella

Prosegue la crisi ma non si arresta la voglia di franchising.
Secondo il “Rapporto Assofranchising Italia - Strutture, Tendenze e Scenari” - realizzato ed elaborato dall'Osservatorio Permanente sul Franchising, Quadrante e Servizio Studi Assofranchising in collaborazione con INDIS (Istituto Nazionale Distribuzione e Servizi Unioncamere)- che analizza la ricerca sulla fertilità delle imprese italiane, nel 2010 è proseguito il trend di crescita di coloro che scelgono di lanciare una nuova attività d’impresa sotto un ombrello protettivo.
Secondo i dati raccolti da Assofranchising e Unioncamere, nel 2010 si sono registrati un +1,8% rispetto al 2009 in termini di fatturato (per un totale di 22 miliardi di euro), un +1,6% nel numero di insegne (oggi a quota 883 nel territorio nazionale), un +1,3% nel numero di punti vendita in franchising (per oltre 54mila negozi) e un +3,3% sul fronte occupazionale (186.409 persone). Un dato importante, poiché di fatto compensa la contrazione subita negli ultimi due anni, e conferma la capacità del franchising di essere strumento di occupazione e veicolo di inserimento professionale.


Uno scenario che viene analizzato nel dettaglio proprio in questi giorni al Salone Franchising Milano, in programma dal 4 al 7 Novembre 2011 a Fieramilanocity, con la partecipazione dei principali player del mercato (info su www.salonefranchisingmilano.com).
Tornando al Rapporto, l’analisi sulla fertilità, calcolata come saldo tra dismissione e lancio di nuove attività imprenditoriali, rivela che le aziende in franchising hanno mostrato negli anni analizzati (2003-2010) un tasso di crescita, in termini percentuali di ragioni sociali, sempre superiore rispetto alle aziende in generale.
In particolare, tra il 2006 ed il 2007 il franchising è cresciuto 89 volte rispetto alle aziende, mentre nel biennio di maggiore crisi, il 2008-2009, la crescita è stata 23,6 volte superiore a quella delle aziende. Negli ultimi due anni, contrassegnati da una frenata dell’economia, emerge un altro trend: mentre le aziende italiane non hanno presentato tassi di crescita, le reti in franchising sono aumentate dell’8,9%.
In crescita anche il numero degli imprenditori (+1,6% e + 14 in valore assoluto) che hanno scelto il franchising ed il numero di franchisee aperti nei Paesi stranieri: + 1.023 in valore assoluto con un +16,8%, presenti soprattutto con i settori abbigliamento e calzaturiero.
Il numero degli occupati ha fatto registrare incoraggianti segnali di ripresa in un contesto nazionale di incessante emorragia di posti di lavoro: rispetto al 2009 gli occupati sono aumentati del 3,3%, a dimostrazione di un trend in controtendenza rispetto al dato nazionale. Se si considera la media degli occupati nelle reti in franchising, pari a 3 unità per punto vendita, si può ragionevolmente stimare un moltiplicatore occupazionale del comparto pari a 3-
Si registra, infine, un incremento delle reti italiane passate da 838 reti nel 2009 alle 850 del 2010, con un saldo attivo di 12 unità, pari a + 1,43%
Si confermano in crescita anche la presenza di franchisor stranieri che operano in Italia con la formula del master con un + 7,1% e complessivamente con + 7 insegne nel periodo 2008-2010. Crescono anche le reti che operano in Italia solo con i punti vendita, gestiti direttamente dalla casa madre (+ 2 reti), anche se sono sostanzialmente stabili nel periodo 2008-2010.


Attualmente in Italia sono 883 le reti in franchising attive, di cui 850 sono reti italiane inclusi i Master franchisee.
Per quanto riguarda la diffusione geografiche, dalla lettura dei dati emerge che anche nel 2010 le regioni con la maggiore presenza di franchisor sono state Piemonte, Lombardia, Veneto e Lazio, con un’incidenza sul totale nazionale pari al 58,23%, valore invariato rispetto al 2009. Il Lazio per la prima volta ha superato le 100 reti ed è l’unica regione insieme alla Lombardia, anche se quest’ultima rimane il cuore del sistema di affiliazione italiano, con oltre 200 insegne franchisor.
Per quanto riguarda i settori coinvolti, il mercato del franchising cresce “a macchie di leopardo”, con alcuni comparti merceologi che hanno ottenuto risultati brillanti a fronte di altri settori ancora fortemente impegnati nei processi di riorganizzazione e ristrutturazione.
Il settore dei servizi si conferma il numero uno anche nel 2010, con il maggior numero di reti; l’incidenza sul valore totale è risultata pari quasi al 50%; al secondo posto il settore degli articoli per la persona, con un’incidenza del 25,3%, seguito da altro commercio specializzato, con un totale
di 100 franchisor.
Sul fronte del fatturato, anche per nel 2010 il settore GDO Food - Alimentari si conferma il più importante, con un valore della produzione pari a € 5.861.910.000 ed un peso sul totale nazionale del 26,44%. Segue il settore agenzie viaggi-turismo (7,60% sul totale nazionale) e quello inerente le agenzie immobiliari - mediazione creditizia che ha inciso sul fatturato complessivo nazionale per un valore pari al 7,31%.
Nel complesso si può concludere che è confermata la solidità del sistema franchising italiano anche in un contesto di crisi economico-finanziaria, come confermata è una diffusa fiducia dei consumatori nei confronti dei negozi in franchising. “Dallo studio di questi dati - spiega Antonio Fossati, docente di Marketing all’Università di Pavia e presidente di RDS - emerge chiaramente che la voglia di mettersi in proprio non è calata negli ultimi anni, ma chi avvia un’attività imprenditoriale tende sempre più ad affidarsi a un network dal quale ottenere assistenza e consulenza”.
 

4-11-2011


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