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Da manager a professionista
Il ruolo del manager domani quanto sarà interno all'azienda e quanto incentrato sulla gestione di progetti, sulla consulenza? Parte da questa domanda il libro di Maurizio Quarta e Paola Brivio appena pubblicato da Franco Angeli. Pubblichiamo una sintesi dello stesso autore.
di
Maurizio Quarta
“I manager si trovano sempre più spesso a doversi confrontare e ad utilizzare strumenti quali bilancio delle competenze e progetto professionale per cercare di identificare i sentieri di carriera percorribili in un contesto sempre meno deterministico e prevedibile nel medio periodo e che tende a ridurre il tempo medio utile per gestire la propria carriera, se è vero che l’ingresso nel mercato del lavoro avviene con sempre maggior ritardo e l’uscita finisce per essere anticipata sulla soglia dei 50 anni”.
Iniziano così le riflessioni contenute nel volume “Da manager a professionista”, curato per AISL da Paola Brivio e Maurizio Quarta.
Seguendo la stessa falsariga del volume precedente (“Game Over? – Percorsi professionali per gli over 40”),l'idea è stata quella di riunire attorno ad un unico tavolo ideale di lavoro realtà associative espressione di alcune tra le più rilevanti funzioni aziendali (senza far torto a chi per motivi di capienza del volume non compare): ManagerItalia, Acquisti – ADACI, Commerciale – ADICO, Organizzazione - AISL , Amministrazione e Finanza – ANDAF, Information Technology – CLUB TI, Relazioni Pubbliche – FERPI, Risorse Umane – GIDP, Temporary Management - IIM Institute of Interim Management, Project Management - PMI Rome Chapter,.
Il tutto per fornire al lettore dieci diverse visuali e risposte su come si evolve il lavoro dirigenziale nella transizione da manager a professionista e su quali contenuti bisogna fare riferimento affinchè la propria professionalità sia rivendibile e attraente per un mercato in cui non è più possibile fare previsioni?
Il tema è di grande attualità e investe il modo in cui le persone, siano esse giovani o over 40, devono arrivare ad interpretare il proprio rapporto con il lavoro, diventando professionisti d’impresa, fornitori strategici di tempo, energia, capacità ed intelligenza, attuando di fatto una vera e propria rivoluzione copernicana
• nel modo in cui il dirigente vede e interpreta il proprio ruolo in azienda, passando dal concetto di status (legato alla concezione del dirigente tradizionale) al concetto di valore/contributo che si è capaci di fornire, e dalla visione del rapporto dipendente-datore di lavoro ad una visione fornitore-cliente, in cui il manager diventa professionista e fornitore strategico di tempo, energia, capacità ed intelligenza, attuando di fatto una vera e propria rivoluzione copernicana nel modo di vedere sé stessi, il proprio lavoro e il valore del proprio lavoro
• nel conseguente cambiamento di focus personale che progressivamente si sposta da un’ottica mirata a migliorare il proprio posizionamento aziendale e la propria retribuzione di breve periodo, ad una di più lungo periodo in cui elementi chiave sono la propria rivendibilità e la propria employability, ovvero la capacità di essere attraente per il mercato in qualsiasi momento indipendentemente da fattori contingenti e indipendenti dalla propria volontà e capacità. Il risultato finale del processo è un professionista “imprenditore di sè stesso” particolarmente attento a curare la vendibilità del proprio prodotto, attraverso una curata e continua autoformazione e la sistematica capacità di fare marketing e rete.
Il risultato finale del processo è un professionista “imprenditore di se stesso” particolarmente attento a curare la vendibilità del proprio prodotto, attraverso una curata e continua autoformazione e la sistematica capacità di fare marketing e rete. In tutto il processo un ruolo chiave sarà giocato dalle associazioni di matrice manageriale, viste soprattutto come fattore di aggregazione di nuovi attori di cambiamenti:
“Il changing manager, che nell’ambiente in cui opera sa agire sui processi di innovazione e di cambiamento, cerca nel momento associativo l’opportunità di far crescere, crescendo egli stesso, la cultura dell’ambiente di riferimento.
Quanto più un’associazione sarà capace di divenire momento di aggregazione di changing manager, tanto più essa sarà vincente, tanto più saranno vincenti i suoi associati, tanto più sarà una vera e propria changing association”.
Da tutto ciò è nato un volume che offre interessanti spunti di riflessione a diverse categorie di lettori:
• ai manager funzionali quale “veloce” benchmark di carriera
• ai giovani in entrata e in crescita nel mondo del lavoro, per capire in che direzione stanno muovendosi le figure aziendali di loro interesse
• agli studiosi di organizzazione per meglio leggere come ciascuna funzione legge il proprio ruolo e interagisce con le altre
• ai capi azienda e agli imprenditori, specie nelle PMI, per meglio leggere interrelazioni e contrapposizione tra portatori di diverse culture funzionali e sapersi ri-disegnare per fronteggiare le sfide future
• alle associazioni manageriali per meglio definire un proprio ruolo proattivo nel processo in atto.
Da Manager a Professionista
Nuovi ruoli per l'impresa di domani
di Maurizio Quarta e Paola Brivio
pp. 272
Editore Franco Angeli
Anno 2009
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25-6-2009
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