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Come apprendere realizzando un piano efficace
Qualche spunto dall’ebook “Apprendimento facile” di Ugo Perugini, edito da Bruno editore, sulla necessità di realizzare un piano dettagliato ed efficace per un’attività di apprendimento di successo. Soprattutto quando a imparare sono persone adulte.
di
Ugo Perugini
Non c’è manuale al mondo che non affronti come argomento privilegiato in una strategia di cambiamento quello che vede come primo obiettivo la necessità di pianificare l’attività che si vuole intraprendere. E questo, sia a livello personale che aziendale.
C’è del vero in quello che si dice. Ma bisogna anche avere il coraggio di affermare che, per quanto perfetto, qualsiasi piano è esposto a mille insidie, esterne ed interne. Nonostante si cerchi di controllarne il processo è assai probabile che il tempo e le varie circostanze della vita e del lavoro si incarichino di metterlo in discussione e ridimensionarlo. E quando ciò accade, capita anche che ci si debba confrontare con una crisi complessiva del sistema. Tanto più profonda e squilibrante in relazione alla maggiore o minore elasticità del piano realizzato. Non entriamo nel dettaglio della necessità di prevedere sempre, se possibile, un piano B. Qui, entra il gioco la capacità di “navigare”, sfruttando il vento, anche se contrario, per raggiungere i nostri obiettivi, tenendo conto che nel frattempo loro stessi possono essere cambiati “cammin facendo”.
Giambattista Vico ha formulato il famoso concetto dell’eterogenesi dei fini. La sua attualità è innegabile. Lui si riferisce alla storia degli uomini e afferma che la realizzazione di certi obiettivi non è lineare e coerente lungo il suo percorso evolutivo; può succedere che l’uomo nel tentativo di raggiungere uno scopo arrivi addirittura a finalità opposte! Questo, nel nostro piccolo, vale anche per la vita di ogni singolo individuo.
Anche Wilfredo Pareto si è soffermato su questo aspetto arrivando alle medesime conclusioni. La dicotomia sta tutta nella differenza tra mezzi e fini che introiettiamo nella nostra coscienza e quelli che sono effettivamente presenti nella realtà oggettiva. Questo salto interpretativo mette in evidenza i limiti della coscienza di chi agisce e la sua coerenza. Nell’ebook “Apprendimento facile” si cercano di suggerire, insieme ai consueti consigli per una buona pianificazione, altre soluzioni.
Per incuriosire i Lettori mi limito a citare una frase del testo che mi pare racchiuda il senso del concetto. “Il significato della realtà, del mondo non è mai semplicemente dato una volta per tutte ma viene scoperto e ricostruito ogni volta che una persona utilizza il proprio pensiero per cercare di comprenderlo, perché, così facendo, cambia anche il contesto culturale in cui lo esprime e lo attua”.
Partendo da questo principio, si possono scoprire nuovi e impensabili scenari, nei quali inserire un piano sempre “in corso d’opera” e attivo, fino a che il suo senso ultimo non entri a far parte dell’intima visione di chi lo ha progettato. E’ un percorso affascinante e tutt’altro che banale. Ma bisogna avere la forza e il coraggio di decidere di percorrerlo.
21-10-2012
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