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Giampiero Cantoni: vi racconto la crisi della finanza e il ritorno all'etica
Le Borse ripartono, ma la "bolla" è ancora tutta da capire. Dove sono finiti 4 miliardi di titoli tossici? E prima che qualcuno torni a scottarsi con le architetture finanziarie, secondo Giampiero Cantoni l'unica ricetta è il ritorno all'etica. Eccellere ne parla con il Senatore, sfogliando il suo libro sul tema.
di
Enrico Ratto
"La speranza è una medicina realistica" scrive Giampiero Cantoni nella quarta di copertina del suo libro "La bolla. Chi l'ha gonfiata? Come è esplosa? Come cavarsela?" (Spirali Editore). Senatore della Repubblica, Presidente della Commissione Difesa del Senato, Professore di Economia Internazionale, a capo di tre istituti bancari e collaboratore del settimanale Economy, dove ogni settimana analizza gli scenari politici, economici ed imprenditoriali dentro e fuori l'Italia. Questo libro è l'occasione per raccogliere molti dei suoi articoli. E la chiacchierata con Eccellere è un buon momento per fare il punto della situazione, a quasi un anno dallo scoppio di una crisi su cui si è ancora incerti se parlarne con il tempo presente o con il passato prossimo.
Professor Cantoni, qualcuno ricomincia a guadagnare in Borsa. E' finita la crisi?
Assolutamente no. Nel mio libro ho indicato che la crisi sarebbe durata da due a tre anni. La crisi non solo non è finita, ma non se ne vedono, a mio avviso, miglioramenti. Poi, certo, i responsabili politici devono infondere ottimismo, in quanto l'ottimismo è una delle leve del rilancio...
La finanza sembra però andare meglio...
In realtà non si è ancora in grado di valutare i miliardi di dollari di titoli tossici inseriti nel circuito dell'economia. Oggi si stima che siano circa 4000 miliardi. Ma dove sono finiti? Come saranno smaltiti?
Nemmeno l'industria è fuori dal tunnel?
Si stima che il Pil, non solo italiano, chiuda l'anno con un calo del 5-6%. Il Pil italiano viene stimato in un meno 3-5%. La produzione industriale mostra dati negativi a due cifre. La diminuzione dei consumi, tranne che nel settore alimentare, è tragica. Certo, c'è fiducia nel vedere che la Cina riprende il proprio livello di produzione industriale... ma dalla crisi si uscirà facendo chiarezza sui titoli tossici, sulla loro entità, e ritornando ad un capitalismo etico.
In Italia, chi ha avuto un ruolo forte nella gestione dell'emergenza finanziaria, lo scorso ottobre?
Il ruolo forte lo ha avuto Tremonti, il quale ha agito in due modi: ha anticipato a luglio la manovra finanziaria e ha strutturato una manovra triennale. Ha così giocato una partita fondamentale. Il governatore Draghi, sia nel discorso del 31 maggio sia nella relazione del settembre 2008, ha fatto un'analisi lucida della situazione. Confindustria è arrivata a ruota, con interessi di lobby naturalmente, tuttavia Emma Marcegaglia si è mossa con coraggio. Il governo, nel suo insieme, ha fatto quello che poteva fare.
Chi, al contrario, ha qualcosa da rimproverarsi?
La CIGL, che non ha capito il ruolo fondamentale del sindacato.
Si riferisce alla direzione nazionale o alla CIGL sul territorio?
Credo che delegati sul territorio siano stati più saggi, e più vicini alle piccole e medie imprese, rispetto alla direzione nazionale.
Non hanno sequestrato i manager...
Vede, in Francia c'è una sindacalizzazione più esasperata perchè la crisi è più forte, più disperata. La crisi in Francia è più forte perchè il tessuto imprenditoriale è composto da aziende mediamente più grandi, più esposte, più manageriali.
Parliamo di comunicazione. Lei ha presieduto tre istituti di credito: durante l'autunno scorso le banche hanno saputo comunicare bene? Hanno parlato in modo chiaro ai loro azionisti?
Credo che in molti casi la comunicazione sia stata carente. Ma la carenza è stata determinata anche dal fatto che non c'erano a disposizione sufficienti informazioni, era difficile individuare i contorni di questa crisi.
Adesso parliamo invece di etica...
L'etica la conquisti con un'educazione severa in fatto di morale, di affari, con un approccio al denaro più sano e, appunto, educato. Gli inglesi definiscono questi approcci "coltivate"...
Forse è il modello anglosassone del business ad essere entrato in crisi. Non stiamo guardando dalla parte meno interessante del mondo, quando la vera crescita, le nuove forme di etica, arriveranno da un'altra parte?
A Bangladore, India, si laureano migliaia di ingegneri ogni anno. Sono persone che, oltre alle competenze, crescono in una società impostata su modelli di rispetto generazionale, di rispetto per l'anziano, per il capo, sanno riconoscere il leader, il carisma. Il denaro, per loro, non è Dio.
La Bolla.
Chi l'ha gonfiata? Come è esplosa? Come cavarsela?
di Giampiero Cantoni
pp. 195
Editore Spirali
Anno 2008
ISBN 8877708263
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7-5-2009
Contenuti concessi sotto Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Unported
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