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L’ICT per cavalcare la ripresa: i benefici del transformational outsourcing

T-Systems, oggi attiva in Italia con circa 680 dipendenti nelle sedi di Assago (MI), Napoli, Roma e Vicenza, ha espresso nel 2008 un fatturato di circa 187 milioni di Euro. T-Systems coniuga standard tecnologici all’avanguardia con un’approfondita conoscenza dei processi di business nei diversi settori di mercato.

La crisi come opportunità per riorganizzare e rendere più efficienti i processi di business. Le tecnologie ICT come strumento indispensabile per cogliere questa opportunità e mettere la propria azienda nelle migliori condizioni di operare quando la ripresa dell’economia e delle dinamiche di domanda, sarà reale. Un’opportunità che secondo T-Systems, la divisione Corporate Customers di Deutsche Telekom, si chiama “transformational outsourcing”. Per le imprese, di qualsiasi dimensione e di qualsiasi settore d’industria, una delle priorità in questa fase congiunturale è quella di ridurre i costi fissi e, nel caso degli asset IT e dei servizi di telecomunicazione, questa esigenza si è spesso concretizzata con l’esternalizzazione di parte delle proprie risorse IT e di rete. Un numero crescente di organizzazioni sta invece realizzando che ricorrere a servizi di outsourcing può generare un valore maggiore per l’azienda quando a supporto dei propri processi intervengono soluzioni di tipo “end-to-end” che non si limitano ad ottimizzare le singole componenti IT esistenti.

Come si coglie l’opportunità di innovare i propri “business model” e di crescere in competitività attraverso le nuove tecnologie senza aggravare ulteriormente la pressione sui conti aziendali?
Applicando modalità innovative a formule contrattuali flessibili al fine di assicurare l’erogazione di servizi di qualità direttamente correlati all’andamento delle attività di business e facendo leva su consolidate economie di scala che permettano di limitare l’entità degli investimenti iniziali. Contenere le spese di gestione per macchine, reti e applicazioni permette alle aziende di generare di conseguenza le risorse per finanziare la riorganizzazione dei processi e della infrastruttura IT. Questi i razionali, sottesi nel “concept” del transformational outsourcing, che hanno recentemente convinto il CIO di Continental Automotive Group – uno dei principali fornitori di componenti per auto al mondo – a siglare una partnership con T-Systems con l’obiettivo di affrontare i futuri cambiamenti di strategia dell’azienda e di utilizzare al meglio le risorse ICT per rendere estremamente flessibile la gestione dei processi, riducendo i costi operativi.

In questa fase di forte congiuntura dell’economia e di restrizioni dei budget di spesa per le tecnologie, T-Systems ha saputo concretizzare il valore di un’offerta che sposa pienamente i concetti di erogazione flessibile di infrastrutture e servizi e di focalizzazione su investimenti calcolati sul reale consumo delle risorse informatiche. La virtualizzazione dei data center è in quest’ottica una componente strategica di un approccio innovativo nella fornitura di servizi IT che si traduce in un modello, il transformational outsourcing per l’appunto, che eleva la tradizionale leva dell’esternalizzazione come puro fatto economico a vero e proprio driver di innovazione per affrontare (e superare) sfide divenute inderogabili.

La richiesta di contratti flessibili è, insieme alle esigenze evidenziate da una realtà come Continental, quella di molte aziende in tutto il mondo. La risposta si traduce in un equilibrato connubio tra la gestione operativa degli asset informatici e di rete (i classici servizi di outsourcing) e avanzate soluzioni di system integration in grado di creare valore tangibile per l’azienda, soddisfare appieno le priorità di cost saving e generare benefici in termini di maggiore efficienza dei processi e di maggiore standardizzazione e flessibilità dei sistemi IT. E questa è in estrema sintesi la ricetta del transformational outsourcing, un’offerta di servizi IT di nuova generazione.

14-12-2009


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