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ICT: una leva strategica sfruttata solo dal 20% delle PMI italiane

Ancora sottovalutata in Italia la coscienza dell'importanza dell'ICT, secondo i dati rilevati dalla School of Management del Politecnico di Milano, che, in occasione dello Smau, ha analizzato anche il ruolo delle ICT nelle diverse funzioni aziendali e dato voce a casi di successo.

di Elisa Scarcella

“Belle addormentate” il 50% delle PMI italiane, il 30% “a metà del guado” e solo il rimanente 20% in grado di sfruttare appieno l’ICT come leva di innovazione e di competitività. Questo quanto emerso da una ricerca promossa dalla School of Management del Politecnico di Milano, una vera e propria fotografia sullo stato di adozione dell’ICT in Italia scattata attraverso i suoi 24 Osservatori e presentata in apertura dello Smau 2008.
Nelle imprese più grandi questa consapevolezza ormai riguarda il 40% del campione. Esiste poi una situazione intermedia formata dal 30% di PMI e dal 35% di big company nel quale esistono squilibri interni che rischiano di bloccare lo sviluppo o perché il vertice è poco sensibile all’innovazione tramite lo sviluppo dell’ICT oppure a causa di un IT manager troppo conservativo o temporeggiatore.
Un fattore dunque ancora sottovalutato che, secondo la School of Management, da ICT come Information & Communication Technology dovrebbe diventare Innovation & Competitiveness Technology, perché l’innovazione può giocare un forte impatto sulla competitività delle imprese e del sistema-Paese, specialmente nell'attuale contesto di una congiuntura economica e finanziaria negativa in grado di aggravare il quadro della competizione internazionale.

“Con la nostra ricerca – ha dichiarato Umberto Bertelè, Presidente della School of Management del Politecnico di Milano - abbiamo portato alla luce quegli aspetti solo apparentemente minori che spesso sono il vero motore delle decisioni e delle non decisioni, nella convinzione che sarebbe un danno per il sistema Italia se nella cabina di pilotaggio delle nostre aziende mancassero le tecnologie ICT, perché in moltissimi casi esse mettono a disposizione un potenziale innovativo, per i processi e per gli stessi prodotti, cui sarebbe follia rinunciare”.
Secondo la ricerca, l’Italia spende troppo poco in IT, con una percentuale di spesa nel settore sul PIL oggi pari all’1,7% (solo +2% rispetto al decennio scorso) contro una media europea del 2,7% (Assinform), contro una quota del 3,4% In Giappone, cresciuta del 10% rispetto al decennio scorso ed un 3,1% in Francia in crescita dell’8% rispetto al 1998.
Secondo la School of Management, “per aumentare la consapevolezza dell'importanza dell'ICT come leva strategica è fondamentale capire che l’IT non è appannaggio dei tecnici ma leva strategica da gestire a livello di vertici; molto spesso infatti la gestione dell’IT è riservata all’IT manager e vissuta come un costo necessario piuttosto che essere parte integrante delle strategie di cambiamento e innovazione a livello di Vertice”.

Un aspetto che la School of Management di Milano ha voluto approfondire con una seconda ricerca, presentata anch'essa allo Smau, focalizzata sul ruolo delle ICT nelle diverse funzioni aziendali, alla luce del ruolo sempre più rilevante nel supportare il miglioramento e l’innovazione di tutti i principali processi e aree funzionali dell’impresa.
Per verificare il grado di utilizzo in passato e la disponibilità verso l'utilizzo in futuro di tecnologie ICT, sono stati intervistati 600 responsabili di funzione di grandi imprese italiane: 2/3 degli intervistati ha dichiarato che, nell'innovazione dei processi, tali tecnologie hanno avuto un ruolo rilevante o molto rilevante negli ultimi tre anni.
Se guardiamo ai prossimi tre anni, è addirittura la quasi totalità dei partecipanti (circa 90%) ad aspettarsi un ruolo rilevante o molto rilevante delle ICT nell’innovazione dei processi della Direzione Acquisti. solo una ridotta percentuale di Responsabili (attorno al 10%) si aspetta che il valore possa diminuire.
Si tratta di un segnale molto forte se si pensa che sempre di più nelle grandi aziende la decisione dell'investimento è di natura corale e riguarda i responsabili di più funzioni aziendali, non solo l'area IT.
La maggior parte dei Responsabili delle Lines of Business (LOB) analizzate valuta positivamente il supporto fornito dalla Direzione ICT, sia in merito allo sviluppo di nuovi progetti (valutato come buono da una percentuale di Responsabili che varia tra il 42% e il 60%), sia relativamente al supporto nella gestione delle attività correnti (valutato come buono da una percentuale di Responsabili che varia tra il 48% e il 75%).  

Secondo la ricerca inoltre, generalmente le Pmi investono in tecnologia 700-1200 euro per addetto, a seconda della dimensione dell'azienda. Si tratta di investimenti in media limitati anche se esistono molti casi di eccellenza anche tra piccole o addirittura micro imprese.
In questo contesto, lo stesso SMAU ha dato la possibilità a diverse imprese di presentare i propri “Casi di successo” con uno spazio dedicato a “Come l'utilizzo delle ICT può migliorare il rendimento di un'impresa: in 50 minuti le aziende raccontano ai visitatori i benefici riscontrati nel loro business attraverso l'apporto di innovazione all'interno delle varie divisioni funzionali”
Tra i casi presentati: IBM e VerdeSport con B Com “il portale esclusivo per le aziende partner di VerdeSport, un nuovo modo di fare business nello sport attraverso il web”; Autogrill con i sistemi eSourcing ed eVendor management per “efficienza, trasparenza e tracciabilità per i processi di approvvigionamento”; Newmann srl con il caso di successo “Valigerie Roncato SpA”, dove l’acquisizione degli ordini da parte degli agenti di vendita e la consultazione delle statistiche di andamento delle vendite avviene direttamente da BlackBerry, strumento protagonista anche del caso di successo “Alpitour” dove viene utilizzato come soluzione di Customer Relationship Management (WEB@CRM); Enel e Kit Kat con i casi su “L'Advertising nel Web 2.0”; Black & Decker e Max Mara con due casi di successo relativi a sistemi di postalizzazione in outsourcing delle fatture e fatturazione elettronica; spazio anche alla PA con Italia News e Anci Toscana “Comunicazione in mobilità per le aziende e la P.A.: due casi di successo” e alla Marina Militare con il caso “Proteggere la propria rete da virus e codici maligni”.

23-10-2008


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